INTRODACQUA - Il 12 dicembre 2008, il Consiglio Comunale doveva decidere per l’adozione della variante al Piano Regolatore Generale. In quella occasione
chiedemmo un breve rinvio a dopo le festività natalizie per approfondire l’argomento. Di fronte al diniego di rinvio da parte della maggioranza, così come da noi preannunciato, lasciammo l’aula consiliare e la variante venne comunque adottata. Successivamente, da un
attento esame degli atti, come è nostro costume fare, abbiamo riscontrato che, nel procedimento di adozione, la
Giunta ed i consiglieri comunali di maggioranza che l’hanno votato, hanno commesso un grave errore: non hanno rispettato una direttiva
europea recepita da una legge dello Stato Italiano, relativa alla “Valutazione Ambientale Strategica” (VAS), incorrendo così in una grave violazione di legge. Sui motivi e su come ciò possa essere accaduto non vogliamo entrare. A metà marzo, per avere precisi chiarimenti, ci siamo recati presso gli uffici della
Regione Abruzzo competenti per la “VAS” ed abbiamo avuto immediatamente conferma della illegittimità del procedimento adottato. Per il nostro ruolo di consiglieri comunali, è fuori dubbio che siamo obbligati a denunciare tale grave fatto. E’ evidente che abbiamo agito nell’interesse di tutti i cittadini ed in particolare di tutti coloro che attendevano
questa variante generale per soddisfare la legittima aspirazione di costruire
una casa per sé o per i propri figli. E’ bene chiarire che, se non fossimo intervenuti noi, un qualsiasi cittadino, una
qualsiasi associazione avrebbe potuto, anche fra un anno, proporre ricorso con
la conseguenza di annullare tutto, con pesanti danni per chi, nel frattempo, ha
acquistato un terreno ritenendolo edificabile ed anche per chi ha iniziato a
costruire una casa in attuazione di una variante, rivelatasi poi illegittima.
In più, non è da sottovalutare la concreta possibilità che i cittadini danneggiati a causa della errata decisione della maggioranza di
adottare la variante in violazione di legge, chiedano i danni al Comune. E’ per questi motivi che il giorno 31 marzo abbiamo spedito una raccomandata
indirizzata al sindaco, al segretario comunale, al tecnico comunale, al
professionista esterno che ha redatto il piano, alla Regione Abruzzo ed alla
Provincia di L’Aquila, chiedendo, in particolare al sindaco, di porre in essere tutti gli atti
necessari per l’annullamento della delibera di adozione della variante. Abbiamo chiesto,
inoltre, la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per procedere,
nell’interesse di tutti i cittadini, all’annullamento in autotutela della delibera in argomento. Con risposta del 10
aprile 2009, consegnataci il 15 maggio 2009, in sintesi, il sindaco ha respinto
la richiesta di convocazione del consiglio comunale per l’annullamento della deliberazione del 12 dicembre 2008, citata in premessa.
Nell’iter della Variante si è inserita anche la nostra
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richiesta intesa ad avere copia delle osservazioni depositate, osservazioni ben note ai
componenti della maggioranza. Il tecnico comunale, inizialmente, ci ha
rilasciato regolarmente una prima parte delle osservazioni presentate.
Successivamente, a seguito di una nota del sindaco, lo stesso tecnico ha
rifiutato di rilasciarci le copie restanti. La nota del sindaco del 21 marzo
2009 ordinava al tecnico comunale di non rilasciare copia delle osservazioni,
anche ai consiglieri comunali. Così, ci siamo rivolti al Difensore Civico Regionale che, con nota del 31 marzo, ha
chiesto spiegazioni al sindaco ed al tecnico comunale. Il sindaco, da quanto ci
è dato conoscere, non ha fornito risposta, mentre il tecnico, nel fondato timore
di andare incontro a gravi responsabilità, prima ha richiesto formalmente chiarimenti al sindaco per conoscere eventuali
valide motivazioni per negare il rilascio delle copie richieste, poi, ha
risposto al Difensore Civico, con nota del 14 aprile 2009, comunicando che
perdurando il silenzio del sindaco, avrebbe proceduto a consegnarci tutte le
copie delle osservazioni. Infatti, oggi siamo in possesso delle 130
osservazioni prodotte dagli interessati alla variante. Per evidenti
responsabilità della maggioranza, che ha pensato di poter operare senza il rispetto di una
Direttiva Europea e dei più elementari principi di trasparenza, il procedimento di adozione della variante
dovrà riprendere dall’inizio. Quanto accaduto dovrebbe far riflettere tutti se è bene fidarsi della superficialità e delle “facili” procedure! Sin da adesso, dichiariamo che saremo sensibili alle giuste
osservazioni al piano che i cittadini vorranno proporre: tutto dovrà avvenire con la massima trasparenza, in ottemperanza di tutte le disposizioni
normative e nel rispetto della legittima aspirazione di chi ha intenzione di
costruire una casa per sé I percorsi condivisi e democratici sono quelli che garantiscono pienamente il
rispetto della legalità. Ribadiamo che questa maggioranza ha lo strumento normativo per superare l’errore commesso, l’annullamento in autotutela della delibera. Strumento assolutamente necessario,
affinché “l’errore” non diventi “un orrore” amministrativo! Qualora ciò non accada, saremo costretti a rivolgerci alle autorità competenti affinché, la variante al piano regolatore, che tanti cittadini giustamente attendono,
possa riprendere dall’inizio il proprio cammino nel pieno rispetto di tutte le norme. Questa volta con
la dovuta doverosa attenzione e nella totale trasparenza. Questo nell’interesse della collettività, con il fine di accogliere le giuste e legittime esigenze di tutti i cittadini
del nostro Comune. L’attività di controllo costantemente svolta, sempre ispirata ai principi della
correttezza da parte della minoranza sull’operato dell’Amministrazione, è la garanzia per tutti i cittadini sull’osservanza delle norme nel rispetto delle regole.
IL GRUPPO DI OPPOSIZIONE “UNITI PER INTRODACQUA” |