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Il tempo... ieri
E’ tornato
il bel tempo
Dopo più di una settimana di cattivo tempo, è tornato il sole, anche se ci ha lasciato nel tardo pomeriggio. Comunque, l’aria si è fatta più calda, con un gradevole ritorno alla media del mese.
Temperature: massima, 22,05° C; minima 14,00° C (ore 23,30).
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Ieri sera cerimonia d’apertura della XVI edizione
DEI Giochi del Mediterraneo “PESCARA 2009”
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Ieri sera con la cerimonia di apertura, ha preso il via la XVI edizione dei Giochi del
Mediterraneo. E’ stato un grande spettacolo, costruito non solo per celebrare i valori di pace,
uguaglianza e solidarieta', ma anche per rendere protagonista il territorio e,
soprattutto, la popolazione d'Abruzzo. Dalla sfilata di tutte le delegazioni
sportive partecipanti alle 1320 persone coinvolte nella scenografia dello
spettacolo. Roberto Cammarelle, il campione italiano di pugilato, è stato il portabandiera dell'Italia; otto campioni
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abruzzesi e fra essi il pilota di Formula 1, Jarno Trulli e il campione di
ciclismo, Danilo di Luca, hanno portato la Bandiera dei Giochi. Le Frecce
Tricolori dell'aeronautica hanno sorvelato per due volte lo Stadio Adriatico
sottolineando i momenti piu' altamente istituzionali della Cerimonia. L'evento è iniziato con un tributo al grande cuore dell’Abruzzo e a coloro che hanno sofferto. E’ stato reso omaggio ai giocatori dell'Aquila Rugby 1936, alla Protezione Civile,
ai Vigile del Fuoco e alla Croce Rossa. |
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Si racconta alla manifestazione di “Terra madre” a Sulmona
L’ANVERSANO ANTONIO DI GIUSTO, CLASSE 1920
Un eroe quotidiano, ma anche un eroe di guerra
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A Sulmona si aspettavano la proiezione di un film appassionante, il racconto di Ermanno
Olmi delle comunità del cibo di “Terra Madre”, un progetto lanciato da Slowfood per ritrovare e valorizzare chi sta ancora
producendo in modo genuino, etico e naturale, rispettoso dell’ambiente e delle collettività. Lo spettacolo era seguito, secondo programma, da un mercatino con degustazione
di prodotti locali e con la presenza di artigiani, selezionati secondo gli
stessi criteri guida. Ma la sorpresa c’è stata: il racconto in diretta, emozionato quanto profondamente autentico, di
Antonio Di Giusto, 89 anni passati quasi tutti ad Anversa degli Abruzzi, tranne
gli anni in cui la guerra e il dovere di servizio della Patria lo hanno portato
dall’Albania alla Francia. Antonio ha portato la sua testimonianza ai presenti con
tono fermo ma la voce ogni tanto si rompeva per l’emozione di tante persone che stavano ad ascoltare la sua storia e i suoi
insegnamenti: lezioni di vita semplici quanto preziose in un mondo in cui si
perde sempre più il legame con la terra ed i suoi gesti quotidiani. Lui non li ha persi mai,
nemmeno ora che la fatica di andare ogni giorno al suo orto inizia davvero a
farsi sentire e i passi sono più lenti. “Mangiate solo il cibo che producete voi stessi”, è stata la sua raccomandazione, una raccomandazione che sembra oggi tornare di
moda anche alla Casa Bianca, dove il neo-eletto Presidente Obama ha fatto
impiantare subito un orto. Ben fatto!, gli avrebbe certamente detto Antonio,
che si è sentito male solo una volta, quando ha dovuto mangiare cibo in scatola in
Albania durante la guerra: e si è
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ripromesso di non farlo mai più. E così è stato. Il valore della sua cura quotidiana della terra a volte non è stata compresa, tanto che ha dovuto scrivere più volte, inutilmente, all’Amministrazione comunale per richiedere la pulizia delle strade interpoderali
che portano al suo orto; ma non si è arreso. Anzi, ha puntato ancora più in alto, scrivendo al Ministro della Salute per ricordargli che se si vuole
combattere contro la diffusione dei tumori, la prima cosa da fare è diffondere un’alimentazione più sana. “Ma anche là nessuno ha mai risposto”, dice con una punta di amarezza. Una mancanza di attenzione che non lo ha
scoraggiato; un senso del vivere etico che lo ha portato ad assistere per tutta
la vita la sorella disabile al 100%, scomparsa due anni fa, senza mai chiedere
un sussidio. Anzi: poiché come ha detto “conosce la povertà”, dalla sua pensione minima ogni mese preleva 100 Euro che spedisce in Africa,
per aiutare “chi ha bisogno”. Si è commosso, ed ha commosso i presenti, che hanno seguito attenti ogni parola su
ulivi e fagioli, sul cibo e sulla vita sana, e infine lo hanno salutato con un
caloroso applauso: un eroe quotidiano. Ma anche un eroe di guerra, che ha
ricevuto in questi giorni la notizia di ben quattro riconoscimenti al valore,
tributati con una scarna lettera di otto righe in cui lo Stato italiano gli
riconosce, dopo 64 anni dalla fine della guerra, due Croci al Merito e due
Medaglie. Un’altra occasione persa da parte delle istituzioni per rendere merito a chi ha
dato tanto al Paese e alla collettività, ed ha tanto ancora da insegnarci, e lo fa ogni giorno con semplicità. (
Nunzio Marcelli) |
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L’ira di Achille?
«Deliranti ed inopportune le osservazioni di Eustachio Gentile»
di Cristian Pace (Direttore editoriale del giornale “La Foce”)
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SCANNO - Ancora una volta mi trovo costretto a dover rispondere alle deliranti ed
inopportune osservazioni di Eustachio Gentile in merito ad mio scritto apparso
su La Foce. Sono il Direttore Editoriale del giornale e fino a prova contraria
scrivo quello che penso assumendomene le responsabilità quando firmo un articolo. Il pezzo in questione dal titolo “Il cavallo di Troia” non ha niente a che vedere nè con Pasquale Caranfa, “l’oracolo” come lo chiami tu, caro Eustachio, né con Amedeo Fusco mio carissimo compare ed amico, da me sempre chiamato il “Poeta”. L’articolo propone una metafora su come l’amministrazione comunale sta gestendo la faccenda delle scuole a Scanno, ma se
proprio dovevi precisare nel merito della questione della guerra di Troia
potevi rivolgerti tu ad Amedeo visto che, ultimamente, lui è più vicino a te che agli amici veri. Amedeo, che ripeto non centra assolutamente
niente con tutto questo, è sicuramente uno di quelli che di mitologia greca e latina se ne intende
veramente. Io purtroppo non ho fatto gli studi classici ma ho letto sicuramente
qualche libro più di te: Achille è un personaggio della mitologia greca, nonché uno dei principali eroi leggendari della guerra di Troia e il protagonista
dell'Iliade. L'Iliade è - insieme all'Odissea - un poema epico attribuito ad Omero, si compone di
ventiquattro libri o canti ognuno dei quali è indicato con una lettera dell'alfabeto greco maiuscolo. In totale sono 15.693
versi. Opera ciclopica e complessa è un caposaldo della letteratura greca e narra le vicende di un breve episodio
della storia della guerra di Troia, quello dell'ira dell'eroe Achille, accaduto
nell'ultimo dei dieci anni di guerra. Virgilio, nel tentativo rafforzare la
credenza nella
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leggenda dell’eroe troiano Enea quale capostipite e fondatore della città che avrebbe dominato il mondo, nel terzo canto dell’Eneide gli fa raccontare le sue avventure, a partire proprio da quella del
cavallo. L'ira di Achille è l'argomento portante del poema e penso che sia anche quello portante del tuo
scritto: ma sei tu Achille? Se così fosse, per caso con il mio scritto ho dato una frecciatina al tuo tallone? Mi
sarei aspettato una risposta un po’ più intelligente e non una becera e sterile polemica; mi sarei aspettato una
proposta di soluzione al problema “scuola”, ma alla fine “a te che te ne frega…?”. L’importante è continuare a sputare veleno su tutti quelli che non la pensano come te. Per
fortuna siamo sempre di più!!! Preciso inoltre che il cavallo di Troia l’ha costruito Ulisse e non come forse pensi tu Achille: il primo era il
personaggio principale dell'Iliade ed agiva dominato dagli istinti forti, l'Ira
in particolare; Ulisse, uomo dal multiforme ingegno, ricorreva invece a
stratagemmi ed alla sua immensa furbizia. Dante Alighieri (abbastanza noto
poeta italiano del ‘300), fa pronunciare ad Ulisse, che si rivolge ai suoi uomini, chiamandoli
fratelli, le seguenti parole:” nati non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza” (Inferno, canto XXVI, vv.112-120). Riepilogando: Omero scriveva in greco;
Virgilio, nato a Mantova, scriveva in latino; Dante infine scrisse in una
lingua romanza, che si sarebbe imposta come lingua italiana, che da parte di
molti contemporanei è conosciuta molto poco. Forse sarebbe meglio che tu ti dedicassi meno alle
faccende politico-strumentali e un po’ di più alla lettura di qualche classico, ricominciando magari dal sillabario. |
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COMUNICATO
DEL DIRETTORE
SANITARIO
DEL DISTRETTO PELIGNO
Su eventuale aiuto
post terremoto
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Alcuni di noi - scrive il direttore - probabilmente presentano ancora paura o disturbi d’ansia post terremoto. E’ ovvio che ciò determini momenti di disagio nella vita quotidiana. Per questo motivo è importante farsi aiutare per superare la paura e l’ansia rivolgendosi al proprio medico curante che potrà prescrivere, se lo ritiene opportuno, un colloquio con uno dei seguenti
psicologi: dr.ssa F. Valdo, presso l’ospedale civile di Sulmona; dr.ssa S. Cottone presso il Centro di Igiene mentale
di Sulmona. Se le persone interessate sono minore ci si può rivolgere alla dr.ssa R. Caparso e dr.ssa R. Elia, presso il servizio di
neuropsichiatria infantile di Sulmona. |
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VIAGGIO
SENTIMENTALE
A PARIGI
Cité des sciences
et de l'industrie
La Géode
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Cité des sciences et de l'industrie - Siamo agli sgoccioli di questa "sentimentale" viaggio a Parigi. Per non
lasciare nulla, decidiamo di andare anche alla Città della scienza e dell'industria, per vedere la Géode, l'edificio a forma di sfera, situato nel parco della Villette. E' una
costruzione, riportata su tutti i libri di architettura, per la sua modernità e innovazione dei materiali usati. E' opera,1985, dell'ing. Gérard Chamayou. E' un edificio a forma di sfera, con un diametro di 36, composto
da triangoli equilateri in acciaio. A disotto c'è un'enorme sala cinematografica, che proietta immagini imax. Questa immensa
palla ci "balza" appena varcata la sala e ci lascia sbalorditi. Riflette il
cielo e tutto ciò che la circonda in una fantastica composizione di colori. Sostiamo un bel po'
ad ammirarla e poi le giriamo intorno per fotografarla, estasiati da tanta
bellezza. La Città della scienza e dell'industria ha il compito di diffondere la cultura tecnica e
scientifica, soprattutto ai bambini e ai ragazzi. Comprende diverse aree, tra
cui la città dei mestieri, la città della salute, la città della musica (una vera e propria città, dove scoprire le più recenti innovazioni tecnologiche in tema di musica e l’omonimo museo che custodisce il pianoforte di Chopin ed una chitarra appartenuta
a Paganini), una mediateca, un planetario, un punto di incontro digitale.
Quest'ultimo è una grande Cyber-stazione, che permette di accedere ad un gran numero di
servizi on line. C'è anche l’Explora, un
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insieme di esposizioni per un viaggio interattivo ai confini dell’universo. Di grande interesse pedagogico, invece, è la città dei bambini, divisa in due aree: una per i più piccoli, da 3 a 5 anni, e l'altra per i più grandicelli dai 6 ai 12 anni. Il planetario è il più grande d'Europa. Oltre ad un centro congressi, vi sono ristoranti, bar e il
Teatro Zenith con una programmazione culturale molto varia di concerti e
cinema. Il Parc de la Villette è uno dei più famosi di Parigi, sia per i suoi musei, sia per la sua funzione di divulgazione
scientifica.
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