Il tempo... ieri
ANCORA UNA BELLA
GIORNATA DI SOLE

Bel tempo CON TEmPERATURE GRADEVOLI. Il cielo si è matenuto azzurro, privo di nuvole, per tutto l’arco della giornata. Oggi cerimonia per la bandiera blu al Lago di Scanno e ripulitura delle rive da parte dell’associazione “Giovani di Scanno”.
Temperature: massima, 25,05° C; minima 15,05° C (ore 23,30).
Il Lago di Scanno insignito della Bandiera Blu
 
UN’ORSA TROVATA MORTA A VALLE ORSARA DI SCANNO
Si esclude per il momento l’avvelenamento
SCANNO - Tre escursionisti di Scanno hanno rinvenuto in località Valle Orsara la carcassa di un’orsa morta, di circa cinque  anni di età. E’ stato subito allertato il servizio di sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo che ha fatto intervenire gli agenti della Forestale di Civitella Alfedena, i guardiaparco e due ricercatori del dipartimento biologie animali della Sapienza di Roma. Per il momento questi hanno escluso che la morte fosse da imputare ad
avvelenamento, non trovando nelle vicinanze tracce di vomito o di diarrea, nè ad armi da fuoco, non essendoci sull’orsa segni di lesioni. Sarà l’istituto zooprofilattico di Teramo a determinare le cause del decesso dopo gli esami necroscopici sull’animale. Il direttore del Parco, Giuseppe Rossi, ha informato dell’accaduto la Procura, che ha avviato subito le indagine.
 
SCANNO - Le indagini sulla realizzazione di un collettore fognario, da Passo Godi a Scanno, dopo la denuncia a mezzo stampa di alcuni cittadini, si sono concluse con il rinvio a giudizio di otto persone, indagate per impatto ambientale per lavori di scavo per l’internamento di un tubo di scarico di solo 20 centimetri. I lavori, avvenuti nel 2007, sarebbero stati eseguiti in totale difformità dal progetto e con uno scavo ritenuto esagerato in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Il collettore è stato realizzato dall’Ato (Ambito territoriale ottimale) con finanziamenti regionali per il 70% e con soldi propri per il 30%. Le persone rinviate a giudizio sono il Presidente dell’Ato e i tecnici responsabili dell’opera.
Richiesta di processo
per otto persone indagate
per impatto ambientale
in seguito alla realizzazione
di un collettore fognario
da Passo Godi a Scanno
 
Il paradosso del Centro Abruzzo: un centro bordeline!
di Giovanni Pizzocchia (libero cittadino d’Abruzzo)
Da tempo si è diffuso nominalmente il termine “Centro Abruzzo”  ma in realtà quanti hanno capito bene cosa sia? Iniziamo col  dire cosa non è:  “Il Centro Abruzzo non è una realtà amministrativa ma solo territoriale”.  Un territorio che ha come polo urbano di riferimento Sulmona. Una città che all’epoca di Federico II aveva un suo splendore, in quanto dallo stesso sovrano fu scelta come sede del Giustizierato,  una sorta di   “Provincia normanna” per intenderci.  Dal medioevo ad oggi ha perso completamente quel prestigio, forse a causa, non ultima, proprio dei vari terremoti distruttivi che ha subito fino a quello del 1706. Oggi per essere sintetici nell’elencare i paesi  che dovrebbero comprendere “il Centro Abruzzo”,  visto che viviamo nell’era delle comunicazioni, facciamo riferimento  a quei comuni che hanno come prefisso telefonico 0864, inoltre a questi bisogna aggiungere quelli con prefisso 085 che comprendono Popoli e l’alta Val Pescara. In termini orografici il Centro Abruzzo è costituito: dall’Alto Sangro, Valle del Sagittario, Valle Subequana, Valle Peligna e l’Alta Val Pescara. L’uscita dall’Obbiettivo 1 ha fatto precipitare quest’area in una gravissima depressione economica, poiché in realtà rispetto alle altre aree dell’Abruzzo non era ancora pronta, aveva bisogno di un sostegno particolare che è palesemente mancato da chi governa.  Gli effetti del
terremoto dell’Aquila non hanno fatto altro che rendere drammatica la già grave realtà socio-economica del Centro Abruzzo. Si parla tanto di customer satifaction nella Pubblica Amministrazione, a significare che chi gestisce la cosa pubblica  deve saper ascoltare le esigenze della cittadinanza per meglio servirla; quindi si rimane stupiti  quando lo Stato nei confronti di questa piccola porzione del territorio abruzzese, definita Centro Abruzzo ma in realtà ai margini, scusate l’ossimoro, si dimostra non solo sordo, ma addirittura pone in atto provvedimenti palesemente penalizzanti! Il diniego alla sospensione dei pagamenti Irpef, con la sibillina ordinanza del 6 giugno resa nota a votazioni avvenuta, ha voluto negare un respiro nei pagamenti delle tasse. Non si trattava di un contributo, ma di un modo per dimostrare la vicinanza dello Stato. Negando questa agevolazione lo  Stato si è allontanato negando solidarietà e facendosi percepire, addirittura, come nemico del territorio, quindi la reazione di protesta è naturale. Purtroppo fino a quando non si capisce che il terremoto non è solo un fenomeno geologico ma che è causa di  devastanti effetti sociali, restiamo ignoranti non solo nel non saperli prevedere ma anche nel non saperne fronteggiare gli effetti.  Difatti diceva Will Duran "La civiltà esiste grazie ad un consenso geologico, soggetto a modifiche senza preavviso".
 
A Claudio Lattanzio
il Premio “Ischia 2009”

Claudio Lattanzio, giornalista e fotoreporter del quotidiano “Il Centro” di Sulmona e dell’agenzia giornalistica “Ansa” ha ricevuto insieme coni altri fotografi della redazione
dell'Ansa il Premio “Ischia 2009” per i reportages sul terremoto in Abruzzo. La cerimonia di consegna dei premi si terrà sabato 4 luglio e sarà trasmessa dalla Rai. Il Premio Ischia, alla XXX edizione, e' stato suddiviso in varie sezioni. Per ognuna e' stata costituita una giuria ad hoc formata da giornalisti, esperti del settore e comunicatori. Auguri a Claudio da tutta la nostra redazione.
 

NECROLOGIO

Partecipiamo con dolore alla morte del giovane di Introdacqua, Alessandro Santilli, di anni 19, deceduto in seguito ad un incidente automobilistico, avvenuto lunedì scorso. I funerali si sono svolti nella chiesa di Cristo Re, con grande partecipazione dei suoi compagni di scuola e di tutti coloro che lo conoscevano. Il giovane giocava come portiere nella squadra del San Nicola. Sentite condoglianze ai genitori e a tutti i suoi cari.
 
 
VIAGGIO
SENTIMENTALE
A PARIGI

Il Museo
del Louvre
Museo del Louvre - E' giunto il giorno del Louvre, il grande museo parigino che ospita più di 380.000 opere d'arte. Si trova tra la riva destra della Senna e Rue de Rivoli, allineato con gli Champs-Elysées. Lo raggiungiamo appena aprono le porte del museo. Entriamo non da Piazza della Concorde, ma dal grande portale del Palazzo Reale. Dopo aver attraversato i cortili interni ci troviamo in quello della Piramide, che serve da entrata principale. E' tutta di vetro, e nell'ora mattutina le sue quattro facce diramano ovunque la luce del sole. Entriamo e con una scala mobile arriviamo al piano sottostante, dove sono le biglietterie delle varie sezioni. Scegliamo di visitare quelle delle sculture e dei dipinti. La prima gradinata ci accoglie con la Niche di Samotracia, la giovane dea alata figlia di Zeus che porta l'annuncio delle vittorie militari, mentre si posa sulla prua di una nave di battaglia. Poi via via tutte le opere più rinomate dell'antichità, come la Venere di Milo. Per chi ama l'arte e la storia è un luogo denso di emozioni. Siamo tutti, però, ansiosi di salire alla sezione dipinti italiani, per vedere la famosissima Monna Lisa, la Gioconda di Leonardo da Vinci, divenuta il simbolo stesso del museo. Alcune frecce ci indicano la stanza. per cui facciamo di fretta il tragitto trascurando dipinti famosissimi. Ed eccoci difronte al quadro più famoso del mondo, protetto da transenne e da un vetro. L'emozione è indescrivibile. Restiamo affascinati e "orgogliosi" come Italiani di vedere tanta gente che si accalca per Monna
Lisa, un olio su tavola di piccole dimensioni: 77X53. L'enigmatico sorriso prende anche noi. Vi sostiamo a lungo, prima di riprendere il nostro cammino tra le opere di Raffaello, Masaccio, Giotto e di tutti gli altri maestri della pittura. Prima di lasciare la sezione, facciamo ancora ritorno da Monna Lisa. Ancora tante emozioni e poi difilati al dipinti dell'arte francese, spagnola e fiamminga. Di nuovo sotto la Piramide, per uscire con la scala mobile a "riveder il sole".
 
 
SABATO’ 13 GIUGNO 2009 
s. Antonio di Padova abate