Il tempo che fa
terza Giornata
di nebbie
e di piogge

Ancora una giornata di nebbie e di piogge. E’ da tre giorni che piove, senza un attimo di tregua. L’aria anche ieri è stata umida e fredda.
Temperatura ancora in calo: massima 8,5° C; minima 6,5° C (ore 23,00).
 
Nel Castello dell’Aquila fortemente danneggiato dal terremoto
SALVo Il patrimonio del museo nazionale d'Abruzzo
E’ una lieta notizia  sapere che tutto il patrimonio del museo nazionale d'Abruzzo è praticamente salvo, nonostante che il Castello cinquecentesco, dove le opere erano custodite, sia stato fortemente danneggiato dal terremoto. Oltre duecento tra dipinti, sculture ed oggetti d'arte sono state portate al sicuro, in parte nel Museo della Preistoria di Celano e in parte in luoghi sicuri dello stesso castello. Salvo, confermano i tecnici della soprintendenza, anche il Mammouth, ovvero il colossale scheletro fossile di elefante di un milione e mezzo di anni fa, vanto della sezione preistorica del museo e considerato tra le maggiori attrazioni turistiche della città. Dovrebbero presto essere
recuperati anche gli oggetti di antiquariato che facevano parte di una mostra mercato allestita nei sotterranei del castello e inaugurata solo due giorni prima del terremoto. Nonostante la pioggia di questi giorni, prosegue il lavoro delle squadre incaricate di controllare chiese, monumenti e palazzi vincolati per valutare i danni e disporre eventuali puntellamenti e traslochi. In questi giorni sono stati controllati 295 edifici. Di questi, riferiscono dalla soprintendenza, solo "73 sono stati giudicati agibili, 138 inagibili , 43 agibili con provvedimenti, 21 temporaneamente inagibili e 7 parzialmente agibili". (Fonte Rete5)
 
IPOTESI DI RINVIO
DELLE ELEZIONI
AMMINISTRATIVE NELLA
PROVINCIA DELL’AQUILA

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, è intenzionato a chiedere il rinvio delle elezioni amministrative
in tutti i 51 comuni della provincia dell’Aquila. Lo hanno riferito al termine della Conferenza Stato-Città, tenutasi a Roma, la presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, e il presidente di Anci Abruzzo, Antonio Centi. Le votazioni si potrebbero svolgere nel prossimo autunno o al più nella primavera del prossimo anno, mentre sembra che resterà immutata la data per le  elezioni Europee ed il referendum. Alla riunione con i vertici statali, hanno partecipato i rappresentanti del territorio abruzzese e delle associazioni dei Comuni, Province e Comunità montane.
 
NON RIAPRONO OGGI LE SCUOLE A SCANNO
In attesa che il Sindaco decida dove traferire l’attività didattica
SCANNO - Per la direzione didattica dell’Istituto comprensivo “Valle del Sagittario” oggi avrebbe dovuto riaprire i battenti, dopo le vacanze pasquali, la scuola dell’obbligo. Per il recente terremoto la ex scuola elementare, che accoglieva gli alunni di Scanno, è attualmente inagibile. La ex scuola media l’anno scorso è stata abbandonata dopo il pericolo per il distacco della scala di emergenza, e finora non sono stati  presi provvedimenti. Scanno ora si ritrova con due edifici scolastici inagibili. Nei giorni scorsi si è pensato di trasferire gli alunni nei locali del Distretto Sanitario. Questa soluzione sembra che non sia apprezzata dai genitori, in quanto non ci sono locali idonei per accogliere ben otto classi. Si è in attesa della decisione del Sindaco. Nelle foto in alto abbiamo riportato l’edificio scolastico della ex scuola media, ristrutturato e ammodernato di recente, secondo le esigenze di una didattica moderna, rispettosa dei bisogni dei ragazzi. In basso, l’edificio dell’ex scuola elementare, dichiarato attualmente inagibile, e di lato la nuova scuola con il distacco della scala d’emergenza.  
 

LETTERA AL DIRETTORE
Per l’emergenza scuola sarebbe il caso di interpellare anche i genitori

Caro Direttore,
sono ormai trascorsi quasi due anni da quando la scuola media di Scanno è stata ritenuta inagibile a causa del distacco della scala d'emergenza, ma durante questo lungo tempo non è stato preso alcun provvedimento in merito. Il vecchio edificio scolastico nel quale si sono appoggiate temporaneamente le scuole è stato dichiarato inagibile a causa del recente terremoto.
Ora, viene proposta la struttura del Poliambulatorio di Scanno. Struttura certamente non idonea ad ospitare la scuola, per ovvi motivi che sarebbe opportuno non sottovalutare nella maniera più assoluta. Sarebbe il caso di preoccuparsi sul serio e scrupolosamente dell'incolumità dei nostri figli, e non ostinarsi a cercare solo punti di appoggio (non adatti) temporanei al solo scopo di risolvere APPARENTEMENTE il problema. In questo frangente, sarebbe il caso di interpellare anche i genitori, i quali non si devono sempre e solo adeguare alle decisioni altrui, dettate spesso da motivazioni politiche, private, ecc, ecc. Ricordiamoci prima di tutto che i nostri figli, i bambini di oggi, saranno il futuro del domani, quindi prima di optare per qualsiasi soluzione facciamo appello alle nostre coscienze. Cordiali saluti, Maria Rita Gentile

 

LETTERA AL DIRETTORE
Complimenti e auguri al “Gazzettino”

Gentile professore,
saranno pure passati vent'anni, ma il "gazzettino" continua ad assicurare con coerenza, puntualità e professionalità la sua presenza. Il lavoro svolto in questi anni e l'impegno profuso è stato senza ombra di dubbio notevole e di spessore e per questo non posso non rivolgerLe i migliori complimenti ed i migliori auguri di una proficua continuazione. Con la realizzazione poi del sito on-line ha chiuso un "pacchetto" con cui riesce ad offrire una quotidianetà a 360°. Grazie per avere sempre dato seguito alle notizie che ho avuto modo di sottoporre alla Sua attenzione. Inoltre, un sentito ringraziamento va a Suo figlio, nonchè caro amico, Antonio, che ormai da anni segue con attenzione le vicende della nostra squadra di calcio. Ad Maiora, Luca Silvani.

 

LETTERA AL DIRETTORE   di Ezio Pelino

Sig Direttore,
da dove vengono costoro e dove vogliono portarci?  In occasione dell’ ultima  celebrazione della ricorrenza del XX settembre 1870,  il delegato del sindaco Alemanno (quello de “il fascismo non è il male assoluto e io non me la sento di condannarlo” ), il generale  Antonio Torre, ha ignorato i soldati italiani morti alla Breccia di Porta Pia mentre ha commemorato, commosso,  i  mercenari papalini.  Non era mai successo  nei 138 anni da quell’evento che ha restituito Roma all’Italia e la Chiesa al suo ruolo spirituale. Ora è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianfranco Miccichè,  che sparando  calunnie antistoriche e plebee sulla  vita dell’ ”eroe dei due mondi”, a suo dire, “talmente controversa che Cavour chiamò quattro scrittori per  dargli un’immagine degna”, propone: ”I sindaci dovrebbero cambiare i nomi alle vie, strade e piazze intitolate a Garibaldi”. Se il  revisionismo di costoro aveva finora  connotati antidemocratici e antiliberali, queste ultime sortite del tutto imprevedibili rivelano un’anima reazionaria più profonda e più arcaica. Costoro sono nemici del Risorgimento. Hanno nostalgia del papa re e di Franceschiello.

 
Il terremoto e le assicurazioni   di Daniele Tarullo
Se la crisi finanziaria sembra aver mostrato il fallimento del mercato, la tragedia abruzzese ha palesato un clamoroso fallimento dello Stato. l’Italia è un territorio ad alto rischio, in cui oltre il 45% dei Comuni è posizionato in zone soggette a disastri naturali, e in cui dal 1997 al 2003 i danni provocati da calamità sono ammontati a 32 miliardi di euro. Eppure siamo uno dei pochi paesi dove a coprire tutti i danni è solo lo Stato: che si tratti di interruzione di strade, di crolli del patrimonio artistico o di danneggiamenti a case private ed edifici pubblici, a pagare i costi è solo e sempre il Tesoro. In questi giorni di terremoto, mi sono documentato in merito. Al contrario, in gran parte degli altri paesi esiste, come sottolinea uno studio associazione delle imprese assicurative, un sistema misto di collaborazione tra pubblico e privato, con un’assicurazione contro le calamità naturali,obbligatoria a danni privati che vengono coperti dalle compagnie di assicurazione, mentre lo Stato interviene solo nel caso di un evento catastrofale di dimensioni davvero eccezionali. Ma quello italiano è un doppio fallimento dello Stato: da noi, infatti, il sistema pubblico deve far fronte sia alla ricostruzione materiale, sia al risarcimento dei singoli, con un procedimento lungo che inizia a seguito dell’accadimento del disastro. La soluzione? Accogliamo i suggerimenti arrivati dal ministro Brunetta e dal vicepresidente di Confindustria Cesare Trevisani, e spingiamoli un po’ più in là. Rendiamo innanzitutto
obbligatoria una polizza per i proprietari di case ed edifici, siano essi pubblici e privati. Una responsabilità civile disastri, il cui primo effetto sarà di indurre i proprietari a pretendere dai costruttori edifici a norma, che altrimenti non potranno essere assicurati. Le compagnie, dal canto loro, verranno incontro allo Stato che non può farsi carico della totale ricostruzione. Si obietterà che molte compagnie non accetteranno mai rischi così alti. Ma qui lo Stato potrà dotarsi, come succede in Francia e Spagna, di una società di riassicurazione pubblica che offre alle compagnie la possibilità di riassicurarsi a un tasso fisso, oppure affidandosi a grandi gruppi mondiali, a cominciare da Swiss Re, specializzati in questo tipo di polizze. A queste stesse compagnie, peraltro, lo Stato potrà a sua volta trasferire una parte dei suoi rischi (quelli che coprono la ricostruzione di strade ed opere pubbliche) assicurandosi a sua volta. Moltissimi paesi lo fanno già, persino il Messico ha di recente sottoscritto la sua brava polizza anti disastri. D’altra parte, si tratta di fenomeni sempre più globali: nel periodo 1970-2004 le catastrofi naturali si sono quasi quadruplicate, causando danni per circa 56 miliardi di dollari l’anno. Partiamo, dunque, dai tentativi (messi nel cassetto) del Berlusconi I e Prodi I sul tema, rimettendoli subito all’ordine del giorno. Per lo Stato sarebbe un’ottima occasione per dimostrare che sa fare il suo mestiere, per il bistrattato mercato sarebbe l’occasione giusta per riabilitarsi.
 

NECROLOGIO

ANVERSA - Con grande partecipazione diamo la notizia della morte di MARIO DEL ROSSO, noto studioso e storico del suo paese. E’ deceduto ieri alle ore 13,00 presso l’ospedale di Sulmona dove era ricoverato. Il prossimo 27 Giugno avrebbe compiuto 94 anni. Molte sono le sue pubblicazioni su Anversa. Quindici giorni fa ha dato alle stampe il suo ultimo libro: “Industrie e infrastrutture del primo trentennio del secolo scorso”. Alla sua famiglia vanno le condoglianze di tutta la redazione del “Gazzettino della Valle del Sagittario”.

 
 
mercoledi’ 22 Aprile 2009 
s. Sotero papa