Il tempo che fa
variabile
ma non troppo

Cielo velato per tutta la mattinata. Nel primo pomeriggio ci sono state delle schiarite che hanno portato il sole, che ha riscaldato l’aria, alquanto fredda.
Temperatura: massima 11,8 C; minima 5,6 C (ore 23,00).
 
AL VIA LA RICOGNIZIONE DEI DANNI DEL TERREMOTO
Effettuati 1467 sopralluoghi nelle aree colpite
Gli edifici agibili sono 771, pari al 53%
E’ iniziata e senza sosta da parte della Protezione Civile e del Comune dell'Aquila, il programma di rilevamento dei danni provocati dal terremoto della scorsa settimana. E’ stato stabilito che il rilevamento degli immobili privati (residenze, uffici, negozi in condomini) verra' condotto senza la necessita' di specifiche richieste. Per ottimizzare le risorse ed agevolare le operazioni delle Squadre di Rilevamento, la valutazione dell'agibilita' e del danno avra' inizio dalle aree dei territori comunali che risultano apparentemente meno danneggiate, per poi proseguire gradualmente, ove la sequenza sismica in atto lo consenta, anche nelle aree in cui il danneggiamento e' maggiore. Su 1.467 sopralluoghi effettuati nelle aree colpite dal terremoto (dato aggiornato a ieri), gli edifici agibili sono 771, pari al 53%. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione civile. Duecentottantotto (20%) edifici
sono invece temporaneamente inagibili, ma agibili con provvedimento di pronto intervento; 42 (3%) parzialmente inagibili; (76) 5% temporaneamente inagibili ''da rivedere con approfondimento''; 265 (18%) inagibili e 25 (2%) inagibili per rischio esterno. In aiuto dei terremotati sono arrivate le Banche che prevedono la sospensione del pagamento delle rate di mutuo fino a fine anno; azzeramento di commissioni bancarie nelle operazioni di bonifico e prelievo da sportelli automatici; la messa a disposizione di fondi per la ricostruzione nell'area colpita dal sisma (cifra ancora da identificare) una volta accertati i danni del sisma. La Regione Abruzzo si costituira' parte civile contro i responsabili dei crolli 'se dall'inchiesta risulteranno responsabilita''. Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi.
 
ll capo della Protezione Civile, Bertolaso, in visita a Sulmona
Per rassicurare su ingiustificati allarmismi
Nella mattinata di ieri è stato in visita a Sulmona, Bertolaso, per rassicurare i Sulmonesi e tutta la Valle Peligna che  non dorme sonni tranquilli per gli allarmi lanciati più o meno indirettamente da incontrollati pareri di geologi. In special modo quelli che usano il web per fare ipotesi di rischio sulla faglia sulmonese. A qualcuno di questi è scappata una ‘previsione’, per quanto le previsioni
possano essere affidabili nel settore, che ipotizzerebbe un sisma di alto grado nella zona peligna da qui a dieci anni. Allarmismi ingiustificati, secondo Bertolaso, che ha inquadrato i terremoti in base alle competenze della protezione civile e alle statistiche sui terremoti avvenuti nella zona. (fonte Rete5)
 
LETTERA AL DIRETTORE

Siamo un po’ preoccupati per tutti i paesi della Valle che non sono menzionati nei reportage dei media. Ci potete dare, a noi che siamo un po’ lontani, notizie più dettagliate sulla situazione di Cocullo. Grazie. Loreta Palomba
I paesi della nostra Valle non hanno subito dal terremoto crolli di case, nè vittime. La paura è stata ed è tuttora indescrivibile, tanto che c’è ancora chi dorme in macchina o in dormitori di fortuna. Lo sciame sismico in atto lo viviamo con grande trepidazione. Non ci sono, comunque, abitazioni dichiarate inagibili. Solo alcune chiese, ma soprattutto per questioni di sicurezza collettiva, sono state chiuse, in attesa di verifiche da parte dei Tecnici dei Vigili del Fuoco. Per quanto riguarda Cocullo, restano inibite al pubblico la chiesa della Madonna delle Grazie e quella di san Domenico. La prima presenta lievi crepe con caduta di intonaci, mentre la seconda ha delle lesioni alla cupola e al campanile. Solo alcune case hanno denunciato lesioni, ma di modesta entità. Al Sindaco è stata fatta la richiesta di far allestire una tendopoli, dove passare la notte, in attesa che si allontani lo sciame sismico. La vita in questi
giorni scorre regolarmente con le abituali attività. E non solo a Cocullo, ma in tutta la nostra Valle.
 
Se sente ‘nu cant… di Claudio Nardocci

Claudio Nardocci, presidente dell' UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d'Italia), nonchè presidente della Pro Loco di Ladispoli, dopo aver fatto  visita  la mattina di Pasqua a L'Aquila, dove ha portato l'aiuto e la solidarietà di tutte le Pro Loco d' Italia, ha scritto la seguente riflessione estesa poi a tutte le Pro Loco.
“Alleluja…” canta la voce melodiosa di Viviana potrebbe essere l’inizio di una qualsiasi funzione religiosa, invece no!
Don Emanuele e Don Massimiliano celebrano la messa in questa domenica di Pasqua, una messa che non somiglia a nessuna delle altre. Celebrano in una chiesa che non c’è, allestita all’aperto, in uno spazio circondato da tante tende blu e da qualche container. Seduta sulle panche appena disposte, tanta gente, i volti scolpiti dalla tragedia che ha sconvolto le vite di decine di migliaia di persone.
“Alleluja…” canta Viviana e la musica sembra diffondersi all’infinito, rimbalza in queste valli tra le montagne aspre.
“Alleluja…” corre tra le antiche case strappate, vola sui tetti stravolti, plana sui centri raccolta, sulle colonne dei volontari che cercano di portare un soccorso che non può bastare.
Nei volti di questa gente, colpita dall’immane forza distruttiva della natura, si legge il grande dolore di questi nostri fratelli. Una sofferenza portata con estrema dignità, solo quando mi avvicino ognuno racconta un episodio, un ricordo e solo allora gli occhi si riempiono di lacrime. La ferita è troppo fresca, ci vorrà tanto tempo per ritrovare un po’ di serenità. Non basterà invece il tempo per dimenticare quello che è successo.
“Alleluja…” scende nei cuori dei volontari che sorridenti ci accolgono, siamo venuti solo a portare una goccia d’acqua a chi, nel deserto, non beve da giorni eppure sono loro che ci offrono un caffè e un pezzo di pizza pasquale. Tutti escono dalle tende in silenzio, si guardano intorno, cercano subito gli altri, cercano riferimenti, un volto amico, cercano sicurezza in questa nuova vita dove certezze non ci sono.
Eppure nessuno si lamenta “Noi siamo fortunati…” la prima cosa che ci dicono.
“…Noi siamo vivi!” E il pensiero va ai trecento morti, alle centinaia di feriti gravi.
“Alleluja…” il canto rasserena le menti che continuano a chiedersi se qualcosa poteva essere evitato, se anche una
sola persona in più poteva salvarsi, quando la terra ha tremato.
Intanto i due giovani sacerdoti concelebrano uno accanto all’altro. Il terremoto li ha riuniti, sono stati in seminario insieme. Tanto tempo è passato dal ricordo di quei giorni spensierati alla tragedia di oggi. Don Massimiliano, in tuta da ginnastica, mi confessa che solo stanotte è riuscito a dormire un po’, anche il sonno è un lusso che in queste circostanze non ci si può permettere. Prima della messa parla di segni, di quella gente che è venuta a cercare di portare il proprio aiuto, dei ragazzi di Don Emanuele che da Ladispoli hanno portato gli strumenti musicali e l’impianto di amplificazione, anche il microfono in questi casi è un mezzo utilissimo per diffondere messaggi, dare istruzioni alla piccola comunità.
Tutto quello che in altre circostanze è normale qui, per le 400 persone accampate, è un piccolo miracolo.
“Alleluja…” Cantano i ragazzi di Don Emanuele, ma non sono venuti solo per esibirsi, hanno una luce negli occhi, intonano canzoni ma regalano anche un pezzo del loro cuore.
Don Massimiliano, Parroco di Civitatomassa, ringrazia me e tutte le Pro Loco, per quello che hanno fatto e che potranno fare. Le uova di cioccolato che abbiamo portato serviranno non solo a donare un sorriso ai bambini ma anche ad aiutare la gente a scaldarsi un po’, nelle tende la notte fa ancora molto freddo. Ma la paura è più forte di tutto.
“Alleluja…” e la musica unisce. Restituisce alla vita un valore incalcolabile, finalmente i giornali e le televisioni parlano di gesti nobili, di segnali di coraggio e abnegazione. Bontà e solidarietà ora hanno valore, fanno (sembra incredibile) notizia.
Lascio quel luogo con il cuore gonfio, con la mente piena di pensieri ed emozioni.
“Alleluja…” canta  Viviana e il suo canto mi accompagna verso casa con, nell’anima quei volti, immagini di una Pasqua da non dimenticare.
 
da “La domenica del villaggio”
Una Pasqua diversa
Avevamo pensato di riservare a questa domenica di Pasqua riflessioni diverse nel nostro colloquio settimanale con i lettori di questa rubrica. Però questa domenica non è come le altre e nel nostro piccolo villaggio la gente non è piu’ la stessa. Quello che è successo con il terremoto ciascuno di noi lo porterà per sempre nella sua vita, breve o lunga che sia ancora, chiuso dentro, magari soffocato, cercando di capirne il senso. Per ragioni del mio lavoro sono stato impegnato in questi giorni senza tregua a L’Aquila una città stupenda dove in tanti anni ho costruito una rete di amici, colleghi, conoscenti ma anche una città stupenda che somiglia molto alla mia città, Sulmona, per la sua sensibilità umana e culturale, per la spontaneità, per la dignità della sua gente. Tutti hanno potuto seguire attraverso le immagini il dramma di una comunità intera, di una regione e di un Paese che si è unito in una meravigliosa gara di solidarietà senza precedenti. Sono quasi trecento i morti. Alcuni li conoscevo, qualche altro li ho riconosciuto. Molti di questi erano giovani e bambini. Quelli morti nella Casa dello studente ha dell’incredibile. Qualcuno è riuscito a scampare a morte sicura. Di storie ne conosciamo tantissime. Una collega di Vasto, ad esempio, che doveva lavorare a L’Aquila il lunedì mattino di buon ora aveva deciso di non far rientro a casa per il fine settimana per essere puntuale in servizio. La domenica mattina sono stato costretto, ora posso dire per fortuna, ad inviarla a Pescara dove doveva lavorare di pomeriggio e anche di lunedì. La sua casa dove alloggiava a L’Aquila è stata rasa al suolo e lei non riesce a crederci. Tante, tantissime storie che ho fissato nella mia mente in questi giorni. Nell’Ospedale da campo attrezzato vicino al ‘S.Salvatore’ ho incontrato il direttore sanitario del centro. Un medico ospedaliero di Macerata che fa anche volontariato in queste occasioni. Mi ha fatto visitare una struttura messa in piedi in poche ore,attrezzata per ogni esigenza, dai singoli reparti specialistici ad una sala operatoria. Davvero un sistema che onora tutti noi italiani,troppo spesso brontoloni e pronti a contestare tutto e tutti. Invece no: loro vanno apprezzati e incoraggiati come tutte le squadre di soccorso, di volontari, di donne, vigili del fuoco e altri corpi militari. Questa è un’altra Italia assai diversa da quella della politica con la quale siamo abituati a convivere. Ma anche la politica questa volta è stata unita e solidale. Ha dato un bell’esempio di compostezza e di efficienza. Per ora. Le più alte cariche dello Stato dal Presidente della Repubblica, al Capo del Governo, ai Presidenti delle Camere ai singoli Ministri sono arrivati tutti in Abruzzo. Berlusconi è stato a l’Aquila tutti i giorni. Arriverà anche oggi per celebrare la Pasqua con i terremotati nelle tendopoli. Mi ha fatto una grande impressione il Premier. Pratico, determinato, efficiente come non mai. Presso la Scuola della Guardia di Finanza le sue conferenze stampa sempre state bevi ed essenziali per fornire dati ed elementi certi. Il Governo ha avviato una serie di interventi immediati, altri ancora ne sta mettendo in cantiere. Abbiamo fondate ragioni di credergli. In questa ore non ci piacciono le polemiche strumentali e di parte. Non è il caso. Noi crediamo in un’azione solidale e a vasto raggio. Non ci piacciono nemmeno le esternazioni continue del nostro sindaco di Sulmona che già, in occasione del caso-Giuliani, ha fatto rimediare alla città una brutta figura sui media nazionali. Ora continua ad insistere dopo le dichiarazioni di Moretti. Noi preferiamo essere impauriti da queste dichiarazioni che non da quelle del terremoto vero. Il sindaco invece continua a non capirle queste cose e continua ad esprimere giudizi che devono essere solo suoi e non dei sulmonesi. Così come non ci piacciono giudizi affrettati sulle responsabilità. Ci piace invece la riflessione dell’arcivescovo di Chieti - Vasto Bruno Forte, che ha scritto ‘’ Verrà il tempo in cui le responsabilità umane nella tragedia dovranno essere accertate e perseguite, come è giusto che sia affinché non si ripeta più che qualcuno muoia perché altri hanno lucrato sugli appalti, costruendo con materiale scandente o senza adeguate misure di prevenzione antisismica. Viene - ed è già ora - il tempo in cui ogni approfittatore della sciagura altrui dovrà essere fermato e reso inoffensivo. L’attuale, però, è soprattutto il momento della prossimità, dello stare accanto vigile e generoso: e questo lo possiamo fare tutti, visitando gli sfollati nelle strutture di accoglienza, portando loro i piccoli aiuti che servono alla vita quotidiana, contribuendo ciascuno col suo sacrificio alle raccolte in atto per l’immediato e per il futuro. L’ora di una carità fattiva, intelligente, organizzata, coordinata dagli indispensabili centri operativi’’. Cosa aggiungere. Buona Pasqua a tutti soprattutto a coloro che in questi giorni soffrono nelle famiglie, nelle tendopoli, negli ospedali, nei centri di accoglienza. (gi.ru)
 
 
mercoledi’ 15 Aprile 2009 
s. Annibale martire