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Il tempo che fa
CIELO CON NUVOLE
A PECORELLE
Giornata con tempo variabile. Nuvole a pecorelle, che poi in serata sono divenute dei
veri cumuli, tanto da piovere, anche se per alcuni minuti. Le temperature si
sono abbassate ulteriormente sulla spinta di correnti fredde.
Le temperature: massima 8,5°C; minima -1,5°C (ore 23,30)
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Alle ore 15.30, presso la RSA “S. Domenico” di Villalago, sarà celebrata dal Vescovo della Diocesi di Sulmona la S. Messa di ringraziamento e
si terrà una semplice cerimonia pubblica, con buffet finale. Alla festa parteciperanno
le autorità comunali di Anversa e di Villalago.
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Dal 28 Febbraio al 15 Marzo
“L’IMAGO IRREALE”
Mostra di ceramica artistica
ANVERSA - Il 28 Febbraio, alle ore 17, presso il palazzo della Provincia a Sulmona, ci
sarà l’inaugurazione della mostra di ceramica artistica, “L’Imago Irreale”. L’evento è stato realizzato dall’Associazione Culturale ARTINOUT con il patrocinio della Comunità Terapeutica “Il Castello” e della Provincia dell’Aquila Assessorato alle politiche Sociali. ARTINOUT nasce con il desiderio di
sperimentare le potenzialità di ogni essere umano, lasciare affiorare attraverso le mani l'individualità e permettere l'espressione artistica come valore e come diritto personale e di
gruppo. La creta è un materiale ideale per simboleggiare
un cammino e una trasformazione, stimola il coinvolgimento
fisico, psichico e cognitivo. Nei lavori presentati in questa mostra si vuole
associare oltre all’azione e all’emozione, tipica del lavoro manipolativo con la creta, anche la parola scritta,
intesa come veicolo che facilita e definisce l’immagine. Le immagini spesso sono più immediate della parola per trsmettere emozioni di difficile traduzione.
Le parole però, che rappresentano la nostra parte
più razionale ci aiutano ad elaborarne i concetti.
Mettere in relazione immagini e parole è come mettere
in comunicazione il proprio mondo interno con il mondo esterno.
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Il balletto delle responsabilità intorno al letto di Eluana
E’ GIUNTO ALLA FINE
di Daniele Tarullo
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Trovo deplorevole il balletto che da mesi avviene intorno al letto di un moribondo da parte di
cattolici e laici per affermare le proprie ideologie. Senza alcuna pietà, senza nessuna misericordia, per il caso umano di Eluana Englaro. Abbiamo
assistito e stiamo assistendo a iniziative e a interventi inauditi per impedire
che una sentenza definitiva della Magistratura, che autorizza i medici a
staccare gli speciali macchinari che tengono artificialmente in vita la
Englaro, venga applicata. C’è stato un ricorso del Parlamento respinto per manifesta incompetenza dalla Corte
Costituzionale. C’è stata una minacciosa direttiva del ministro del Welfare Sacconi alla clinica di
Udine che in un primo tempo aveva accettato di accogliere la Englaro e che in
seguito, intimidita, si è tirata indietro. Ci sono stati picchetti di "movimenti per la vita" che hanno
cercato di impedire la partenza dell’ambulanza che portava la Englaro alla clinica "La Quiete" di Udine (ma come si
permettono? Dov’era la polizia?). Adesso il ministro Sacconi, col rinforzo dell’assessore alla Sanità del Friuli Venezia Giulia, cerca di aggirare l’ostacolo sostenendo che "La Quiete" non è attrezzata per interventi di questo genere. E il governo sta preparando in
tutta fretta un decreto che blocchi per sessanta giorni l’avvio delle procedure che dovrebbero porre fine al calvario di Eluana Englaro.
Il premier Silvio Berlusconi, sempre pronto a cavalcare ogni demagogia e ogni
emotività popolare, l’ha detto a chiare lettere: "Stiamo lavorando per intervenire". E Umberto Bossi
gli ha risposto che il governo "non può decidere della vita e della morte". Un decreto del genere è inammissibile perché, superando la sentenza della Cassazione, si porrebbe come quarto grado di
giudizio. Il giudizio del governo. Saremmo in pieno Stato autoritario, per non
dir peggio, tanto varrebbe far decidere direttamente da Berlusconi o dai suoi
ministri ogni altra causa, civile e penale.Tutto questo mentre associazioni
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come "genitori per la vita" o consimili, sbandierano i loro figli handicappati
(come se si trattasse della stessa cosa) e fanno un’indegna gazzarra davanti alla clinica "La Quiete" senza nessun rispetto per
Eluana morente, per suo padre, per la decenza. Ognuno di noi ha diritto a una
morte naturale il che significa che la vita non può e non deve essere accorciata artificialmente da terzi, perché questa sarebbe eutanasia, che nel nostro Paese, secondo me, giustamente, non è ammessa. Parliamo di interventi di terzi, perché in una società laica la vita non appartiene né allo Stato, né alla Chiesa, né a Dio, ma solo a chi ne porta il fardello e che ne può disporre come vuole. Ma il diritto a una morte naturale significa anche che la
vita non può e non deve essere allungata artificialmente. Perché questo è "accanimento terapeutico". È il caso di Eluana Englaro. Dire che esiste un obbligo di dare cibo e acqua al
malato, perché questo non è un intervento medico e quindi non rientra nell’"accanimento terapeutico", è l’escamotage usato da chi vuole tenere a tutti i costi in vita una persona che, se
si fosse lasciato fare alla natura il suo corso, darebbe morta da tempo. Perché Eluana non viene alimentata e dissetata in modo naturale, ma attraverso
speciali macchinari della medicina tecnologica. Quando una persona viene
alimentata e dissetata inserendo un tubo nello stomaco e un sondino nel naso
questo non è solo un intervento medico, è un intervento chirurgico. E anche la sua storia che togliendo a Eluana la si
manderebbe incontro a indicibili sofferenze è contraria alla verità. Questi malati non sentono più lo stimolo della sete. Tanto è vero che ai malati terminali, negli ultimissimi giorni si toglie l’idratazione proprio per consentir loro di assopirsi dolcemente. Lo Stato
moderno, che tutto vuole controllare, che tutto vuole regolamentare, in una
sorta di ossessione, ci ha tolto molti diritti. Ci lasci almeno quello di
morire in santa pace. Ciao Eluana. |
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In risposta
alla società SacfIM
Carissima redazione della "Valle del Sagittario" avendo scritto alla redazione de "La piazza on
line" e riscontrando che il diritto di replica e/o la libertà di parola, di cui tanto si parla, non e' stato rispettato, chiedo a voi di
pubblicare per intero la mia risposta alle accuse sollevate nei mie confronti
dalla Società SACFIM. RingraziandoVi per l'opportunità, negatami dalla Piazza Online, invio i migliori saluti, Davide Ricotta
Spett.le Sacmif, in risposta alla Vs del 5/01/09 pubblicata sul giornale online della Piazza
con la presente vi significo quanto in appresso: 1) il mio articolo era
regolarmente firmato ed è stata solo una scelta editoriale del direttore della piazza di non pubblicare
il mio nome (circostanza questa che potrà essere confermata dallo stesso direttore); 2) Si fa riferimento alla bellissima
inaugurazione fatta dove si paventa sciate gratis circostanza questa non vera
visto che come Voi dovreste
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sapere la seggiovia quadriposto era chiusa e quindi non utilizzabile; 3) la mia
mail non era rivolta a fare polemica anzi a spronare la gestione degli impianti
ad offrire un servizio sempre migliore agli utenti sia Scannesi che Turisti al
fine di rilanciare il nostro paese come stazione di soggiorno più bella del centro italia. Purtroppo però anche questa volta prendo atto dell'incapacità di guardare oltre mentre siconferma ancora una volta l'abilità di fare brutte figure.
Noto che come al solito omettete molto e rispondete solo a poche parole della
mia inserzione avete colto l'occasione solo per parlare del mio uso improprio
(a vostro dire!) della parola "INCOMPETENZA" e non per scusarvi della vostra
inadempienza. Da ultimo mi preme sottolineare come quando si pubblicizza su in
sito internet e/o altra forma di pubblicità una cosa (in questo caso skypass ad ore o mezza giornata) qualora questa non
fosse mantenuta si tratta di semplice raggiro e/o inganno. Chiudo sottolineando
che non faccio parte del solito partito delle critiche ma rincresce ancora una
volta vedere come Scanno faccia la solita brutta figura con i turisti che per
la prima volta si affacciano nei nostri splendidi luoghi.
Davide Ricotta
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Solo casette di legno per il ricovero degli attrezzi
TUTTO QUI L’ABUSIVISMO EDILIZIO A BUGNARA
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BUGNARA - La relazione degli abusi edilizi, documentata da foto, inviata dalle Guardie
Forestali al Comune di Bugnara, riguarda 18 casette agricole, costruite in
località Valle, in aperta campagna. Sono per lo più ricoveri per gli attrezzi agricoli, ma anche per cavalli, piccioni, ed altri
animali. Molte di queste sono di legno. Alcune sono state costruite in
murature. I legittimi proprietari sostengono che queste costruzioni hanno un
regolare permesso, rilasciato dal Comune di Bugnara in base ad una delibera
regionale che consente di realizzare piccole strutture, se si ha a
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disposizione un lotto minimo di 3 mila metri quadrati. Il Sindaco, Domenico
Taglieri, non colpevolizza i piccoli agricoltori o allevatori di animali che
hanno costruito queste casette, ma sostiene che l’ufficio tecnico avvierà i dovuti controlli. Se la costruzione è conforme alle vigenti normative urbanistiche non va demolita. In caso
contrario, se viene scoperto l’abuso si andrà incontro a denuncia penale. Molte di quelle casette risultano regolarmente
iscritte nei registri dell’Agenzia del territorio - ex Catasto.
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ERRATA CORRIGE
Rispett.mo Professore, nel leggere la notizia sul caso OMNIA pubblicata sul sito da Lei curato ho
avuto modo di constatare che il manifestino è stato riportato a firma di - Fernando Ciancarelli - che nulla ha a che fare con la questione. Sono certo che si è trattato di un semplice errore e per questo Le chiedo gentilmente di voler rettificare la notizia. Colgo
l'occasione per porgerLe rispettosi saluti. Fernando Gatta
“Quandoque dormitat Homerus” - Ho provveduto subito alla correzione.
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