Il tempo che fa
VARIABILE
CON SOLE, PIOGGIA
E NEVE A QUOtA 1200m

Iniziano i giorni della merla
Nella tradizione dei nostri padri gli ultimi giorni di Gennaio erano i più freddi dell’inverno. E per questo freddo pungente nacquero delle leggende popolari. La più nota è quella de “I tre giorni della merla”. E’ nata nel Nord dell’Italia, ma è stata rivisitata in tutte le regioni con particolari diversi. Nei nostri paesi si racconta che una merla, che allora aveva le piume bianche, intirizzita per il troppo freddo, ma al tempo stesso preoccupata per i suoi piccoli, non trovò di meglio che andare a posarsi su un camino. Ci stette tre giorni, perché il gelo impediva persino di volare. Poi arrivò fortunatamente febbraio e Merla e figlioletti poterono riaprire le ali e volare. I tre giorni sul camino però avevano prodotto una profonda trasformazione nel piumaggio, divenuto nero per la fuliggine, nero senza rimedio: da allora i merli nacquero tutti neri. Secondo un’altra versione la Merla si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per
tutto il mese di Gennaio, che allora aveva solo 28 giorni. L'ultimo giorno del mese la Merla pensando di aver ingannato il cattivo Gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si sentì tanto offeso che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento e gelo. La Merla si rifugiò in un camino, e lì restò per tre giorni. Quando uscì, aveva il suo bel piumaggio annerito a causa del fumo.
Le temperature di ieri: massima 6,4°C; minima (ore 23)
 
Si è aperta ieri all’Aquila con il Primo Consiglio
LA IX legislatura del Consiglio regionale d’Abruzzo
La prima seduta del Consiglio Regionale è stata aperta dal consigliere anziano, Antonio Prospero, che ha invitato l'assemblea ad osservare un minuto di silenzio in ricorso della giornata della memoria, celebrata ieri. Dopo, Nazario Pagano, gia' capogruppo di Forza Italia nella scorsa legislatura, é stato eletto Presidente del Consiglio al primo scrutinio con 36 voti; sette le schede bianche, nulle una, raggiungendo così la maggioranza qualificata di due terzi dei consiglieri. Nel suo discorso d’insediamento ha tenuto a precisare di voler essere un inflessibile garante delle regole, auspicando che “la maggioranza sappia esercitare con sobrietà ed equilibrio le prerogative di governo e che l'opposizione rinunci a qualsiasi comportamento puramente ostruzionistico”. Il neogovernatore Chiodi, nel suo lungo discorso, ha fatto un’analisi politica, economica e amministrativa dell’attuale condizione di crisi dell’Abruzzo, ritenendo che la nostra regione non abbia saputo cogliere ed interpretare le trasformazioni sociali, economiche e demografiche del mondo che, negli ultimi anni, sono state repentine. “Se l'Abruzzo - ha rimarcato il governatore - non ha chiari gli scenari del futuro, se non sa valutare le
Foto, Il Capoluogo
direzioni del cambiamento, i nuovi rapporti di forza internazionali e le tendenze di lungo periodo, le decisioni che prenderemo saranno sbagliate. Le scelte da fare non riguardano solo il Governo regionale e le classi dirigenti, ma anche la vita quotidiana delle famiglie".
 
Avviso pubblico per la concessione d'uso
del chiosco e campi da tennis a Villalago
VILLALAGO - Nell’ultimo consiglio comunale di Venerdì 28 Novembre 2008, si è deliberato con il voto unanime dei consiglieri di dare in concessione, il bar-chioschetto situato nella zona sportiva di Villalago, unitamente ai campi comunali da tennis. In questi giorni un avviso pubblico da parte del responsabile dell'area tecnica, geom. Luigi Nassi, ha reso noto, con affissioni alle bacheche comunali, i termini per la partecipazione alla gara per l'aggiudicazione della concessione d'uso. In comune è depositato il relativo capitolato, dove sono stabilite le modalità di partecipazione. Si parte comunque da una base d'asta e l'aggiudicazione andrà a chi avrà fatto il maggiore aumento rispetto all'aliquota prefissata. Il termine della presentazione dell'offerta, in plichi sigillati, è stata fissata per il 10 Febbraio, alle ore 12,00. Il giorno successivo, alla stessa ora, nella sala consiliare del Comune di Villalago, con la presidenza del geom. Nassi. si procederà alla selezione pubblica per l'aggiudicazione al miglior offerente. La gara sarà dichiarata deserta se non ci sarà almeno un'offerta.
 
Presso gli impianti sciistici di Passo Godi di Scanno
ACQUA PER USO ZOOTECNICO AL POSTO DELLA POTABILE
SCANNO - I carabinieri del Noe, congiuntamente ai colleghi di Castel di Sangro, hanno accertato che un albergo e due rifugi-ristorante, presso gli impianti sciistici di Passo Godi, utilizzavano acqua destinata a uso zootecnico. Gli esercenti, vista la mancanza della condotta comunale per l'acqua potabile destinata al consumo umano, si erano allacciati a una cisterna che raccoglieva acqua derivata dal percolamento di superficie destinata all'abbeveramento di animali. Dopo le verifiche e' stato informato il comune di Scanno, che ha emesso un'ordinanza stando alla quale da oggi gli esercizi commerciali dovranno approvvigionarsi con autobotti. Gli esperti del settore igiene e prevenzione della Asl Avezzano - Sulmona stanno effettuando le analisi chimiche sull'acqua contenuta nella cisterna al fine di accertare l'eventuale presenza di contaminanti di origine organica. (AGI)
 
CORSO PER ASPIRANTI
MAESTRI DI SCI ALPINO

LA REGIONE ABRUZZO ha organizzato un corso per aspiranti maestri di sci alpino. Gli interessati (18-32 anni) devono inoltrare a mezzo raccomandata AR domanda su carta semplice alla scuola regionale per le professioni    
della montagna, in Viale Mazzini a Sulmona, in cui devono essere dichiarati la cittadinanza italiana, la residenza, titolo di studio, l’attitudine fisica, la professione. La durata del corso è di 40 ore, con un massimo di 4 ore al giorno (mattina o pomeriggio) e per dieci giorni non consecutivi.
Per qualsiasi altra informazione si può visitare il sito internet www.regioneabruzzo.it
 

Non basta lo spoil system
Editoriale di Ezio Pelino

Il nuovo governo della Regione intende rimuovere i dirigenti  e i presidenti dei consigli di amministrazione degli enti strumentali. Il sen. Fabrizio Di Stefano sostiene che sono corresponsabili dei danni subiti dalla Regione. Se i nuovi saranno migliori dei vecchi lo valuteremo più in là. Vorremmo vedere subito, invece, la riduzione degli enti e delle retribuzioni dei dirigenti e dei consiglieri regionali. Gli enti strumentali e le società partecipate, di una piccola regione come la nostra di soli  1.300.000 abitanti,  sono nientemeno ottantasei. Dicasi 86. La Regione spende, non per   promuovere lo sviluppo, ma  per autoalimentarsi   la impressionante cifra di duecento milioni di euro. La spesa è talmente  faraonica che si è arrivato a convocare, il 5 dicembre 2006, un  Consiglio Regionale straordinario. Si giunse a prendere il pubblico impegno di  ridurre il numero degli enti e dei membri dei consigli di amministrazione, ma senza decidere nulla in merito alle  indennità dei consiglieri regionali e dei  membri di multiformi organismi: enti,  società partecipate,  comitati, commissioni, consorzi, consulte, aziende, collegi sindacali, sindaci revisori dei conti. Dopo  oltre due anni da quell’impegno, come il solito,  non si è fatto niente, se si esclude la modesta riduzione del numero degli  ATO. I cittadini sanno che il sistema dei privilegi e degli  sprechi costituisce un insostenibile onere per l’economia della regione e, insieme, una “questione morale”. Ma la volontà politica è fiacca e le  resistenze sono tante.  Il sistema alimenta un  sottobosco di “trombati” e di gregari, un’oligarchia di funzionari di partito che occupano  posti di potere, controllano e alimentano clientele, clonano enti. Lautamente pagati, contribuiscono all’aumento di spese, tariffe, debiti e tasse regionali. Gli enti strumentali  e le società partecipate dispongono di oltre 250 sedi, sparse su tutto il territorio, con uffici e personale, e di un esercito di circa 3500 persone, fra amministratori, presidenti, vice-presidenti,  direttori, consulenti, tecnici, periti,  legali.  Si va dalle 6.456,84 del commissario straordinario, alle 5.253,50  del presidente delle società partecipate, alle 4.041,15 del presidente degli enti strumentali, alle 3.172,14 dei consiglieri. Senza contare che in molti enti le  indennità vengono raddoppiate se i titolari svolgono attività lavorativa non dipendente; mentre, se dipendenti, godono dell’ aspettativa. Le  loro retribuzioni sono pari a quelle di un qualsiasi parlamentare europeo, purchè non italiano. Mentre un nostro consigliere regionale con i sui 10.274,08 euro lordi, fra  indennità e  diaria -  che a presidenti, vicepresidenti, assessori, capigruppo, segretari, si impingua dell’indennità di funzione - ridicolizza ogni parlamentare straniero.
Se un  lavoratore ha bisogno di una vita per conquistare la pensione, ai consiglieri regionali sono sufficienti cinque anni per un vitalizio, reversibile,  di 2.984,09 euro, che  diventano  4.476,64 con un secondo mandato, e  5.968,85 per un terzo e così via crescendo.  La buona uscita fa da viatico alla pensione: una mensilità per ogni anno di mandato, svariate decine di migliaia di euro.
Si è calcolato che il disboscamento degli enti inutili e il ridimensionamento degli altri come pure delle retribuzioni dei consiglieri regionali, il cui numero, peraltro,   è stato portato con una legge pasticciata  da 40 a 45, assicurerebbe un risparmio  di circa 140 milioni di euro: una preziosa disponibilità di capitali per investimenti in settori produttivi. Il presidente Chiodi promise in campagna elettorale che avrebbe ridotto le retribuzioni dei consiglieri. Noi ci vogliamo sforzare a credergli. Staremo a vedere. Egli sa che in Abruzzo è suonato non  un campanello d’allarme, ma una campana a morte. La metà degli elettori si è rifiutata di votare, e chi sa quanti di coloro che hanno votato se ne sono pentiti: se l’avessero saputo forse si sarebbero uniti ad un tsunami ancora più potente nei confronti del  “Malabruzzo” dei Del Turco e dei D’Alfonso, della casta che ha portato  alla bancarotta e alla vergogna.

 
 
Mercoledi’ 28 Gennaio 2009 
s. Tommaso d’Aquino dottore