Il tempo che fa
TEMPO INSTABILE
E PIOVOSO

Nebbie e pioggia durante tutto l’arco della giornata di ieri. E’ tornato il maltempo. La pioggia è arrivata sin dalle prime ore della mattina e le nebbie sono risalite lungo la Valle, lentamente ma decise a restare. Le temperature si sono mantenute al disopra della media stagionale. Per oggi è previsto ancora maltempo.
 
Un’occasione per Villalago e la Valle del Sagittario
TURISMO RELIGIOSO IN ABRUZZO
Dodici enti insieme per entrare in nuovi mercati
Dodici enti locali fra Comuni, Province, Unioni di Comuni e Comunità montane hanno sottoscritto la costituzione dell'Associazione temporanea di scopo «Culto e cultura in Abruzzo», che a partire dai prossimi giorni avrà il compito di promuovere e commercializzare l'Abruzzo come terra dei pellegrini. A firmare lo statuto, dopo averlo approvato nei rispettivi Consigli, sono stati le Province di Pescara, Chieti e Teramo, i Comuni di Lanciano, Sulmona, Ortona, Orsogna, Manoppello, Bucchianico e Casalbordino, l'Unione dei Comuni Città della Frentania e Costa dei Trabocchi e la Comunità montana Valle Roveto. Su richiesta possono entrare ancora altri Comuni o Enti. Le mete dei pellegrini in Abruzzo saranno promosse dalla borsa internazionale del turismo religioso di Roma, dove l'Abruzzo si presenterà nel circuito “Sulla rotta delle reliquie” in partnership con le regioni spagnole di Galizia e Cantabria e quella francese di Midi Pyrenees. Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2009 “Anno internazionale del turismo religioso“. L’Abruzzo ha una grande possibilità di crescita nel settore del turismo religioso, con le sue chiese, i suoi santuari, i suoi eremi. E’ un’occasione da non perdere per la nostra Valle che ha eremi, santuari e tradizioni cultuali di grande valenza religiosa e culturale.
 

Editoriale
Il ritorno alla realtà  di Daniele Tarullo

IN una buona democrazia la funzione principale dello Stato di diritto è quella di promuovere nei suoi cittadini la libertà dalla paura. Questa lezione, antica ma straordinariamente moderna, risuona come un'eco nel messaggio di Capodanno di Giorgio Napolitano. Gli italiani si sentono prigionieri della paura. Chi li governa non sta facendo quanto dovrebbe per "liberarli". L'età dell'oro è finita. Viviamo un "tempo di ferro". Non è del tutto usuale che debba essere un Capo dello Stato, a compiere questa operazione-verità di fronte ai cittadini. A spiegare loro, che questa crisi economica è la più grave degli ultimi 70 anni. Che le prospettive di crescita della ricchezza e dell'occupazione sono molto più drammatiche di quanto non dicano i bollettini della Banca d'Italia. Che i rischi di una Grande Depressione sono molto più concreti di quanto non avvertano i rapporti del Fondo monetario. Che mai come in questo momento è necessario stare vicino agli ultimi e ai penultimi, alle famiglie con un solo reddito, ai lavoratori cassintegrati, ai giovani precari, ai vecchi e ai nuovi poveri sconfitti e umiliati . Che oggi più che mai bisogna "guardare in faccia i pericoli" ai quali questa crisi ci espone, piuttosto che snobbarli, truccarli o nasconderli. Per vincere una paura occorre innanzi tutto definirla e riconoscerla. Al contrario di quanto accadeva anche solo pochi mesi fa, oggi siamo immersi in uno stato di paura. Gli italiani sanno benissimo cosa li spaventa. E' la politica che fa finta di niente. Se la vera, tangibile paura degli italiani riguarda l'incertezza economica, l'insufficienza del salario, l'erosione del reddito, la precarietà del lavoro, Berlusconi risolve il problema (cioè invitando le famiglie a spendere in beni di consumo il denaro che non hanno e le imprese a impiegare in beni di investimento le risorse che non possiedono). L'efficacia del messaggio di Napolitano sta soprattutto in questo. C'è un principio di realtà nella valutazione dei fatti, e anche un principio di lealtà nei confronti del Paese, che interpella la coscienza di tutti gli schieramenti politici e di tutti gli attori sociali. Ma che chiama in causa soprattutto il governo. Il Capo dello Stato invoca quella volontà e quella capacità di "unire le forze in un comune destino", che servirebbero oggi per tirarci fuori da questa crisi come servirono ieri per salvarci da due sfide ancora più terribili: la ricostruzione della nazione dopo la Seconda guerra mondiale e la rifondazione della democrazia dopo gli Anni di piombo. Perché questa crisi diventi davvero un'occasione per cercare di curare i mali antichi del Paese, e non solo una maledizione nella quale affondare, è necessario che chi oggi detiene il potere da schiaccianti posizioni di forza lo eserciti con il massimo della condivisione delle riforme. Berlusconi sta facendo esattamente il contrario. Sulle riforme costruisce decreti e disegni di legge per lo più blindati. Se è vero che nella fase attuale l'opposizione non è all'altezza dei suoi compiti, questo è ancora più drammaticamente vero per il governo e per la maggioranza. Il presidente del Consiglio dovrebbe capire che è anche un suo interesse aiutare il Pd nel  percorso di definizione identitaria avviato tra molte difficoltà e non pochi errori da Veltroni. E' anche suo interesse coinvolgerlo, nei limiti del possibile e nel rispetto dei ruoli, come interlocutore privilegiato in tutti i processi di cambiamento socio-economica necessari al Paese. Ma il Cavaliere non lo fa. E davvero non si capisce il perché, se non per la sua bulimia evidentemente insaziabile. Finché non si convincerà a cambiare registro, gli appelli resteranno disperati messaggi in bottiglia, perduti nella tempesta perfetta della crisi globale. Napolitano continuerà a vestire inutilmente i panni che furono di Roosevelt, raccontando ai cittadini che "l'unica cosa della quale non dobbiamo avere paura è la paura stessa". Non ci libereremo mai dalla paura se non la si combatte.

SONO STATE ACCESE
LE “FANOGLIE”
RIONALI

VILLALAGO - Ieri sera, nonostante la pioggia, in ogni rione sono state accese le “Fanoglie”, i fuochi in onore di san Domenico Abate, santo Patrone di Villalago. Le cataste di legna, preparate durante la giornata, sono state accese in serata, dopo la loro benedizione da parte del parroco don Alain. Intorno allo scoppiettare del fuoco ci sono state allegre conviviali, che si sono protratte fino a tarda notte.
Oggi la Chiesa ricorda il giorno della morte di San Domenico, avvenuta a Sora nel 1031. Questa sera, dopo il bacio della reliquia del Santo, il vescovo di Sulmona, mons. Spina, accenderà la “Fanoglia cittadina”, quella innalzata in piazza, la più alta di tutte, che raccoglierà intorno a sè tutto il popolo di Villalago, unito nel nome di San Domenico.
 
Gruppo Alpini di Scanno
RADUNO INTERREGIONALE DI SAN GABRIELE

SCANNO - Il Gruppo Alpini di Scanno organizza per il giorno 8 Febbraio 2009 la partecipazione al raduno internazionale di San Gabriele (TE). La quota di partecipazione è di euro 50, comprensiva di viaggio e pranzo. Le prenotazioni si ricevono fino al 25 Gennaio, dai sigg. Giuseppe Notarmuzi e Angelo Cosenza. Il programma prevede la partenza da Scanno alle ore 7,30, per l’adunata e la sfilata, prevista per le ore 9,00. Il pranzo si svolgerà in un ristorante di Giulianova.
 
 
GIOVedi’ 22 Gennaio 2009 
s. Domenico Abate