Il 28 giugno 2008 è stata inaugurata a Milano, presso la Caserma "Guardia di P.S. Antonio
Annarumma", la Biblioteca-Sala Multimediale Aldo Gianni. La Caserma è sede del prestigioso III Reparto Mobile della Polizia di Stato di cui Aldo
Gianni, nato ad Anversa, fu indimenticabile Comandante. Comando che lasciò per altri importantissimi incarichi: Questore a Mantova, Reggio Calabria,
Palermo, Bologna, Direttore della Scuola Allievi Agenti di Vicenza. Nominato
Prefetto, fu Direttore della Scuola Superiore di Polizia. Morì nel gennaio 2005 . Pubblichiamo la lettera del Sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri, dottor Gianni Letta, inviata, per l'occasione, al
Dirigente del III Reparto Mobile.
«Caro dottor Aurienna, ricordo anch'io la bella cerimonia in Campidoglio quando,
nel 2005, ebbi il piacere di consegnarLe il "Premio Gifuni"per la diffusione
della cultura. E oggi, a distanza d i qualche anno, posso dire che mai Premio
fu più meritato e mai più appropriata e vera la motivazione.
Anzi, a giudicare dalle Sue nuove iniziative, ben si può dire che quel Premio fu "profetico", quasi anticipasse un impegno ulteriore e
assumesse il valore di stimolo - come sempre dovrebbe essere la funzione dei
premi - a continuare in un'opera meritoria, lungimirante e coraggiosa e ad
ampliarne l'orizzonte.
La Biblioteca e la Sala Multimediale realizzate nella Caserma Annarumma e
intitolate ad un Comandante del valore del Prefetto Gianni, costituiscono una
testimonianza di alto valore civile e di profondo significato culturale, morale
e umano. Sono la prova del senso dello Stato e del dovere, dell'attaccamento
alle Istituzioni e dell' impegno che caratterizzano gli autentici "servitori
dello Stato" e al tempo stesso del valore dei sentimenti. Tutte cose che
acquistano luce e forza quando sono sostenute e alimentate dall'amore per la
cultura, come Lei dimostra da tanti anni, con tante belle iniziative.
Ma quella legata al nome del Prefetto Gianni, ha un motivo in più che la rende ancora più significativa e nobile: il ricordo. E con il ricordo, la gratitudine. In una
società che tende a dimenticare in fretta e confonde spesso i veri valori con quelli
effimeri legati alle mode del momento, saper coltivare la memoria di chi ha ben
operato per riproporre l'esempio alle generazioni più giovani è di per sé un merito di cui Le siamo tutti riconoscenti.
Il Prefetto Giann i è stato certamente un modello. Ripercorrere Ie tappe di una carriera così ricca e prestigiosa attraverso le pagine della bellissima brochure che Lei gli
ha dedicato, equivale a leggere una splendida
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"lezione" di impegno e di dedizione, di competenza e di volontà, di passione e di sacrificio, di lavoro e di fatica, tutte qualità che il Prefelto Gianni ha profuso generosamente in tutti gli incarichi via via
ricoperti.
Era un Comandante unico, dice Lei giustamente. E i l Suo "racconto" ne offre una
prova luminosa perché Aldo Gianni ha sempre affrontato la Sua missione - le diverse missioni che gli
sono state aflidate - non solo in forza della Sua preparazione e delle sue non
comuni capacità, ma con spirito aperto e innovatore, con intelligenza e fantasia. Sì, anche la fantasia chiamata spesso a rompere la routine e a vincere le faticose
procedure dell'ordinaria burocrazia. Basta leggere quelle bellissime pagine
sull'ordine pubblico, riportate anche nella brochure per capire come sentisse e
vivesse il suo incarico a servizio della comunità.
E si ritrovano tutte queste cose anche negli encomi e nelle motivazioni delle
decorazioni meritate sul campo in tanti anni di attività.
Ecco perchè la Sua testimonianza va oltre il ricordo e assume il valore di un monito e di
un simbolo: l'esempio di come si compie il proprio dovere e di come si serve
una grande comunità nazionale nella fedeltà alle Istituzioni e con lo sguardo rivolto in alto, agli ideali. Se tutti quelli
che entreranno nella Biblioteca intitolata al suo nome, se ne renderanno conto
e se ne ricorderanno, Lei, con questa ini ziativa, avrà dato il contributo più importante alla crescita della nostra coscienza civile. Gli esempi sono più efficaci dei discorsi, valgono più delle parole.
Il racconto di quella vita così intensa, la ricostruzione di quella "carriera" così straordinaria, il ricordo di tante vicende difficili e drammatiche, la cronaca
di una stagione cosi travagliata e sofferta della nostra vita recente,
rappresentano un contributo importante alla storia italiana degli anni nostri e
un motivo di riflessione per tutti quelli che hanno a cuore le sorti del nostro
Paese.
Per me, che vengo dalla stessa regione di Gianni - posso confessarlo - c'è però un ulteriore motivo di soddisfazione: quello di vedere ricordato e "celebra to"
un grande abruzzese. E anche di questo Le sono riconoscente.
Un motivo di più per rinnovare la promessa di "venirvi a trovare" e di fermarmi anch'io a
leggere e ricordare nella Biblioteca Aldo Gianni.
Con questa speranza e con il ricordo più caro La prego di accogliere il mio saluto più cordiale con la preghiera di estenderlo a tutti i Suoi "ragazzi". Con amicizia:
Auguri! Gianni Letta»
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