Il tempo che fa
piovigginoso
con temperature
sopra lo zero

La giornata di ieri è stata caratterizzata da cielo coperto e piogge intermittenti, che sono divenute stabili nelle ore serali. Una pioggia fastidiosa, ma moderata, per nulla foriera di peggioramento. Le temperature sono restate al disopra dello zero, toccando i cinque gradi di media.
 
Quando gli orsi non vanno in letargo
VISITANO POLLAI E ORTI IN CERCA DI CIBO
“Lavorare per mitigare il conflitto tra l'uomo e i grandi carnivori”
Un orso bruno marsicano sta dando filo da torcere a piccoli contadini e abitanti di Pizzone e Castel San Vincenzo con continue incursioni nei centri abitati. I due comuni molisani si trovano in zona protezione esterna del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, al confine con l'Abruzzo. L'attivita' dell'esemplare, un maschio giovane di circa 4 anni, non e' da ritenersi anomala, poiche' la scarsezza di cibo, nel periodo invernale, lo spinge ad avvicinarsi a centri urbanizzati per reperirlo con facilita' in pollai e orti. E' proprio questa abbondanza che gli preclude la possibilita' di entrare nella fase simile al letargo, con la quale rallenta le attivita' fino alla primavera successiva per non consumare le riserve energetiche. Le preoccupazioni maggiori sono dei due sindaci che temono per l'incolumita' dei cittadini, anche se nessun orso ha mai attaccato un uomo. 'Non si tratta di un orso problematico - spiega Massimiliano Rocco, responsabile Wwf del Progetto orso appennino - ma semplicemente di un orso che fa il suo mestiere, cioe' reperire cibo in abbondanza il piu' facilmente possibile. Basterebbe installare delle barriere elettrificate, fisse, o semplicemente rinforzare le porte dei pollai per scoraggiare il plantigrado. Noi del Wwf siamo a disposizione, come gia' comunicato ai vertici del Pnalm e al Coordinamento territoriale per l'ambiente del Corpo
forestale dello Stato, per installare, ove necessario, le recinzioni deterrenti. Chiediamo alle istituzioni preposte uno sforzo maggiore affinche' si eviti di correre sempre ai ripari attingendo ai fondi per gli indennizzi e invece con quei soldi lavorare per mitigare il conflitto tra l'uomo e i grandi carnivori'. Il responsabile del Wwf fa notare che nei versanti laziale e abruzzese del Parco sono state installate 40 recinzioni elettrificate, ma i maggiori risultati sono stati ottenuti attraverso il dialogo con le popolazioni e le amministrazioni locali, spiegando loro che un qualsiasi territorio frequentato dall'orso e' un territorio sano e unico al mondo. I maggiori danni alla zootecnia - aggiunge Massimiliano Rocco - derivano dalla omessa custodia del bestiame, lasciato allo stato brado e quindi difficilmente controllabile'. I territori molisani al confine con l'Abruzzo si trovano in contesti naturalistici e ambientali di rara bellezza, con paesi ricompresi in questo scenario l'orso si sente a suo agio e non percepisce il distacco tra il bosco e le aree antropizzate. 'Altra esigenza - conclude il responsabile del Wwf - e' quella di gestire al meglio il territorio, evitando barriere costruite dall'uomo sui corridoi naturalistici, vie predilette dagli orsi per l'esplorazione dell'areale'.
 
Disservizi a Villalago della società Telecom - Italia
MOLTI ASPETTANO DA MESI L’ALLACCIO TELEFONICO
VILLALAGO - Scrivo questa nota per portare Lei e i lettori del “Gazzettino on line a conoscenza di una questione paradossale che si è venuta a creare con la società Telecom Italia.
Sono ormai oltre quattro mesi che ho inoltrato domanda alla società Telecom Italia per attivare una nuova utenza telefonica presso la mia abitazione, essendone sfornito. In particolare, come prevede la procedura, ho contattato il numero 187, vale a dire il Call Center della Telecom, e tramite un Suo operatore mi è stato da subito attribuito il nuovo numero di telefono e mi è stato fissato un appuntamento con il tecnico che avrebbe dovuto attivare la linea, ma dal quel momento è iniziata un vera e propria odissea. Infatti, al suddetto appuntamento non si è mai presentato nessuno e, fatto ancora peggiore, nessuno lo ha mai disdetto. Successivamente, mi sono stati fissati, sempre tramite il 187, altri otto appuntamenti, l’ultimo il 5 gennaio 2009, tutti confermati attraverso degli SMS o con note del Servizio Clienti Residenziali. Ma tutte le volte si è ripetuta la stessa situazione: nessun intervento e nessuna comunicazione.
Ho scritto vari reclami alla sede principale e secondaria della Telecom, alla Sua sede legale, al Servizio Clienti residenziali, ovviamente all’Ufficio Reclami, ma gli esiti sono stati tutti negativi.
L’incompetenza e la scarsa professionalità della Telecom in questa situazione è del tutto evidente, ma fino a qualche tempo fa pensavo a dei disguidi che riguardassero solo il sottoscritto. Invece, con mio stupore ho appreso che diversi villalaghesi subiscono la stessa situazione. Ad esempio, sono state inoltrate varie richieste di attivazioni che sono sospese, però, da mesi, in certi casi, da quasi un anno; anziane signore che vivono da sole e che non possono utilizzare l’apparecchio telefonico a causa dei mancati interventi della Telecom e ciò può assumere un’importanza marginale nel caso di telefonate amicali,                          
ma riveste tutt’altro carattere in situazioni di urgenza ed emergenza. Con nota di pari data alla presente ho investito formalmente, dopo vari colloqui verbali, anche il Sindaco del paese affinché anch’egli potesse invitare e sollecitare la Telecom ad intervenire per risolvere queste problematiche.
Questo stato di cose, oltre ai disagi e disservizi che crea, lascia, a dir poco, basiti, ma la situazione peggiora laddove si consideri che alti servizi sostitutivi rispetto a quelli offerti dalla Telecom non possono essere attivati, così è il caso del servizio “Vodafone Station”, perchè il paese in cui vivo non è raggiunto dall’ADSL, ma anche se lo fosse stato sarebbe dovuta intervenire sempre e comunque la Telecom per l’allaccio, quindi una vera e propria situazione di monopolio, che viene gestita a discapito degli interessi ed esigenze dei cittadini.
Luca Silvani  (Villalago, 7 gennaio 2009)
 
Sicurezza Stradale
IN ABRUZZO RILEVATI
3. 221 INCIDENTI NEL 2008

Sono stati 3.221 gli incidenti rilevati dalla polizia stradale in Abruzzo nel 2008, in seguito ai quali 42 persone sono morte e 2.297 sono rimaste ferite. Tracciando un bilancio dell'attivita' svolta nei dodici mesi appena trascorsi il compartimento della polizia stradale Abruzzo evidenzia di aver effettuato 23.904 pattuglie di vigilanza stradale e di aver accertato 63.738 infrazioni al Codice della Strada, di cui 20.224 per eccesso di velocita'. I controlli con l'etilometro sono stati 31.340 e 952 i conducenti sanzionati (oltre ai 93 sanzionati per guida sotto l'effetto di sostanza stupefacente). La polstrada ha ritirato complessivamente 1.833 patenti di guida e 2.536 carte di circolazione. I controlli hanno riguardato anche alcune categorie
professionali e i sanzionati sono stati pari allo 0,6 per cento (19 persone su 2.860). Per quanto riguarda i controlli del sabato sera le sanzioni hanno interessato il 4,5 per cento degli automobilisti fermati (445 su 9.765, con il sequestro di 77 veicoli, di cui sei per la confisca) contro il 2,6 per cento dei multati nel corso dei controlli ordinari (488 su 18.745). L'attenzione della polstrada si e' soffermata anche sui veicoli che trasportano merci e materiali pericolosi: le pattuglie specializzate hanno fermato 950 mezzi e ne hanno contravvenzionati 60. Lungo le strade abruzzesi sono stati prestati 8.956 soccorsi a conducenti o persone in difficolta'. Nell'ambito dell'attivita' di polizia giudiziaria sono state arrestate 44 persone e denunciate 564. Grazie al progetto 'Safety tutor' - dice la polizia - e' stata registrata una diminuzione del 50 per cento del tasso di mortalita' sulle strade dove e' attivo questo sistema, con un calo del 20 per cento del tasso di incidentalita' e del 27 per cento del tasso di incidentalita' con feriti. (AGI)
 
IN DISTRIBUZIONE
AGENDA LAVORO 2009

E' in distribuzione nei 20 centri dell'impiego della Provincia dell'Aquila, l'agenda del lavoro 2009, iniziativa editoriale volta a fornire informazioni a chi è in cerca di un'occupazione.
L'agenda, presentata ieri mattina, contiene un'appendice con una guida al nuovo mercato del lavoro. Evidenzia le forme di lavoro previste dall'attuale normativa, offre una panoramica sull'importanza della formazione professionale, con l'indicazione degli enti di formazione professionale.
"Il nostro è un servizio importante nel campo delle politiche del lavoro - ha detto il presidente Stefania Pezzopane -i
centri per l'impiego della Provincia hanno raggiunto decine di migliaia di contatti e rappresentano un punto di riferimento importante per chi cerca lavoro. Non c'é bisogno delle bancarelle, dei curricula presentate da Gianni Chiodi", ha aggiunto la Pezzopane facendo riferimento all'iniziativa del Pdl durante la campagna elettorale. E proprio al nuovo presidente della Regione verrà regalata la prima agenda.
"Sarà un'agenda particolare - ha spiegato Pezzopane - perché in alcune pagine scriveremo a penna degli appuntamenti importanti. A partire dalle scadenze del 31 gennaio, per l'avvio della mobilità per la Tils e del 31 agosto, quando finirà la cassa integrazione per la Finmek". Alla presentazione sono intervenuti gli assessori al Lavoro e alla Formazione professionale, Ermanno Giorgi e Benedetto Di Pietro.
 

LETTERA AL DIRETTORE
Ancora sulla Foto all’eremo di san Domenico

Caro Direttore,
ti ringrazio di aver pubblicato così tempestivamente il mio articolo. Purtroppo, quando ti ho inviato l’articolo erano le 22.27 del giorno 6.1.2008 e l’articolo del parente della sig.ra Arianna Cervicato è stato pubblicato qualche minuto dopo le 00.00 del 7.1.2008, quindi mi scuso anche io per aver equivocato sull’origine della sig.ra Cervicato che proviene dalla meravigliosa città di Amalfi. Mi sono documentato ed ho scritto l’articolo proprio per fare chiarezza e spegnere le voci “fastidiose ed incontrollate” che con il passare dei giorni avevo avvertito circolare nel paese, non sul tuo giornale che, peraltro, non ho letto fino al giorno 5 gennaio quando sono tornato nel luogo dove vivo. Poi, l’esistenza del maligno è un dato lapalissiano, per chi ha fede. Naturalmente il maligno opera ovunque. Quello che non condividevo è il ridurlo alla superstizione, alla burletta; è vero che dietro la superstizione si cela il maligno ma questo è cosa assai più seria e grave. Tant’è vero che, come hai tu stesso rimarcato, l’Eremo è stato oggetto di altre forme di male (furti e danneggiamenti), in passato. Infine, per quanto riguarda l’incendio delle travi, non si hanno elementi per affermare che si sia trattato di incendio doloso e posso raccontare in breve, da testimone oculare, il ricordo di quella mattina del 28.1.1988. Quando andai sul posto, la combustione era stata spenta con acqua dall’agente di Polizia Municipale Domenico Grossi che era presente. Dalle travi e dal loro sito si alzava vapore. La grotta era piena di un fumo denso di legno bruciato. Il cancelletto che delimita la grotta era aperto. Intorno e sulle travi non c’erano tracce, neanche minime, di un innesco solido (ad es. altro legno). All’interno della grotta dove il fumo e l’odore della combustione ristagnarono per parecchio tempo, non si avvertivano odori particolari di eventuali idrocarburi (benzina o nafta) o altre sostanze chimiche liquide, eventualmente utilizzate nell’accensione. Quindi, sul pavimento della grotta, in mezzo ai quattro pilastrini del letto (ancora oggi esistenti), c’erano i tre frammenti di travi oggi traslati nella Chiesa Parrocchiale di Villalago, le ceneri delle parti bruciate, ed alcuni lumini. Per la festa di San Domenico Abate del 22 gennaio, i devoti collocavano numerosi lumini all’interno della grotta. Molti erano sul pavimento della parte profonda della grotta, alcuni sui travi, ed uno su ognuno dei pilastrini del letto.  Quella mattina alcuni lumini erano andati bruciati interamente o parzialmente insieme ai travi. Almeno un paio mi sembra che fossero ancora sui pilastrini. Sui frammenti dei travi superstiti vi erano tracce di cera e pezzi di plastica fusa dei lumini. In conclusione, non vi erano elementi che facessero ipotizzare un innesco dell’incendio estraneo al contesto stesso dell’evento. Rimarrà per sempre il dubbio se sia stata una fatalità per cui uno o più lumini, ardendo in maniera irregolare, abbiano incendiato i loro involucri di plastica che, bruciando lentamente, abbiano a loro volta acceso le travi, oppure l’azione volontaria di un piromane che abbia provocando l’incendio dei lumini e quello conseguente delle travi. Enrico Domenico Grossi

 
 
venerdi’ 9 Gennaio 2009 
s. Alessia martire