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CENTINAIA DI PESCI MORTI AL LAGO DI SCANNO
Fenomeno naturale o inquinamento?
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LAGO DI SCANNO - Ieri sono affiorate centinaia di pesci morti al lago di Scanno. Le guardie
forestali sono state impegnate dalla mattina nel recupero di pesci morti. Si è trattato di persici e coregoni. Sul posto sono intervenuti anche i vigili
sanitari della Asl per verificarne le cause della morte. Sono stati chiamati
anche i tecnici dell'Arta, azienda regionale per la tutela ambientale per l’esame delle acque. Il lago di per sè non è inquinato. Solo pochi mesi fa la Goletta Verde ne aveva analizzato le acque, e
queste sono risultate in “buona salute”. Preoccupa, comunque, la schiuma bianca che si forma in vari punti del lago e
saranno i tecnici dell’Arta a chiarire il fenomeno. La moria di pesci, secondo i pescatori del posto, è un fenomeno naturale che si verifica ogni anno in questo periodo e la quantità di pesci morti è
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proporzionata al “novellame” presente nel lago.
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Catarifrangenti azzurri nelle Gole del Sagittario
Per dissuadere gli animali dall’attraversare la strada
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Anversa - Da qualche settimana lungo il tratto della strada provinciale 479 che
attraversa le Gole del Sagittario nel territorio di Anversa, sono stati posti
dei catarifrangenti azzurri, insieme a quelli rossi o bianchi già esistenti, posti a suo tempo dall’Anas. La decisione è stata del wwf, che gestisce la riserva naturale delle Gole. Da uno studio, e
dopo specifica sperimentazione, sembra che il colore azzurro dei
catarifrangenti abbia la possibilità di dissuadere gli animali dall’attraversare la strada di notte e, quindi, non cadere vittime delle macchine che
di notte hanno scarsa possibilità di evitarli. Oltre ai catarifrangenti è stata posta lungo la strada una segnaletica che avvisa gli automobilista di
rallentare la corsa, per la presenza di animali protetti. La riserva delle Gole
del Sagittario è una delle più ricche per la specificità della fauna e della flora. E’ questo patrimonio va protetto in tutti i modi.
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“Sono i pastori ad avvelenare orsi e lupi”
LETTERA APERTA ALLE AUTORITA’ D’ABRUZZO
di Nunzio Marcelli Presidente Arpo
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Era un anno fa: tutti i giornali titolavano sull’avvelenamento dell’orso Bernardo, e dai siti blog a quotidiani nazionali rimbalzava la notizia “un pastore dietro la strage di orsi”. Un pastore, sicuramente, che si voleva “ribellare alle regole del Parco”, un allevatore multato perché non rispettava le regole del pascolo. Non si sapeva nulla, ma già si indicava il colpevole generico: pastore. I pastori che quotidianamente
conducono le loro greggi sui monti d’Abruzzo, con la pioggia e con il sole, con la neve e con le regole da rispettare
– ma soprattutto con i canoni d’affitto esorbitanti da pagare – aspettano ancora di sapere se è poi stato trovato il colpevole: come sempre, prima si sbatte il mostro (il
pastore) in prima pagina, e poi l’inchiesta chissà, sarà conclusa, non si concluderà mai. Intanto la notizia è passata: ad avvelenare gli orsi e i lupi sono i pastori. Quei pastori che
ancora, pochi e faticosamente, continuano un mestiere diventato fuori moda,
oggi che sulle nostre montagne vanno più i fuoristrada che le pecore. Un ambiente che troppe istituzioni gareggiano a
proteggere, attingendo a fondi europei, nazionali e regionali, scordando che
quel territorio e quei selvatici sono arrivati fino a noi grazie ad un delicato
quanto elementare equilibrio alimentare, basato sulla presenza delle greggi.
Pascoli verdi, nei secoli, pascoli d’oro oggi: rendono come un superattico a Pescara. 4500 Euro per portare le pecore
sul demanio per una manciata di mesi, o paghi o ti arrangi: queste le regole da
rispettare. E mentre di nuovo ci si butta sul pezzo “di colore” quando l’orsa Gemma scende a Scanno, non fanno più notizia lupi ed orsi che per tutto l’anno sbranano le greggi, con i risarcimenti previsti per legge ma che non
arrivano mai.
Gli affitti più alti d’Europa per aree prive di servizi (niente acqua, né elettricità, e per poter fare una telefonata anche col cellulare devi scendere a valle), e
una disattenzione totale alla difesa dei prodotti territoriali, defraudati da
mercanti senza scrupoli che spendono il nome Abruzzo su formaggi e carni che
non hanno mai visto queste montagne neanche in cartolina: disposti a continuare
un lavoro faticoso ma pieno di dignità, i pochi pastori rimasti in Abruzzo ormai lottano più con la burocrazia che con i lupi e gli orsi. Con quelli, ci convivono da secoli, tanto che per garantire l’incolumità del gregge si usava lasciare ai selvatici come preda gli avanzi della
macellazione: saziando lupi e orsi con quelli, si salvaguardava il gregge.
Tempi
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che furono, perché oggi le regole della Comunità Europea, applicate con pedissequa petulanza dalle autorità nazionali e locali, obbligano a consegnare le interiora (a spese degli
allevatori) a ditte specializzate per il trattamento come rifiuti speciali.
Nella Regione che ospita contemporaneamente il maggior territorio protetto e la
più grande discarica abusiva d’Europa, non stupisce che le regole vengano applicate a danno di chi cerca di
mantenere una tradizione che nei secoli scorsi ha arricchito di monumenti città come l’Aquila e Sulmona, mentre nei supermercati un agnello “d’Abruzzo” con accento dell’Europa dell’Est si svende a prezzi che mettono fuori mercato ogni allevatore onesto. Tutela
dell’ambiente, tutela della salute, tante le istituzioni coinvolte, tanti anche i
fondi pubblici destinati ai terreni “riservati” all’orso, dove le pecore hanno il divieto anche di passare: queste le regole dei
pascoli d’oro, che rendono come affitto e come fonte di finanziamenti europei, mentre lupi
ed orsi continuano a seguire il loro istinto e a cacciare le greggi, e i
pastori pagano il prezzo più alto. Famiglie che abbandonano un’attività portata avanti da generazioni, piccole aziende che chiudono e si arrendono
davanti all’ennesima regola da rispettare che costerebbe più del guadagno di un anno, formaggi e sapori che svaniscono dal nostro territorio
insieme ad antichi saperi, uomini che hanno percorso le montagne da sempre,
presidio costante sul territorio. In Costa Azzurra i pastori li devi pagare,
perché portino le greggi a pascolare vicino agli alberghi: hanno scoperto che in
questo modo si riduce drasticamente il rischio incendi. Sulle nostre montagne
invece, non solo non viene riconosciuto il contributo alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità che il pascolamento e la presenza delle greggi garantiscono, né la funzione di monitoraggio del territorio e la continuità di tradizioni e di presenza umana, in un paesaggio montano che si fa sempre più deserto, ma sono le stesse istituzioni a gravarli di affitti d’oro per terreni dove poi a pascolare ci trovi cervi e cinghiali. Adesso anche il
sostegno della Comunità Europea è stato tolto: i soldi, per l’orso ci sono, per i pastori le casse sono chiuse. Chiuse, come le tante aziende
che ogni anno chiudono i battenti, mentre i paesi si svuotano, la tradizione si
fa folklore per turisti stranieri, e i pastori diventano figuranti per una Disneyland locale.
Nunzio Marcelli, Presidente ARPO (Associazione Regionale Produttori Ovicaprini) |
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Corso di formazione
politica
della Scuola
di Liberalismo
Lunedì 13 ottobre alle ore 18, presso la Biblioteca del Liceo Classico “Ovidio” inizierà il corso di
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formazione politica della Scuola di Liberalismo della prestigiosa Fondazione
Einaudi di Roma, con la lezione inaugurale dal titolo “Lo spazio liberale europeo” tenuta da Valerio Zanone. A partire, quindi, dal 13 ottobre fino all’1 dicembre 2008 ogni lunedì e venerdì, docenti universitari, giornalisti e studiosi del pensiero e della dottrina
liberale terranno, agli oltre 50 iscritti, lezioni volte all’approfondimento di uno dei filoni politico-culturali di maggiore rilievo della
cultura occidentale.
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LETTERA AL DIRETTORE
Caro Direttore,
Letta la risposta di Ezio Pelino alla mia lettera, dopo matura riflessione, ti
chiedo di darmi la possibilita’ di chiarire, e per l’ultima volta, il mio pensiero. Il problema principale di Ezio Pelino e’ che non ha afferrato il concetto che ho cercato di esprimere e cioe’ che e’ soltanto una questione di fede e non di raziocinio. Non credo affatto nei miti
classici di Giasone, Calandrino, ecc. ecc, e molti avvenimenti nella Bibbia
sono citati per spiegare al “popolo” fatti eccezionali (e’ noto che l’interpretazione della Bibbia e’ un’attivita’ continua e in evoluzione), ma credo in quello che dicono il Nuovo ed il Vecchio Testamento, ma “cum grano salis”. E, per chiarire ancora il mio pensiero con un esempio, quando Giosue’ disse “fermati o Sole” (Giosue’ non poteva dire “fermati o Terra” perche’non sapeva che era la Terra a girare e non il Sole), quel che probabilmente e’ successo e’ che Dio, nella sua, a noi, imperscrutabile volonta’, decise di fermare la Terra. E, allora, se Dio ha creato il mondo potrebbe
anche aver deciso di fermare per qualche ora il moto rotatorio della Terra, non
crede sig.Pelino? Non ha scritto, forse, Ezio Pelino che Dio è al di sopra di ogni umana attribuzione, al di là di ogni determinazione? Per quanto riguarda il possesso della verita’, penso che ogni credente creda fermamente nella sua verita’, che cio’ sia normale e, soprattutto, umano e che tutte le credenze vanno rispettate,
senza irriderle. Gli antichi abitanti del bacino del Mediterraneo credevano nel
mito di Giasone, in Giove, nei numi dell’Olimpo, ecc, ecc, ma era una loro credenza e una loro prerogativa: io, si puo’ stare tranquilli, non ci credo !!! Inoltre, contesto, l’affermazione che la mia fede come tutte le fedi sia “storicamente e geograficamente determinata”: non tutti gli italiani sono cattolici, i russi protestanti, ecc. : e’ una semplificazione inaccettabile, perche’ non vera. Infatti gli Italiani sono anche cattolici, ma ce ne sono di
protestanti, musulmani, ecc: i cattolici sono sparsi in tutto il mondo, cosi’ come i protestanti, i maomettani, ecc. Per esempio, in Egitto, c’é una numerosa minoranza di cristiani copti. Le posso affermare, con certezza
sig. Pelino, che le mie convinzioni sono frutto di un travaglio interiore e non
sono stato sottoposto a nessun lavaggio del cervello da parte delle autorita’ ecclesistiche. E, per finire, vorrei precisare che il mio “background” culturale e’ basato sul diploma di maturita’ classica ottenuta al Liceo Ginnasio P.O. Nasone di Sulmona, sulla laurea in
ingegneria elettronica dell’Universita’ la Sapienza di Roma, e su oltre 40 anni di attivita’ d’ingegnere, svolta per lo piu’ presso l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), dove mi occupavo di progettazione e studio di
missione satellitari scientifiche, una delle attivita’ tecnologiche piu’ all’avanguardia. Vivo, inoltre, da circa 40 anni nei Paesi Bassi, dove l’esistenza di una societa’ multietnica e multi religiosa e’ una realta’ da molto piu’ tempo che in Italia e dove la tolleranza per le idee altrui non e’ una scelta, ma una necessita’ di vita.
Oscar Pace
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Il calcio nella Valle del Sagittario
Le partite di domenica
Domani, alle ore 15,30, avrà luogo la quarta giornata di Seconda Categoria, mentre in Terza si disputerà il secondo turno. Nel raggruppamento B di Seconda, la Federlibertas Bugnara si
sottoporrà a un importante test, la difficile trasferta a San Demetrio ne' Vestini, contro
la Vestina Pro Loco, che occupa la testa della classifica con sette punti ed è ancora imbattuta, con quattro reti realizzate e una subita. L'anno scorso i
vestini si salvarono con qualche affanno, la sfida tra le due formazioni terminò 2-0 per i padroni di casa. Nel girone C, il Campo di Fano Calcio, in cerca di
punti dopo aver trovato una buona condizione, dovrà impegnarsi al
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Comunale di Prezza contro l'ambiziosa compagine di Lettomanoppello, la Lettese,
che finora ha totalizzato sei punti (due vittorie e una sconfitta), con sei gol
fatti e due subiti. Nel 2006/07 i lettesi disputarono i play-off, nel 2007/08
si salvarono ai play-out. In Terza Categoria, la PGS Hope 2000 di Scanno e
Villalago verificherà la propria preparazione atletica, cercando il primo risultato utile a Pescina,
contro il Fontamara, squadra nuova che punta alla promozione e che ha fatto 1-1
all'esordio a Introdacqua. Questa formazione giocherà al comunale G. Mezzetti di Sulmona, affrontando la locale Aurora, che nella
prima giornata si è aggiudicata nettamente il derby con la Vis. La formazione sulmonese nel 2007/08
è giunta ultima nel girone C di Seconda.
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