“Ottobre piovono libri: I luoghi della lettura”
Il Comune di Sulmona ha aderito per il secondo anno all’iniziativa
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Scritte offensive contro il consigliere comunale Eraldo Biasetti
UN IGNOBILE GESTO CHE VA CONDANNATO
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COCULLO - Il consigliere comunale di minoranza, Cav. Eraldo Biasetti, è stato oggetto di scritte ignobili, da parte di un anonimo autore. A Biasetti va
tutta la nostra solidarietà. Non pensavamo proprio che in un paese di grande religiosità e civiltà, come Cocullo, potessero accadere simili fatti. La dialettica politica in
consiglio comunale si fonda soprattutto sul rispetto dei ruoli e delle proprie
idee e queste vanno sempre rispettate, anche se non condivise. Lo stesso
dispetto, fatto al consigliere, di mettere la colla nella toppa della serratura
di casa, è puerile e non è degno di persone mature e rispettabili. Eraldo questa volta ci ha riso sopra,
però avverte l’ignoto scrittore che, se ciò dovesse ripetersi, egli si “troverà una querela addosso che gli farà pagare ogni malefatta”.
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Le scorribande di Gemma e dei suoi cuccioli
e dei numerosi giovani che le corrono dietro per filmarla
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Editoriale
QUALE SCUOLA? di Mario Setta
La storia della scuola procede con la storia del pensiero. Per questo le prime scuole sono nate come elaborazione di pensiero. L’alternativa non è tra scuola pubblica e scuola privata, tra scuola confessionale e scuola laica,
tra scuola di destra e scuola di sinistra. Il vero banco di prova per una
scuola senza aggettivi è quello di essere finestra sul mondo. Sono ancora attuali le parole del poeta indiano Tagore: “La scuola mi appariva come una prigione dello spirito, buona solo a produrre
pappagalli ammaestrati”. Una scuola che voglia essere tale (skolé significa “divertimento, piacere dello spirito”, l’otium latino) deve spalancare al mondo porte e finestre: scuola aperta o scuola chiusa è il dilemma. E’ l’idea di Popper, il filosofo della “società aperta”.
In un discorso che tenne cinquanta anni fa, il 13 ottobre 1958, in qualità di presidente della Aristotelian Society, espose la dialettica tra due modelli di scuola: quella di Talete e quella di
Pitagora.
La scuola di Talete era una scuola aperta, una scuola di libertà. Talete, infatti, incoraggiava la critica nei suoi confronti, tanto che gli allievi potevano
liberamente sostenere idee diverse dalle sue. “Talete – scrive Popper – fondò la nuova tradizione di libertà, basata su un nuovo rapporto fra maestro e allievo e creare in tal modo un
nuovo tipo di scuola, del tutto differente da quella pitagorica”.
Nella scuola di Pitagora, infatti, prevaleva l’insegnamento fondato sull’autorità indiscussa del maestro, venerato come un dio, discendente da Apollo, dotato di
poteri taumaturgici. A lui si alludeva come all’ “Autós efe” (Ipse dixit) e chi pensava diversamente veniva dichiarato eretico, espulso.
Perfino assassinato, come pare sia accaduto a Ippaso di Metaponto che,
divulgando la scoperta degli incommensurabili (√2), minava tutta l’impalcatura dell’arché di Pitagora. Il pregio della scuola pitagorica era la conservazione della dottrina del maestro, mediante uno spirito di gruppo molto accentuato, tanto che il pitagorismo era diventato uno stile di vita.
Oggi, c’è una “scuola” che ha sostituito la vera Scuola: è la televisione. Una scuola 24ore/su 24. Scuola a tempo pieno, totalizzante e totalitaria. La concezione di vita e del mondo (weltanschauung)
non è più esclusiva della vecchia Scuola o della Chiesa: è monopolio del nuovo “pater familias”, l’onnipresente televisore. Tanto che il “maestro unico” della ministro Gelmini, appare più come una trovata per ridurre numero e ruolo degli insegnanti, mentre altrove
(in Germania), da circa un secolo alla “grundschule” (elementari), i maestri (con obbligo di laurea) sono sempre stati parecchi in ogni classe. Per
questo nel famoso saggio “Cattiva maestra televisione”, Karl Popper, sottolineando come la televisione sia diventata “Dio che parla”, mette in guardia da nuove forme di totalitarismo: “Credo che un nuovo Hitler avrebbe, con la televisione, un potere infinito”. La scuola non è una pianta che si pota con l’accetta, ma un fiore che si cura con perizia e con amore. Un’operazione delicata che, per fortuna, crea sempre attenzione, dibattito, polemica. Non solo in Italia, ma anche altrove,
come ora in Francia con il libro di François Bégaudeau, “La classe” (Einaudi), trasposto nel film che ha vinto la Palma d’oro a Cannes. Non sempre e non facilmente (come risulta dal libro di Bégaudeau) la Scuola riesce a riparare i danni, sempre più gravi, della deformazione civico/culturale d’una gioventù allo sbando, ma ci prova. Come àncora di salvezza.
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NECROLOGIO
VILLALAGO - Ieri mattina è venuta a mancare all’affetto dei suoi cari, nell’ospedale di Sulmona, la professoressa Anna Vittoria Grossi in D’Antonio di anni 66. Oggi pomeriggio, alle ore 15,00, avranno luogo i funerale nella chiesa
parrocchiale di Villalago. Per volontà di Anna e della sua famiglia chi lo vorrà potrà effettuare un’offerta all’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, sul cc 307272, via Corridoni,
7, 20122 Milano. Sentite condoglianze al marito Ruggiero, alla figlia
Antonella, al genero Domenico, ai suoi nipotini e a tutti i suoi parenti.
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