IL TOMBOLO - L’OREFICERIA . LA DEVOZIONE
In mostra all’auditorium Calogero a Scanno
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SCANNO - Una interessante mostra sul tombolo e l’orificeria della tradizione, dedicata alla figura di san Bernardino, è stata allestita nei giorni scorsi a Scanno, nell’auditorium ex Anime Sante. Rimarrà aperta fino a domani, festività di sant’Eustachio, con orario di apertura antimeriadiana 10,30-12,30 e pomeridiana
16,30-19,30. Patrocinata dal Comune di Scanno, la mostra su questo tema è alla terza edizione. Il merletto si coniuga con l’orificeria; sono due fattori importanti per l’abbigliamento delle donne scannesi: la
scolla, lavorata a tombolo, sormonta il collo del comodino; di colore bianco e traforata à Jour, dà luce al corpetto nero; i bottoni d’argento o d’oro, la pettijja dell’arte orafa, impreziosisce ed esalta questo elemento del costume. L’oro, in abbondanza, completava il ricco abbigliamento muliebre. I laccetti,
lunghe collane in oro, sostenevano la gioia, e con altre spille preziose, ricoprivano abbondantemente il petto. Gli
orecchini, piuttosto vistosi, erano le circejje o di altro tipo, con lunghi pendenti. Si usavano anelli, ma non bracciali o
orologi da polso. La lavorazione a tombolo si trova inoltre in applicazioni di
lenzuola e in centri di vario tipo, ma anche nelle tovaglie dell’arredo sacro. Altri oggetti di orificeria erano amuleti in argento: il Tredici,
il cavallino, il fischietto, il campanello, donati per la nascita di un
bambino. intorno al campanello, fra i vari simboli, era inciso il sole con il
monogramma IHS. Anche sulle medaglie in oro, che le mamme portavano appese al
collo durante l’allattamento, era inciso il nome di Gesù da una parte e sul rovescio la Stella, ideati da san Bernardino. Per questo
motivo è stato creato il connubio fra arte e devozione a Scanno.
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L’opinione del direttore
I GIOVANI UNA RICCHEZZA SOCIALE
DA VALORIZZARE E RISPETTARE
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E’ uscito nelle edicole di Scanno il giornale locale "La Foce". Dopo averlo sfogliato ho subito letto il corsivo
del direttore editoriale, Cristian Pace. Per questo giovane nutro simpatia,
essendo stato un mio alunno, e sono sempre curioso di verificare nei suoi
scritti la sua maturazione, sia lessicale, sia sintattica. L'articolo ha il
titolo: "Cercasi sindaco disperatamente". Egli racconta come a lui e ai suoi
amici gli sia stato impedito dal Presidente del Consiglio, nonostante una
regolare domanda scritta, di filmare l'ultima seduta del consiglio comunale di
Scanno. Lo scopo, come era avvenuto già per altri consigli, era esclusivamente - lo dichiara lo stesso Cristian - di
trasmetterlo in differita sul portale "La Foce", per un servizio gratuito nei
confronti di tutti coloro che hanno la connessione ad Internet. Tralascio di
riportare tutte le considerazione che fa Cristian e mi permetto di esprimere il
mio parere. Quando i punti di vista sono più di uno si dice che il cronista debba ascoltare anche le altre campane. Ritengo
che in questo caso non ce ne sia bisogno, perché la mia opinione non è sui fatti, ma sulla sostanza, su ciò che ho fermamente nel cuore e nella mente. Quando arriva il periodo del rinnovo
dell'amministrazione comunale un intero paese va in "schizofrenia". E questo
succede a Scanno, come succede a Villalago, ad Anversa e ovunque. Alla resa dei
conti, i vincitori hanno sempre da far pagare uno scotto ai perdenti e questi a
loro volta nutrono forti risentimenti verso chi governa. Nessuno, per cortesia,
mi dica che le cose stanno diversamente. Gli stessi proclami elettorali hanno
una doppiezza nei contenuti più "sottili": quello che si dice, non si fa; quello che si fa, non si dice. Una
delle espressioni più usate è questa: "Largo ai giovani, che sono il futuro del paese; vogliamo che si
impegnino culturalmente, che si diano da fare per il loro paese". E' solo una
tiritera, sentita e risentita, che perde valore appena i giovani decidono di
fare qualcosa. Quale importanza ha se essi sono di destra o di sinistra; se
sono - come qualcuno sostiene - del partito de "La Foce" o di altre coalizioni?
I giovani vanno rispettati per quello che sono, e vanno sollecitati ed aiutati
ad impegnarsi, per non restare ai margini di qualsiasi avvenimento. Dovrebbero
essere loro i veri protagonisti. Se Cristian, Vittorio e i loro amici hanno
deciso di filmare i consigli comunali, per immetterli on line sul sito de "La
Foce", ma che male fanno? Ricordo i giovani di Radio Scanno, che per un periodo
furono i protagonisti della scena culturale del paese. E penso che nessuno
abbia loro mai impedito di fare le interviste e di trasmettere dai consigli
comunali. Ed è stata una vera benedizione che ci sia stata quella generazione! Oggi
assistiamo, per fortuna, alla nascita di nuove aggregazioni giovanili con tanta
voglia di fare. Lasciamoli liberi di agire, diamo loro (anche se sono della
fazione avversa) tutto il nostro appoggio e, per cortesia, non ci fissiamo sui
codicilli e regolamenti vari, che finiranno per mortificare questi giovani e
dare voce ad altri "Pasquino".R.Grossi
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Il progetto del consigliere comunale di Pratola Pizzoferrato
UNA PISTA CICLABILE ANVERSA-PRATOLA-POPOLI
Presentato alla Comunità Montana Peligna
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I comitati ambientalisti dicono no
al termovalorizzatore di sulmona
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