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MEDAGLIERE “OLIMPICO”
PER I FORMAGGI DEI PASTORI D’ABRUZZO
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Essere campioni olimpionici dovrebbe portare gloria e pubblici riconoscimenti, e così è per l’orgoglio nazionale nella scherma, nel nuoto o nella corsa, ma non altrettanto
per altre “discipline”: i produttori tradizionali dei migliori formaggi al mondo, infatti, non trovano
altrettanti riconoscimenti da parte di enti ed amministratori. Premiati ancora
una volta come migliori formaggi d’Italia in una competizione con oltre 100 produttori, i produttori abruzzesi
tornati a casa devono affrontare l’aumento dell’affitto dei pascoli, le lungaggini burocratiche che rendono quasi impossibile il
rimborso di danni da selvatici, la concorrenza sleale di un mercato invaso da
prodotti dichiaratisi “locali” o “tipici” che non hanno visto l’Abruzzo nemmeno in cartolina. Gli olimpionici locali hanno trionfato a Pienza,
al Concorso Nazionale “Città del Bio”. Ben quattro i prestigiosi riconoscimenti portati a casa dai piccoli produttori
tradizionali del Consorzio Parco Produce: Medaglia d’Oro per il migliore formaggio alla ricotta affumicata al ginepro, Menzione
Speciale per la ricotta “maritata” aglio e cipolla, secondo posto e argento per il pecorino scorza nera e il
caciocavallo podolico. La premiazione si svolgerà il 7 settembre, alla presenza delle autorità e dei gastronomi, ed avrà l’interesse di stampa e consumatori sempre più attenti alla qualità e alla provenienza del loro cibo. Il concorso prevede la premiazione anche dei
Sindaci delle amministrazioni ove le aziende hanno sede: un segnale importante,
che fa ben sperare su una maggiore sensibilità in futuro da parte di enti locali ed istituzioni nei confronti di realtà che si affermano a livello nazionale ed internazionale, ma spesso fanno fatica
ad essere riconosciute localmente. I produttori tradizionali di Parco Produce,
che hanno già ottenuto numerosi riconoscimenti
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nazionali ed internazionali (un “medagliere” invidiabile, come si può vedere sotto) sperano che questa occasione che vede premiati a fianco dei
produttori anche gli amministratori locali possa rafforzare il convincimento
che queste produzioni sono una ricchezza per i territori, e vanno sostenute e
valorizzate prima che i nostri paesi di montagna diventino solo “riserve di indiani” al servizio di turisti in cerca di nicchie di originalità perduta. Spesso infatti regole che sono state fatte in funzione di realtà industriali di ben altre dimensioni vengono applicate (solo) a piccole aziende
tradizionali, ottenendo non una maggiore qualità e garanzia del consumatore ma solo di vessarle con adempimenti inadeguati alle
loro dimensioni e tipicità, fino a metterle nelle condizioni di dover chiudere. Riconoscimento del ruolo
di tutore ambientale e prevenzione incendio alle aziende con pascolamento
estensivo; riduzione degli affitti dei pascoli, a livelli assurdi per una
Regione che fa della pastorizia l’immagine della sua originalità e della qualità del suo ambiente; promozione dei prodotti a livello comunale e regionale,
educazione alimentare con prodotti locali, stagionali e tradizionali nelle
mense scolastiche; riconoscimento della salutarietà e genuinità dei prodotti tradizionali, da inserire nei relativi decreti ministeriali;
promozione di marchi di garanzia a livello regionale e comunale; perseguimento
dell’utilizzo abusivo di denominazioni “locali” che inducono in errore il consumatore e costituiscono un vero e proprio furto
ai danni dei produttori tradizionali ed etici: queste le iniziative più urgenti che i campioni della produzione locale richiedono alle autorità che saliranno sul podio per essere premiate insieme a loro. (Per Parco Produce,
Nunzio Marcelli) |
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“La merica! Da Genova ad Ellis Island”
Il viaggio per mare negli anni dell’emigrazione italiana 1892/1914
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Sul tema dell'emigrazione segnalo ai lettori di queste cronache on line una interessante mostra mostra
permanente "Da Genova a Ellis Island” del Galata Museo del Mare di Genova. Spulciando tra i documenti del data base
di Ellis Island , ho constatato che anche emigrati dall'Abruzzo, i quali
partivano prevalentemente dal porto di Napoli, hanno utilizzato il porto di
Genova per la loro avventura americana.
Il viaggio per mare ai tempi della migrazione italiana" è la grande mostra sull'emigrazione italiana visitabile a partire dal 20 giugno
al Galata Museo del Mare. L'allestimento - 8 sale in 3 gallerie per un totale
di circa 1200 metri quadri - che intende mostrare le condizioni di viaggio
degli emigranti diretti negli Stati Uniti nel periodo tra il 1892 (anno in cui
entra in funzione Ellis Island) e il 1914 (scoppio del primo conflitto
mondiale) rappresenta una tappa essenziale per la realizzazione del "MEM -
Museo dell'Emigrazione", quale sezione all'interno del Galata Museo del Mare.
Rispetto alle mostre tradizionali sul tema dell'emigrazione, per lo più fotografiche e documentarie, "Da Genova a Ellis Island" vuole far rivivere al
Visitatore l'esperienza "emigrazione". Munito di un passaporto e di un
biglietto di viaggio, il Visitatore arriverà a Genova e qui incontrerà la realtà di una città che, in pieno sviluppo industriale, vive sull'emigrante eppure lo disprezza e
lo considera un problema sociale. Attenderà, come molti, all'addiaccio - magari per giorni - l'arrivo del proprio
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battello e poi entrerà nella ricostruzione dell'antica stazione marittima di Ponte Federico Guglielmo
(oggi è Ponte dei Mille) e, dopo i controlli e le raccomandazioni, potrà salire a bordo del piroscafo di emigrazione visitando i dormitori,
l'infermeria, il refettorio e tutti gli ambini ti di bordo fedelmente
ricostruiti. Dagli oblò e dalle finestrature sarà possibile vedere il mare, in diverse condizioni di luce, di giorno, al tramonto
e durante una notte di luna, e infine passare sotto la Statua della Libertà, il momento del pathos e della commozione. Ma questa non è la fine del viaggio. Il Visitatore, da emigrante, sbarcherà a Ellis Island, l'isola a due miglia da New York: qui entrerà nella Inspection Line, il percorso fatto di visite mediche, interrogatori e
test per verificare se possedeva i requisiti per essere accolto in America. E
qui verrà ricostruito il percorso, fatto di attese, domande, visite, oltre a mostrare ciò che accadeva a chi non era in regola, o era malato o comunque giudicato non
idoneo a entrare negli Stati Uniti. L'ultima scena, infine, apre le porte del
Nuovo Mondo o, più esattamente, la città di New York dove la gran parte degli emigranti giunti dall'Europa si fermava
alle prese con i problemi concreti del trovare un lavoro, una casa, curare la
salute e sbarcare il lunario. Per ulteriori informazioni:
www.galatamuseodelmare.it (
Franco D’Alessandro) |
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Scanno 1-7 Settembre
RollerWeek
SCANNO - Una settimana di sport, visite culturali e divertimento per i tanti ragazzi
arrivati ieri al Park Hotel per l’annuale RollerWeek. Tutti i partecipanti a conclusione dello stage daranno vita,
sabato 6 Settembre, presso il Palazzetto dello Sport di Scanno, ad un grande
spettacolo di sport e teatro.
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Sabato 6 e domenica 7 Settembre
TRE APPUNTAMENTI DEDICATI AL CICLISMO
SULMONA - CAMPO DI GIOVE - BUGNARA
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Ben tre gare ciclistiche caratterizzeranno il prossimo weekend nella Valle Peligna. Sabato 6 e domenica 7
settembre tra Sulmona, Campo di Giove e Bugnara si svolgeranno tre importanti
appuntamenti agonistici, tutti realizzati con il patrocinio e il sostegno della
Federazione Ciclistica Italiana ed il Coni. Si inizia sabato 6 settembre, alle
ore 15, a Sulmona con la prima edizione del “Trofeo Amici del Liscio”, gara ciclistica amatoriale valevole per l’assegnazione del titolo di Campione provinciale l’Aquila Categoria Master 1 e come prova del Campionato Regionale. L’appuntamento è organizzato dall’Asd Moto Staffetta Abruzzo, in occasione della prima edizione della Sagra dell’arrosticino, in programma nel fine settimana in via Cappuccini. La partenza,
lungo via Cappuccini, è alle ore 15,30. Il percorso prevede anche il Gran Premio della Montagna a
Pacentro. Domenica 7 settembre, alle ore 8, nel piazzale antistante il Centro
Commerciale “Il Borgo”, prenderà il via la 28° Sulmona – Campo di Giove “18° Memorial Luigi Carnevale”, gara nazionale di mountain bike valevole per la finale regionale del
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Campionato abruzzese di società. La manifestazione sportiva, una classica della Mtb, è organizzata dall’Associazione Nazionale Alpini “Abruzzo – Gruppo Col. Tirone” di Sulmona, in collaborazione con il Gruppo Alpini di Campo di Giove, l’Asd Confetti Pelino di Sulmona e con il patrocinio del Comune di Campo di Giove.
Dopo il raduno, gli atleti percorreranno il centro storico di Sulmona per
arrivare quindi in località Incoronata, dove alle 9,30 prenderà il via la parte agonistica. L’arrivo a Campo di Giove è previsto intorno alle ore 12. Domenica 7 settembre, alle ore 15, a Bugnara si
svolgerà la terza edizione del “Memorial Lazzaro Di Cristofaro”, gara ciclistica per esordienti (13 e 14 anni), valevole per la finale del
Trittico della Valle Peligna. La gara è organizzata dall’Asd Confetti Pelino di Sulmona e dall’Associazione Nazionale Alpini di Bugnara “Gruppo Giuseppe Colaprete”. La prima gara di 40 chilometri partirà alle ore 15. A seguire ci sarà la seconda gara, che prevede 45 chilometri complessivi di percorso. Per
contatti: Fernando Ranalli Tel. 347 1938925 panathlonsulmona@email.it
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La tradizione di sant’Egidio a Scanno
Grandi e piccoli coinvolti nella “mira” al gallo
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SCANNO - Ieri, 1 Settembre, sant’Egidio è stato onorato a Scanno, nell’omonimo colle, con una messa celebrata nella sua chiesetta e con il tradizionale
“tiro al gallo”. E’ questa una tradizione che resiste e si consolida, in un coinvolgimento di
persone di tutte le età. Nessuno più offre un gallo come devozione al santo, come facevano in passato, perché il proprio pollaio non venisse colpito dalla pestilenza, ma invece di un gallo
vivo in palio c’è un pollo allo spiedo. Sant’Egidio, monaco benedettino, vissuto nell’ottavo secolo d.C. è invocato contro le febbri maligne. Il suo culto a Scanno si intensificò nel 1657 in seguito alla peste scoppiata nel 1656. Romualdo Parente attribuisce
all’anno, riportato nell’epigrafe dell’architrave della porta (A.D. 1657 tempora pestis S. Egidio ora pro nobis) l’edificazione della chiesa; ma nel 1612 vi era già un frate eremita (Ecclesia S. Egidii sub cura eremitae Fratris Matthei Terrae
Scanni). L’eremo, che venne usato come lazzaretto durante la peste, era abitato da qualche
eremita. L’ultimo, soprannominato “Scialipo”, ormai solo qualche anziano può ricordarlo. La chiesa, in stato di decadenza, è stata restaurata negli anni 94.95. Nella nicchia sopra l’altare un affresco rappresenta il monaco benedettino che guarda verso l’alto e in basso a destra, la mitria per ricordarlo anche coma abate prima di
diventare eremita. La statua del santo, rappresentato nell’abito del benedettino, con la mano destra tesa verso la cerva che
provvidenzialmente con il suo latte lo aiutò a sopravvivere al digiuno e alla penitenza che Egli aveva scelto per
avvicinarsi a Dio, prima nella chiesa a lui dedicata, ora si trova nel museo
delle statue nella chiesa di san Giovanni Battista.
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