CONSIDERAZIONI

Nella riunione del consiglio comunale di Cocullo del 13.07.2008, dopo circa trenta minuti dall’inizio dei lavori del consiglio e dopo aver letto la relazione da allegare agli atti, io, consigliere Risio Antonio, ho deciso, di non partecipare alla votazione dell’argomento in discussione. Ho ritenuto, infatti, la mia presenza incompatibile con la votazione, in quanto si trattava di perizia di variante di un progetto che interessa alcune strutture di cui sono comproprietario. Con il benestare del Sindaco, sono rimasto ad ascoltare l’intervento del capo gruppo di maggioranza, il consigliere Vincenzo De Cicco, che è stato l’unico a prendere la parola. Il De Cicco, responsabile della Cooperativa «Il faro» su incarico del Sindaco, si è fortemente risentito per il mio intervento, nel quale ho segnalato la carenza di pulizia in cui versa la frazione Casale. Il De Cicco ha giustificato il lavoro insufficiente con il fatto che in questo periodo la Cooperativa dispone di un solo operaio. Il consigliere sembra aver dimenticato che la Cooperativa è composta da otto persone, come risulta dallo Statuto. In effetti però a lavorare non sono mai più di due persone sempre le stesse, mentre gli altri sembrano essere solo dei prestanome, come le lamentele del De Cicco circa la carenza di personale inducono a pensare. Se dovesse risultare che questa ipotesi corrisponde a verità, vorrebbe dire che il Comune e chi ne ha la responsabilità sta avallando da tempo una situazione a dir poco abnorme.
Il consigliere De Cicco ha lamentato inoltre che la mia posizione, a proposito della perizia di variante, non fa gli interessi del Comune. Ebbene, se essere contrario al tentativo di plagio nei confronti di una persona avanti con gli anni significa non fare gi interessi del Comune, allora concordo con quanto afferma il De Cicco. Se poi invece si riferisce alla pulizia di siepi, sterpi ed erbacce su proprietà private, operata dalla Cooperativa sotto la sua direzione e addebitata al Comune, mi trova decisamente in disaccordo. Quando afferma poi «‘A minoranza sta rovinando Cocullo!» non pensa il Signor Capogruppo di maggioranza che dipende dalle capacità amministrative sue e dei suoi compagni di schieramento mandare avanti la cosa pubblica per il meglio? O pensa che si facciano gli interessi del Comune quando si utilizzano risorse pubbliche per favorire l’uno o l’altro amico, magari utilizzando la manodopera della Cooperativa pagata dal Comune stesso e quindi anche con soldi di mia proprietà? O pensa ancora il Signor Capogruppo che per fare bella figura di fronte a qualche amico, organizzatore della manifestazione di macchine fuoristrada, questo Comune debba accollarsi le spese dello sgombero neve anche delle strade di montagne di altri Comuni?
Alla fine dell’intervento del De Cicco ho chiesto la parola per replicare alle accuse mosse alla minoranza, ma il Sindaco mi ha negato il diritto di replica. Così mi sono alzato dal tavolo dei lavori e mi sono seduto tra il pubblico, dopo aver scambiato qualche fugace battuta con il De Cicco. Dal suo pulpito il Sindaco mi ha fatto notare che se non partecipavo al voto dovevo allontanarmi dall’aula e ha chiesto al carabiniere presente di accompagnarmi fuori. Concordando con il Sindaco, mi sono alzato da questa postazione e mi sono avviato verso l’uscita dall’aula affiancato dal carabiniere. Nel frattempo il De Cicco ha ripreso a parlare e qualche istante dopo, finito di parlare, ci ha raggiunto fuori dall’aula. Uscendo, il Consigliere De Cicco ha chiuso a chiave la porta dell’aula consiliare impossessandosi della chiave, mentre all’interno continuava lo svolgimento del Consiglio. Questo gesto inconsulto è stato lesivo per la mia libertà personale e per la libertà di tutta la popolazione che in quel momento assisteva alla riunione del Consiglio ed è rimasta chiusa all’interno dell’aula, nonché della libertà di quanti avrebbero voluto assistere e non sono potuti entrare. Ritengo che la responsabilità di questa violazione dei principi della democrazia sia da attribuirsi in primis al Signor Sindaco, poiché Vincenzo De Cicco in qualità di Capogruppo è espressione di tutta la maggioranza, che fa riferimento proprio al Sindaco.
Nella delibera del 28 luglio scorso si è stabilito di modificare la convenzione stipulata tra il comune di Cocullo e la Società Parco Eolico. La precedente convenzione prevedeva che il 2% del ricavato dell’energia elettrica prodotta spettasse al comune, in seguito alla ricontrattazione si corrisponde al Comune il 3% del ricavato. Si è deciso inoltre l’aumento del canone annuo da 1.500€ a 2.500€ per ogni MW di potenza istallato sul territorio di Cocullo. Tutto ciò, compresi gli altri miglioramenti contrattuali, dà un ricavato globale di 250.000€ annui in equivalenza al 3% del ricavato di tutto il parco eolico. Fino al 2005 il Comune di Cocullo era in possesso della quota parte del 6% del parco eolico. Se il 3% corrisponde ad un ricavato di 250.000€ annui il 6% corrisponderebbe a 500.000€, al lordo delle spese di manutenzione ordinaria e gestione. Risulta al sottoscritto che la spesa di manutenzione ordinaria in parchi eolici di simile potenza ammonta a circa 13.000€ annui per ogni punto di produzione (torre). Il parco eolico di Cocullo è composto da 37 punti di produzione, la cui manutenzione ordinaria costa quindi presumibilmente meno di 500.000€. Consideriamo la cifra di 500.000€ per comodità di calcolo. Il 6% di 500.000€ è 30.000€: questa è la quota che il Comune di Cocullo sarebbe stato tenuto a sborsare annualmente per la manutenzione ordinaria. Va aggiunto il 6% del costo di gestione amministrativa. Le spese complessive a carico del Comune di Cocullo non avrebbero superato le 50.000€. Abbiamo a che fare con un impianto nuovo, si presume quindi che per alcuni anni non avremmo avuto l’esigenza di una manutenzione straorinaria salvo calamità naturali come scariche atmosferiche. Anche in questo caso le spese a carico del Comune corrispondono al 6% del totale, ipotizziamo di dover sostituire una torre non più funzionante, la quota del Comune si aggirerebbe attorno ai 30.000 – 40.000€, a seconda della grandezza della torre. Con un ricavato annuo di 500.000€, tolte le spese ordinarie, sarebbero spettati al comune 450.000€. Secondo l’accordo quadro – che non si vuole riconoscere come contratto – il Comune di Cocullo doveva restituire alla società costruttrice circa 900.000€, vale a dire il 6% delle spese di costruzione dell’impianto eolico. Dalla vendita dell’energia elettrica, il Comune di Cocullo avrebbe ricavato in tre anni, in base alla percentuale di sua proprietà, circa 1.350.000€. A questa somma va aggiunta l’Imposta Comunale sugli Immobili (I.C.I.) che la società costruttrice deve corrispondere al Comune, si raggiunge così la quota di 1.500.000 euro in tre anni. Appare chiaro che in tre anni si poteva restituire tranquillamente la somma dovuta con il massimo degli interessi consentiti dalla legge. Se nonché con una delibera Consiliare del 2005 il Comune ha ritenuto di svendere le quote di sua proprietà in cambio dell’equivalente del 2% netto sul ricavato dell’energia prodotta. Ed in seguito alla delibera del 28 luglio scorso si è recuperato un punto percentuale a fronte dei quattro perduti. Il consigliere De Cicco considera tutto ciò un grande successo della maggioranza, egli ignora tuttavia quanto è andato perduto per l’ignavia di chi aveva la responsabilità politica ed amministrativa di tutelare gli interessi del comune. A ben vedere si tratta almeno in parte delle medesime persone che al giorno d’oggi hanno quello stesso compito. La Società che gestisce attualmente il Parco Eolico ha corrisposto al Comune di Cocullo 150.000€ una tantum: forse ha ritenuto di dover premiare la generosità dimostrata dalla maggioranza, la quale ha ceduto volontariamente i proventi spettanti al Comune secondo il contratto originale, o se preferite secondo l’accordo quadro. Fatto sta che nel bilancio del Comune di Cocullo mancano, ieri come oggi, soldi persi per l’incapacità amministrativa di chi detiene le sorti del paese. Si tratta di almeno 200.000€ annui.