Avv. Luigi Di Massa
Patrocinante in Cassazione
Revisore dei Conti

Avv. Antonio Pensa
Avv. Maurizia Di Massa     

 Spett. Redazione de
      IL MESSAGGERO ABRUZZO

       L’Aquila

COMUNICATO STAMPA      


Oggetto. ARTICOLO - Imputazione coatta per il sindaco: non ha fatto parlare un consigliere.

 Spiace rilevare come di fronte ad una notizia ritenuta “ghiotta” si perda poi l'obiettività  nel riferire l'esatto contenuto degli accadimenti. Nel rilievo, comunque, che viene offerta una notizia senza  avere avuto la cortesia professionale di sentire anche l'altra “campana”, con l'effetto di ingenerare nel lettore un convincimento non       perfettamente ancorato e collegato alla realtà completa delle cose.
L'articolo pubblicato sulla pagina locale de “Il Messaggero” di oggi, a firma di. P.Iav, reca imprecisioni, parziali riferimenti e soprattutto la notizia dell'attribuzione di una già accertata violazione dell'art. 294 del C.P, da parte del Sindaco di Anversa Sig. Gianni Di Cesare.
Tale circostanza non è assolutamente vera ed è priva  di ogni riscontro processuale.  
L'imputazione coatta, cui si fa riferimento, è infatti un'ordinanza con cui si impone ai pm di chiedere il rinvio a giudizio e, ovviamente, non costituisce alcun accertamento  in punto di merito.
La fase processuale impone, allo stato, che il procedimento dovrà essere ancora  sottoposto al vaglio dell'Udienza preliminare dinanzi al GUP presso Tribunale, per la verifica della sussistenza di elementi sufficienti ed idonei a sostenere l'accusa in un giudizio penale (dibattimento).  
 E' di palmare evidenza, pertanto, che, allo stato, ogni riferimento a qualsiasi  responsabilità in capo al Sindaco Di Cesare Gianni (nella sua veste di Presidente del Consiglio Comunale)  è privo di  concreto e vero fondamento.
Per completezza di informazione è bene rappresentare che i fatti oggetto del procedimento di interesse sono puntualmente trascritti nell'atto deliberativo nr. 11,  adottato dal Consiglio Comunale di Anversa nella seduta del  31/03/2007.
In estrema sintesi emerge quanto segue:
durante la seduta del Consiglio Comunale di Anversa, in presenza di un comportamento ritenuto in violazione dell'ordinato e regolare svolgimento dei lavori dell'Assemblea Comunale, il Presidente del Consiglio, come suo preciso dovere ed  obbligo,  ha più volte  richiamato all'ordine  il Consigliere di minoranza invitandolo, dopo un intervento di circa 30 minuti, al rispetto delle prescrizioni impartite e del votato contingentamento dei tempi di intervento.
L'intervento del Consigliere aveva “sforato” abbondantemente il tempo consentito.  
Il Consigliere, dopo un ulteriore intervento di circa dieci minuti, più volte richiamato, non si adeguava alle prescrizioni impartite dal Presidente dell'Assemblea e per l'effetto, veniva invitato ad allontanarsi dall'aula.
In difetto di adesione a quest'ultimo invito, il Presidente del Consiglio sarebbe stato costretto a sospendere la seduta del Consiglio.
Questa è la realtà degli accadimenti.
Se ciò possa ipotizzare la paventata “violazione delle libertà politiche” sarà oggetto di approfondita valutazione, sempre che  e  se mai ci sarà un processo penale.

Con richiesta  di pubblicazione nell’interesse del Sig. Gianni Di Cesare.

Distinti saluti
Avv. Luigi Di Massa
Sulmona, 27/06/2008