INTERVENTO CONSIGLIO del 28 GIUGNO 2008
CONTO CONSUNTIVO ANNO 2007

Nella seduta consiliare del giorno 03/06/08, in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione per il triennio 2008-2010, il sottoscritto ha dato lettura di un documento riportato in delibera. Dopo il suo intervento, anche il consigliere Eraldo Biasetti consegnava il testo, di quanto aveva relazionato, nelle mani del Segretario. A quel punto il Sindaco ha lamentato il fatto che il consigliere Biasetti Eraldo sia andato a cercare un contratto d’affitto decennale: secondo il mio parere è illegittimo tanto il contratto quanto la delibera di giunta comunale, in virtù della quale è stato stipulato. Evidentemente il Sindaco non ricordava più che la questione dell’affitto terreni era stata sollevata da lui personalmente nel consiglio del 09 aprile 2008. Di conseguenza il consigliere Biasetti Eraldo, per espletare al meglio le funzioni inerenti il suo mandato, si è recato in Comune e con accurata competenza, avendo svolto la professione di geometra per tutta la vita, ha ricostruito dettagliatamente tutto ciò che riguarda Affitti terreni del Comune e ha riferito in consiglio con una relazione scritta. Sempre nello stessa seduta consiliare, il Signor Sindaco denuncia il rinterramento del laghetto in località Fonticelle, addebitandolo non si sa bene a chi. All’epoca del fatto il Signor primo cittadino era il vicesindaco e l’attuale vicesindaco era assessore. Lo scrivente era sempre consigliere di minoranza. Il Sindaco nei suoi interventi ciarlieri introduceva, come è solito fare, tanti argomenti che non avevano nulla a che fare con l’ordine del giorno. In questi casi se si tenta di replicare agli argomenti oggetto delle sue ciarle il Sindaco blocca arrogantemente i consiglieri che malauguratamente tentano di interloquire, soprattutto se non allineati alla sua dottrina. In virtù di un ipotetico regolamento approvato ad hoc dalla maggioranza, egli minaccia inoltre di prendere provvedimenti come l’espulsione dalla sede consiliare in ottemperanza al suo concetto di democrazia che democratico non è. Per attivare tale procedura bisogna rifarsi al CAPO IV Disciplina delle Adunanze art. 50, del Regolamento sul Funzionamento del Consiglio Comunale.
In seguito, il Sindaco, tra le tante chiacchiere introduceva l’argomento: contratto trentennale il cui affitto non viene pagato. Orbene di contratti simili ce n’è solo uno: quello di Risio Antonio (Fitto Terreno) con il Comune stesso. Già in precedenza nel consiglio del 09 aprile 2008 in occasione del rinnovo contratti fitto locali comunali adibiti a bar e generi alimentari affittati a parenti del suo vice, Sig. Marchione Antonio, il Sindaco aveva accennato a tale questione con fare minaccioso, dichiarando che avrebbe dovuto rivedere i termini di un contratto d’affitto trentennale di terreni il cui fitto non veniva mai pagato. Tale contratto è scritto in perfetta lingua italiana e non è vero che non sia valutato l’affitto. Se il Signor Sindaco lo legge con attenzione forse anche Lui riesce a capire che non si tratta di un contratto che non preveda il pagamento di un affitto. Nel consiglio del 3 giugno 2008 il Sindaco è tornato nuovamente sull’argomento, accennando a non meglio precisate anomalie. Ha inoltre denunciato palesemente e pubblicamente l’esistenza di una baraccopoli e ha lasciato intendere che avrebbe a breve preso provvedimenti.
Preciso che il terreno oggetto dell’attenzione del Sindaco è stato da me affittato con regolare contratto, alla cui delibera di Giunta di assegnazione del lotto e alla ratifica di tale delibera da parte del Consiglio aveva partecipato anche il Signor Sindaco allora in qualità di assessore anziano. In quell’occasione tanto la Giunta, quanto il Consiglio, avevano espresso parere favorevole all’unanimità.
Tale terreno è in località Pedemontana e sin dagli anni Ottanta vi sono stati costruiti ricoveri di fortuna per ovini, in seguito e fino a tutt’oggi utilizzati per equini. Su quel terreno in fitto sono state spese in materiale e in manodopera alcune decine di milioni di lire, soldi sborsati direttamente dal locatario e non soldi ricevuti dal comune, in qualità di persona misteriosamente predestinata a prendere soldi a vario titolo. A casa del sottoscritto e della sua famiglia infatti non arrivano soldi provenienti dall’ENTE LOCALE sotto qualsiasi forma o ragione. E questo perché grazie alla dedizione al lavoro e anche agli impianti che, il Sindaco chiama baracche, il sottoscritto è sempre riuscito a provvedere al fabbisogno della sua famiglia che altrimenti avrebbe dovuto cercare le entrate attraverso l’accattonaggio presso le istituzioni.
La posizione del Signor Sindaco a proposito delle baracche abusive questa volta mi trova pienamente concorde e d’accordo: finalmente si è accorto dell’esistenza delle baraccopoli, purché il suo non sia un occhio che vede gli oggetti a distanza e sia colto da presbiopia quando si tratta di guardare il proliferare di baracche all’interno dei centri abitati. Ed è mia ferma convinzione che il Sindaco sia al corrente dell’esistenza di altre baracche e non faccia alcunché per fermare questo espandersi di baraccopoli. Prima di assumere un atteggiamento intimidatorio nei confronti di terzi, bene farebbe il Sindaco a guardarsi intorno e cominciare a prendere provvedimenti dalle baracche posizionate sui terreni di sua proprietà o appartenenti ai parenti suoi prossimi; poi guardare le baracche site sui terreni del suo delegato e dei congiunti di quest’ultimo; dovrebbe osservare ancora con attenzione le baracche situate sui terreni dell’assessore anziano e dei suoi prossimi congiunti; dovrebbe quindi impiegare gli strumenti di vigilanza per rinvenire le baracche sorte sui terreni dei congiunti degli altri due assessori; e infine controllare a tappeto i terreni dei consiglieri e di tutti i cittadini. Durante la sua gestione sindacale, infatti, c’è stato un continuo incremento di baracche: basta guardare nei dintorni della casa comunale che rispecchia le condizioni di tutto il paese. Ciò è accaduto a mio avviso perché il Sindaco non ha mai visto e non ha mai preso provvedimenti volti a fermare la costruzione di baracche, avrebbe ridotto senz’altro il numero dei voti per lui medesimo.
In quella seduta consiliare, il Sindaco ha affermato pubblicamente di aver visto dei ricoveri per bestiame chiamandoli baracche. Questo gli fa onore ed è a mio avviso un segno positivo in direzione del ripristino della legalità, contro l’abusivismo delle baracche perpetrato in particolar modo all’interno dei centri abitati: sia del capoluogo che della frazione Casale e senza interruzioni sotto la gestione dei suoi mandati amministrativi in qualità di primo cittadino.
Nella stessa località ove sono stati scoperti dal Sindaco i ricoveri per il bestiame, a distanza in linea d’aria di 50-60 metri vi è un raggruppamento misto di capanne e baracche che egli deve forse ancora scoprire, forse perché il proprietario o i proprietari sono perfettamente allineati con la sua scuola di pensiero. E non importa poi se questo insediamento sovrasta di pochi metri un serbatoio costruito con soldi pubblici per l’approvvigionamento di acqua potabile da porre al servizio dell’abitato di Cocullo. Come è noto, non può esserci un serbatoio di acqua potabile nei pressi di un allevamento di animali che è carente degli opportuni accorgimenti sanitari prescritti per legge. Infatti il serbatoio non è in funzione. Meglio lasciare abbandonata un’opera pubblica che disturbare il proprietario delle baracche che è effettivamente operoso e sta allevando bovini ed equini da carne destinata al pubblico consumo.
Questi insediamenti forse il Sindaco non li ha ancora notati oppure da anni sta meditando su una scelta difficile: prendere provvedimenti per la situazione igienico-sanitaria dell’insediamento oppure abbandonare a se stesso il serbatoio di acqua potabile e le relative condotte costruite con soldi pubblici. Il tempo che trascorre inesorabilmente senza che nulla venga fatto sembra dar ragione a questa seconda ipotesi.
Ma forse delle baracche singole e delle baraccopoli il Sindaco davvero non ne conosceva l’esistenza e l’ubicazione. In qualità di Consigliere comunale io sono disposto a collaborare per la ricerca, l’individuazione della località e dei proprietari di baraccopoli abusive. Sicuramente però il Capo dell’amministrazione non ha alcuna necessità della mia collaborazione per risolvere il problema baracche, perché ha a disposizione tecnici, mezzi economici e vigilanti.
Basterebbe un po’ di volontà volta al rispetto della legalità per opporsi davvero alla costruzione abusiva di baracche e allora forse si scoprirebbero non solo le baracche delle persone in disaccordo con la scuola di pensiero del Sindaco, ma anche quelle ubicate su terreni di amministratori e parenti prossimi degli amministratori. Ma, una volta scoperte queste anomale situazioni, la legge impone di prendere dei provvedimenti, che però risulterebbero impopolari. E allora è meglio lasciare la situazione così com’è, tanto si può sempre scaricare la responsabilità sull’Ufficio tecnico.
Allego la relazione da me presentata nel consiglio del bilancio che ha avuto luogo il 3 giugno 2008 e la relazione presentata nel consiglio del 30 maggio 2008.

Il Consigliere Comunale di minoranza
Antonio Risio