Allegato al BILANCIO 2008
Consiglio in 2ª convocazione del 03 giugno 2008

La prepotenza e l’arroganza del Sindaco non vanno da nessuna parte, come si è dimostrato nella seduta consiliare del 30-05-2008 ove il Sindaco imponeva di porre i quesiti sul bilancio senza discutere il contenuto di ogni singola voce e di ogni singolo capitolo. Inoltre, far serpeggiare lamentale addebitando alla minoranza chissà quali colpe è solo un modo ipocrita per non riconoscere le proprie incapacità ad operare legalmente. Un vecchio detto cita: “Chi è causa del suo male pianga se stesso!” Il Sindaco doveva essere medico di se stesso quando gli è stata proposta dalla minoranza la collaborazione con pari dignità. Mentre invece si arroccava dietro una matematica semplice: quella del numero dei Consiglieri di maggioranza. Questa è una logica che il Sindaco conosce bene, mentre contesta le strade legali percorse dalla minoranza, per il rispetto delle regole imposte dalla società. La scuola di pensiero del Sindaco trascina la sua maggioranza a prendere provvedimenti non sempre lineari, mettendo i suoi collaboratori in una posizione scomoda: nel documento presentato da me nel Consiglio comunale della seduta precedente a questa odierna ve ne è una concreta dimostrazione. Il documento menzionato, infatti, riportava la deliberazione di Giunta municipale n. 6 del 15-03-2008 con oggetto: revoca deliberazione Giunta comunale n. 1 del 06-03-2008 approvazione progetto esecutivo recupero e valorizzazione centro storico capoluogo e frazione casale. Legge regionale 13/04.
Si richiama alla deliberazione consiliare n. 1 del 05-02-2004, la quale non ha nulla a che vedere con il recupero del centro storico ma tratta tutt’altro argomento. Nella stessa deliberazione giuntale n.6, in virtù della quale si è proceduto ad appaltare i lavori menzionati in oggetto, non vi è nessun richiamo alla giusta deliberazione consiliare e a quanto essa disponeva e tantomeno non vi sono richiami a provvedimenti successivi da parte del Consiglio comunale.
Sarebbe stato forse più opportuno inserire queste considerazioni nel bilancio consuntivo 2007 anziché nel bilancio di previsione 2008. Non ne escludo tuttavia il prossimo inserimento. Ma ho ritenuto opportuno presentarlo anche in questo momento per richiamare l’attenzione dei signori colleghi consiglieri della maggioranza affinché esaminino con uno scrupolo maggiore il sunnominato bilancio di previsione presentato dalla Giunta comunale.

Nell’ambito della seduta consiliare del 05-02-2005,  il Consiglio con deliberazione n. 1 ha discusso e approvato il Programma per il recupero e la valorizzazione del centro storico, legge regionale n. 13 del 17-03-2004. In quell’occasione, il Consiglio comunale decise all’unanimità, su proposta del sottoscritto, che il progetto esecutivo per l’atto dell’approvazione definitiva doveva essere sottoposto al Consiglio, pur sapendo che era una esclusiva competenza della Giunta municipale. Con deliberazione n. 1 di Giunta municipale del 06-03-2008 veniva approvato il progetto esecutivo della legge regionale 13/2004 sopracitata.
Avendone ricevuto la comunicazione, in qualità di Capogruppo consiliare mi recai in Comune e da un primo sommario esame notai nel piano parcellare di esproprio il nome di Risio Aurelio, che collegai subito all’Assessore Risio Francesco, figlio di Aurelio. Segnalai verbalmente questa constatazione al Segretario comunale, aggiungendo che forse potevano configurarsi interessi privati in atti d’ufficio da parte dell’Assessore Risio Francesco. Il Dottor Gentile Tito, Segretario comunale, mi rispose che non conosceva i rapporti di parentela fra le persone elencate nel piano di esproprio e i componenti della Giunta municipale, che comunque avrebbe provveduto a segnalare la situazione e, nel caso, avrebbe proposto la revoca di tale deliberazione di Giunta municipale. Alcuni giorni dopo, in data 15-03-2008, con deliberazione n. 6, alla presenza di tutti i componenti della Giunta escluso l’Assessore Risio Francesco, la Giunta municipale revocava la deliberazione n. 1 del 06-03-2008 e riformulava l’approvazione definitiva del progetto dei lavori come dalla deliberazione consiliare n. 1 del 05-02-2005. Il progetto era stato riesaminato dal Consiglio del 6 gennaio 2008 e quindi dalla Giunta.
Da un successivo esame più attento si evince che il Sindaco, Signor Risio Nicola, è consuocero della Signora Marinilli Lina, che a sua volta è erede del defunto Signor Marinilli Domenico Armando, comproprietario della particella n. 2345 sub 1 e 2 del foglio 34 interessata nel piano parcellare di esproprio del sunnominato progetto. Il delegato alle funzioni vicarie, Signor Marchione Antonio, è il genero del Signor Marinilli Baldo ed è a sua volta coerede della defunta Signora Marinilli Liberata fu Giancatarino, risultante comproprietaria della particella catastale n. 224 foglio 34 sempre interessata del progetto in oggetto. La signora Mascioli Paola, Assessore anziano nella corrente legislatura, per affinità è cugina con il Signor Marinilli Angelo, il quale risulta comproprietario della particella n. 2345 sub 1 del foglio 34 e della particella n. 392 sub 8 foglio 34, entrambe interessate dal progetto. Il Signor Risio Pierluigi, Assessore, è nipote della Signora Marinilli Clelia, comproprietaria della particella n. 389 del foglio 34, sempre interessata dal progetto.
Esaminando planimetricamente il progetto, chi è del luogo e conosce la zona sulla quale insiste il progetto, nota subito che a confine con l’aria espropriata vi è una particella catastale n. 226 del foglio 34 occupata da fabbricati rurali fatiscenti, danneggiati dal terremoto del 07 e 11 maggio del 1984, rimasti abbandonati e mai più risanati, quindi pericolanti. Fino a qualche tempo fa, l’aria adiacente a questo fabbricato era privata e il pericolo poteva incombere solo sui privati confinanti, ma dal momento in cui i lavori del progetto saranno ultimati tale area sarà frequentata da bambini e adulti, creando così pericolo per la pubblica incolumità. Altro fatto è che il decreto di esproprio per la particella interessata non è stato notificato a tutti. Io, sottoscritto Risio Antonio, coerede del defunto Risio Domenico fu Donato, riportato nel piano parcellare di esproprio come comproprietario di porzione del fabbricato rurale alla particella n. 392 sub 3 del foglio 34, non ho mai ricevuto il decreto di esproprio per la mia quota parte. E così ho avuto sentore anche di altre persone.
Per i rapporti di parentela che intercorrono fra tutti i componenti della Giunta municipale con tanti comproprietari interessati al progetto sunnominato, probabilmente si possono configurare interessi privati in atto d’ufficio. Infine, si può configurare omissione in atti di ufficio da parte di chi è preposto a formulare i decreti di esproprio e notificarli alle persone interessate.
Nella seduta del Consiglio comunale del 08-04-2008 era intenzione del sottoscritto sottoporre all’attenzione del Consiglio le anomalie riportate sopra. A tale scopo, chiesi al Sindaco la parola prima dello scioglimento della seduta consiliare, esplicitando che intendevo esporre un argomento di interesse pubblico, sebbene non iscritto all’ordine del giorno. Dopo qualche istante di riflessione, il Sindaco mi negò la parola. Oggi ho la possibilità di verbalizzare quanto volevo esporre. Ritengo anomalo il bilancio di previsione per l’anno 2008, in quanto circa 230.000 € sono stati gestiti in modo probabilmente illegale, per le ragioni esposte.
Dalla situazione sopra esposta di questo scritto, ritengo che la Giunta (escluso l’assessore Risio Francesco) sia perfettamente in linea con quanto è previsto, nel Libro II - dei delitti del Codice Penale, con riferimento all’art. 323.
Sono fermamente convinto che questa non sia l’unica situazione in cui un incaricato di pubblico servizio, nello svolgimento delle sue funzioni, abbia arrecato ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale e un danno per la collettività:- vedi contratto di affitto riportato nel documento presentato dal Consigliere comunale Signor Eraldo Biasetti, allegato alla deliberazione del Comune di Cocullo nel giorno 30-05-2008, con oggetto approvazione del bilancio pluriennale andata poi deserta per mancanza del numero legale dei consiglieri. Richiamo ancora l’attenzione dei colleghi Consiglieri di maggioranza sul fatto che in questo bilancio manca la previsione di entrata o perlomeno i residui della previsione di entrata dovuti a questo Comune in virtù della deliberazione di Giunta municipale n. 26 del 10-06-2002 con oggetto assegnazione a titolo esecutivo di pascoli comunali ai sensi e per gli effetti della delibera G.R.A. n. 172 del 29-03-2002 integrazione, riferita agli anni 2003, 2004, 2005, 2006. Credo che il dovuto a questo Comune per l’anno 2002, trascorsi ormai cinque anni, sia caduto in prescrizione, se chi è preposto a questo compito non ha fatto gli atti necessari per recuperare le somme. Le somme alle quali mi riferisco possono aggirarsi intorno a € 7000 l’anno escluso il 2002 che sono circa € 4000 perché una parte degli assegnatari dei pascoli ha versato il dovuto come stabilito dalla delibera di Giunta. E comunque è da accertare il perché non sia stato riportato né in previsione né in residui quanto dovuto a questo Comune a partire dall’anno 2003 all’anno 2006. A me non piace sospettare che tale omissione sia dolosa, in quanto sono direttamente interessati Amministratori e parenti di Amministratori, mi piace più pensare che ci sia stata una dimenticanza collettiva. In caso contrario il comportamento dell’esecutivo amministrativo sarebbe legalmente imperdonabile, come per altre situazioni.

Antonio Risio