Emesso dalle Poste Italiane un folder dedicato
“ALLA MADONNA CHE SCAPPA IN PIAZZA” A SULMONA
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Ciao Roberto,
ti invio in allegato alcune immagini di un folder emesso da Poste Italiane ,
molto elegante, della serie tematica "Folclore", dedicato alla "Madonna che scappa in piazza a
Sulmona". Credo possa essere di interesse per i lettori. Il folder contiene al
suo interno un francobollo da 0,60, due cartoline con relativo annullo e una
tessera filatelica con relativo francobollo. Chi fosse interessato può trovarlo negli uffici postali. Ciao, Franco D’Alessandro.
Nel ringraziare Franco, diamo qualche notizia in più sul francobollo in questione. La vignetta raffigura una scena della sacra
rappresentazione ‘La Madonna che scappa in piazza’, che si svolge la domenica di Pasqua a Sulmona e, in alto a sinistra, due
colombe che si librano in volo; in alto a destra è ritratta l’immagine di un confratello lauretano in mozzetta verde e tunica bianca. La
bozzettista è Maria Carmela Perrini. Il francobollo è stampato dall’Officina Carte Valori dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
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in rotocalcografia, su carta fluorescente, non filigranata; formato carta e
formato stampa: mm 24 x 40; dentellatura: 13¼ x 13; colori: cinque; tiratura: tre milioni e cinquecentomila esemplari;
foglio: cinquanta esemplari, valore “€ 30,00”.
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FESTA DI PRIMAVERA A SULMONA - L’associazione Officina dei Suoni organizza oggi e domani (domenica 20 Aprile) la
seconda edizione della manifestazione, che va sotto il nome di «Festa di Primavera». La manifestazione si svolge al parco Daolio. Il programma prevede: seminari,
gara di disegno con premiazione, giochi e intrattenimenti vari per i bambini.
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EDITORIALE di Ezio Pelino
Le tante storie del sentiero della libertà
C’è da scommetterci che il 25 aprile prossimo il presidente del consiglio, Berlusconi, ignorerà, come sempre, il giorno della Liberazione, la data fondante della nostra
democrazia.
Centinaia di persone si metteranno in cammino. Da Sulmona a Casoli. Attraverso
la Maiella. A piedi, con lo zaino in spalla, dentro l’epopea degli uomini, dentro la storia. Sui passi di coloro che fuggivano da
quelle terre d’Abruzzo, divenute “straniere”, verso sud, verso la libertà. Bisognava attraversare il micidiale fuoco della linea Gustav. Le chiamavano le
“traversate”. Renitenti alla leva di Salò, antifascisti, ebrei, prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento,
vi si avventuravano fra le nevi. I più fortunati li accompagnavano pastori e cacciatori conoscitori delle insidie della montagna. Ma non delle più temibili insidie dei tedeschi che presidiavano i valichi. Ogni anno, dal 2001, per iniziativa di una scuola intelligente, oggi di un’associazione che è nata da una sua costola, si ripercorre il sentiero della libertà, che i reduci inglesi, partecipi numerosi con i loro familiari, alla prima
edizione, chiamano Freedom Trail. Riflette, in “Sentieri partigiani in Italia”, lo scrittore Diego Marani, al termine del cammino:”Il passo lento del camminatore è come il dito di un bimbo che impara a leggere e segue ogni riga con l’indice della mano: a poco a poco riconosce i segni, impara ad articolare i
suoni, poi le parole e infine il senso. Su un percorso s’impara con semplicità un linguaggio, si legge una storia”. E di storie nel sentiero della libertà ce ne sono tante. Come quella del sottotenente Carlo Azeglio Ciampi. Riparato a
Scanno dopo l’8 settembre, ritrova, condannato al confino, il suo maestro della Normale di Pisa, il filosofo Guido Calogero. Sull’avventura della traversata Ciampi ha scritto un prezioso diario. Racconta di
uomini malvestiti e male attrezzati, delle sue scarpe sdrucite, di una terribile tormenta di neve, di guide disorientate, di compagni esausti che
si perdono per strada, dell’amico sfinito che chiede di essere lasciato sulla neve, della salvezza che si
presenta con il turbante di un ufficiale indiano, degli inglesi che lo prendono per una spia tedesca, del manoscritto sul liberal-socialismo di Calogero, nascosto nei calzettoni, da
consegnare alla Laterza di Bari. Radio Londra annunciò la riuscita della spedizione con la frase in codice “Una stella sulla Maiella”. Fra le tante storie dei prigionieri di guerra fuggiaschi, quella di J.E.Fox,
da lui raccontata in “Spaghetti e filo spinato”:” Del gruppo di cento uomini che si erano messi in marcia, alle 4 del pomeriggio
del 13 gennaio, arrivarono a Casoli alle 11 del mattino del 15 gennaio, dopo un
cammino di 36 ore, 47 uomini e 22 di essi furono ricoverati in ospedale per
congelamento o per spossatezza fisica. Non sono mai stato in grado di sapere
che cosa accadde agli altri.” Il sentiero racconta di eroismo ma anche di viltà. Una pietra al valico del Guado di Coccia ricorda l’ufficiale dell’aeronautica, Ettore De Corti, ucciso il 18 ottobre del ’43. Era un tenente friulano. Se avesse obbedito al “tutti a casa” si sarebbe diretto al nord. Egli, invece, voleva raggiungere il sud per riprendere la lotta per l’onore e la libertà della Patria. Si trovava al Guado di Coccia, insieme ad una ventina di persone scappate dal
rastrellamento in atto a Campo di Giove, quando compaiono due tedeschi con le armi puntate. Tutti fuggono. Solo De Corti reagisce sparando
con la sua pistola di ordinanza. Ferisce un tedesco che a sua volta lo ferisce
non gravemente, sotto il ginocchio. Insieme a lui rimane ferito leggermente un altro componente
del gruppo. Nessuno dei fuggiaschi si preoccupa di soccorrere i feriti. A sera una pattuglia tedesca sale al Guado. Recupera il proprio ferito
e finisce De Cortis che coraggiosamente inveisce chiamandoli assassini. L’altro ferito italiano recupera le forze e finalmente scende a valle. Quest’ episodio dagli aspetti piuttosto oscuri presenta una sola cosa chiara: il
coraggio solitario di Ettore De Cortis. Gli verrà conferita la medaglia d’oro. Nel dopoguerra, quando il numero dei partigiani si moltiplicò, sottraendo credibilità alla resistenza vera, come quella della Brigata Maiella, il gruppo con cui De Corti ebbe la ventura di trovarsi si
autodichiarò banda armata e De Corti post mortem fu acquisito alla banda. Una banda armata che si fa cogliere di sorpresa, che si dilegua senza preoccuparsi di portare in salvo i feriti, peraltro non gravi, e che consente con la sua inerzia che i tedeschi tornino dopo circa cinque ore dallo scontro, a
notte, per finire il tenente De Corti e recuperare il loro commilitone.
Difficilmente spiegabile è, poi, come l’altro italiano ferito, con il ritorno dei tedeschi, abbia ritrovato le forze
tanto da riscendere, la notte, in paese.
La sosta e la rievocazione commossa al cippo di De Cortis al Guado di Coccia e
al sacrario della Brigata Maiella a Taranta Peligna costituiscono i momenti più intensamente sentiti e significativi del Sentiero della libertà.
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Scanno-Anversa-Bugnara-Introdacqua-all’Ecotur
ASSENTE LA VALLE DEL SAGITTARIO
Tante belle parole ma manca ancora il concetto di Valle
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Scanno, Anversa, Bugnara, Introdacqua, sono nel novero dei borghi più belli d’Italia che hanno partecipato alla prima edizione dei borghi, nell’ambito dell’Ecotur, che si è svolta a Montesilvano dal 18 al 20 Aprile. Si sono presentati ognuno per conto
proprio, in stands separati e lontani tra di loro, senza nessun aggancio alla
Valle di provenienza. Eppure abbiamo un Valle del tutto singolare, ricca di
bellezze naturali e di paesi con una forte vocazione turistica. Sembra che
tutte e sei le amministrazioni comunali lo riconoscano, ma poi... Stare insieme
è un valore. All’Ecotur i nostri quattro borghi potevano andare uniti per mostrare tutti insieme
la propria valle e nello stesso tempo le pecularietà dei singoli paesi. Sarebbe stata un’ottima promozione turistica. Abbiamo tutto e di più insieme, ma poco se ci presentiamo separati. Scanno, Anversa, Bugnara e
Introdacqua, comunque, hanno mostrato ai numerosi visitatori i loro specifici
prodotti e le caratteristiche dei loro territori.
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La Provincia dell’Aquila ha dato
l’avvio ai lavori per la frana
alla circumlacuale di Villalago
VILLALAGO - Dopo il sopralluogo effettuato la settimana scorsa sulla circumlacuale del
Lago di Scanno, nel territorio di Villalago, interrotta da una frana al km
1+450, l’assessore alla Viabilità Pio Alleva ha immediatamente avviato l’iter per la soluzione del problema. E’ stata reperita una somma di 46mila euro per affrontare i lavori urgenti onde
garantire nel giro di venti giorni la riapertura al traffico della strada.
Venerdì sono iniziati i lavori di trivellazione per l consolidamento del suolo
stradale.
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LA DOMENICA CALCISTICA NELLA VALLE DEL SAGITTARIO
La Federlibertas agli spareggi contro Capestrano
2ª: PIZZOLI vs CAMPO DI FANO 4-0
2ª: FEDERLIBERTAS BUGNARA vs PITINUM 3-2
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Beatrice Alinari, del Liceo "Cicognini" di Prato
Ha vinto l’11esima edizione del Certamen Ovidianum sulmonese
SULMONA - Beatrice Alinari, del Liceo "Cicognini" di Prato. ha vinto l’undicesima edizione del Certamen Ovidianum sulmonese, il concorso internazionale
di latino sulla tradizione e commento di un brano tratto dai "Tristia" di
Ovidio, elegia X, libro III. Hanno fatto parte della giuria i docenti
universitari Domenico Silvestri, Arturo De Vivo, Salvatore Luongo, Diego Poli,
Umberto Todini, Cristina Vallini. Il premio in denaro è stato di mille euro. Al secondo posto si è classificato Luca Amicone del Liceo Classico "Ovidio" di Sulmona, mentre al
terzo Alice Bandiera del Liceo Classico "Stellini" di Udine. La cerimonia di
premiazione si è tenuta al Cinema Pacifico al termine della rappresentazione "Uno strano
Viaggio", lettura interpretativa di brani ovidiano con Pasquale Di Giannantonio
e Erika Croce.
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