IL COSTUME DI SCANNO
STORIA E CULTURA PER UN MODELLO SPECIALE DI TURISMO

   
“Se vuoi costruire una nave non chiamare a raccolta
gli uomini per procurare la legna e distribuire i compiti,
ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito”
Antoine de Saint-Exupery

 
A seguito dei consensi ottenuti dai quotidiani, dalle televisioni e dalle numerose mail alla mia decisione di indossare il costume tradizionale scannese per l’insediamento del nuovo Consiglio comunale, mi è gradito ribadire che ho voluto cingere il costume  perché ritengo che tocchi a tutte le scannesi giovani e meno giovani, di dovere scegliere d’indossarlo spontaneamente nelle occasioni importanti, per le celebrazioni solenni, onorando queste preziose vesti e la nostra storia, che mai dobbiamo relegare nell’oblio.
Siamo obbligati a mantenerne viva la presenza reale e a conservarlo in vita sulle “cimmose”, per le “ruelle”, le piazze e le strade, almeno nei giorni di festa, secondo il significato suo proprio, tenuto conto del suo valore simbolico formale di manifestazione dell’importanza del ruolo della figura che la donna scannese nel tempo ha avuto nel nostro paese.
La sua “unicità” comporta di non essere più semplicemente relegati all’ambito banale delle possibilità di espressione individuale di un qualsiasi centro montano che voglia attrarre e fare politica di richiamo turistico, bensì di essere sottoposti a un dovere  di difesa di un valore che è al contempo formale e  sostanziale.
Estendendo quindi il discorso non ho inteso fare un’uscita eccentrica o di folklore presentandomi in Consiglio Comunale indossando il costume, ma mi sono riconosciuta investita di un preciso dovere di difesa della peculiarità e dei valori della vita scannese.
Dobbiamo infatti essere consapevoli che il nostro paese deve dare importanza alla memoria e deve fondare il proprio futuro con le sue possibilità di progresso e di rinnovamento potenziando le risorse di cui dispone per uno sviluppo dovizioso futuro.
 Chi dovesse dileggiare o deridere il costume dimostrerebbe in primis et ante omnia di non aver capito tutto ciò, in secundis di non difendere valori essenziali, fondanti il nostro futuro.
Sappiamo di godere di un formidabile credito in campi strategici per la promozione economica e sociale del nostro paese, come il paesaggio, il territorio, il modo di vivere, l’identità, la storia. Radici queste di una rete di qualità che deve puntare a trasformare l’intero paese di Scanno in un marchio di successo.
La politica a Scanno appare non avere ben definito, NEGLI ULTIMI VENTI ANNI, le mete da raggiungere.
Secondo Seneca non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare. E noi per Scanno sappiamo dove andare?
Sappiamo intercettare i venti favorevoli che animano e agitano la società?
E’ arrivato il momento di puntare con decisione su un modello “speciale”.
Un modello fondato sull’identità, la storia, la creatività, la qualità. Un modello in grado di coniugare coesione sociale e competitività e di trarre forza dalla sua comunità e dal suo territorio.
Dobbiamo prepotentemente promuovere la bellezza a fattore competitivo
Nell’era di internet per i consumatori i brand di singolarità, di specialità, i marchi, sono diventati sempre più importanti. E’ sulle offerte di alto contenuto qualitativo e simbolico che, negli anni futuri, si consoliderà la domanda, secondo tutti gli economisti indistintamente.
Partendo da queste potenzialità si devono delineare i contorni di un “modello di turismo e di sviluppo economico”, che proponga Scanno ed il territorio in un tutt’uno come valore attorno al quale far ruotare produzione e tempo libero. Tutt’uno che crei un contesto in grado di produrre abbondanza di attrattive e di esperienze di qualità. Tutt’uno che incoraggi e sostenga le strutture che contribuiscono alla nascita di nuove idee, di percorsi innovativi.
Il calo di competitività che registriamo è determinato da un difetto di strategia, non da mancanza di infrastrutture e di strutture ricettive.
Il turismo è tra le industrie leader nel mondo. In Italia dà lavoro a un occupato su dieci. Appare ragionevole concentrare l’attenzione sui modi per evitare di disperdere il patrimonio capitalizzato da Scanno in questo campo.
Occorre innanzi tutto dare al turismo la valenza di un grande progetto economico. E’ necessario arrivare ad un marketing di sistema che dilati gli effetti della promozione e renda visibili gli operatori. Questi di fatto oggi lavorano nell’ombra per mancanza di una regia unitaria, che migliori la qualità complessiva dell’offerta alberghiera e sottolinei la connessione tra i vari elementi di attrazione del paese.
Per concludere bisogna affermare che senza precisi punti di riferimento e precise strategie politiche i risultati della gestione della cosa pubblica saranno soltanto secondari e relativi.
Maria Pia Silla