L’ENNESIMO CASO DI MALA AMMINISTRAZIONE
Immobili comunali:  
“CASA NOSTRA”  o  “COSA VOSTRA”?
CRISI, “CASTA POLITICA” E
INDIGNAZIONE POPOLARE
Cresce il malcontento nella maggioranza della popolazione italiana, nei giovani disoccupati o precari dal futuro incerto, negli anziani con misere pensioni e nelle famiglie di lavoratori che stentano ad arrivare a fine mese: per il costante aumento dei prezzi e del costo di servizi pubblici spesso scadenti, per l ’iniqua pressione fiscale (a mantenimento di un costoso quanto improduttivo apparato burocratico e di un numeroso stuolo di parassiti legati alla spesa pubblica, spesso foraggiati con laute prebende, pensioni e finanziamenti non sempre legali).
Si allarga la forbice sociale, aumenta la massa di povertà rispetto allo standard europeo.
Alcune cause sono internazionali. Perciò bisogna alzare lo sguardo sul mondo, per capire il presente ed ipotizzare il futuro. Un mondo sempre pi ù caotico ed in forte riarmo.
 Altre cause sono interne ed è contro di esse che sta salendo l’indignazione di un crescente numero di cittadini, socialmente mitigata dalla vilt à e dall’opportunismo di altri, frenata da ricatti ed intimidazioni spesso esercitati da “caste” e/o cosche connesse. Ne elenchiamo alcune:
• Un sistema Italia con un apparato produttivo poco concentrato, assente o poco competitivo nei settori strategici, con scarsa ricerca e gravato dalla zavorra di una pubblica amministrazione costosa e non funzionale.
• Servizi pubblici inefficienti (malasanità, malagiustizia, scarsi trasporti pubblici, scuola che non prepara, scarsità di servizi alla famiglia ed all'infanzia, casi di vergognosa e camorristica raccolta rifiuti, ecc.) spesso gestiti da costosi ed inutili "carrozzoni" clientelari.
• Uno smisurato elenco di leggi e regolamenti confusi e contraddittori, spesso volutamente ignorati (in cambio di contropartite: denaro, voto, ecc) da chi dovrebbe esigerne il rispetto.
• Una “casta” politica arrivista, trasformista, vergognosamente privilegiata, spesso corrotta, oltremodo onerosa,  mediamente incapace,  affetta da cretinismo parlamentare, dedita alla pratica clientelare.
• Un micidiale ed esteso intreccio tra politica, istituzioni e clientele (a volte anche criminalit à organizzata), che crea condizioni di diffusa illegalità, con conseguenti danni economici, freno allo sviluppo, degrado civile, declino rispetto agli altri Paesi.
In sintesi una società pervasa da parassitismo e da corruzione dilagante, segnata da un pesante degrado morale. Una politica “di casta” che ovviamente non può esprimere idee-forza e valori in grado di attrarre i giovani e che respinge coloro che vi si affacciano.

LA “CASTINA” INTRODACQUESE
Figlia trasformista ed affiliata alla “casta” nazionale, ne eredita alcuni difetti.
 In 5 anni, per soli stipendi, sindaco ed assessori costano alla cittadinanza oltre 100.000 euro.
 Legittimi, per carità!  Ma cosa producono per “meritare” tale prebenda?
 Non promuovono lo sviluppo del paese con la valorizzazione delle risorse naturali locali, anzi l'ostacolano con programmi contraddittori e scelte urbanistiche clientelari e costose per la collettivit à.
Da campanilisti avevano rifiutato l'uso produttivo dell'acqua, col risultato che ora, invece di vendere quella che avanza da settembre a maggio, dobbiamo comprarla a caro prezzo.
Trasformano  zone PEEP in zone a villini ed assegnano le aree in difformità dalle Norme di piano.
 Spendono milioni di euro per urbanizzare spropositate zone artigianali ed inverosimili "incubatori" industriali.
Spendono 620.000 euro per una "non dichiarata" casa di riposo, non nel centro abitato, ma nell'ex mattatoio, in piena zona sportiva e sulla strada del Cimitero!  
Iscrivono a pagamento il paese nel "Club dei Borghi più belli" e spendono migliaia di euro per indecenti panchine e per ridicole fioriere.
Sprecano migliaia di euro per erigere a monumento un aereo da guerra F104 e, da ipocriti pacifisti, lo spacciano per "simbolo di pace e mezzo di crescita turistica".
Sperperano 55.000 euro per attrezzare l'area circostante l'aereo (forse  per immedesimarsi nei bambini che giocheranno sotto il loro preteso "simbolo di pace"!) e la illuminano a mo' di aeroporto con ben 6 fari e 20 funghi-luce!!!
Ovviamente tutti fondi pubblici, non certo loro.
E non riescono a fare bene neanche l’ordinaria amministrazione!  
Non mettono in sicurezza la pericolosa Via della Plaia; Non curano la pulizia delle strade acquistando moderni e non costosi mezzi; Non predispongono un decente Piano neve (che sia di pubblico interesse e non prioritario su private "Camp David"); Non curano neanche la pulizia, la sostituzione di banali serrature nei serbatoi,  la revisione delle condotte idriche, un'adeguata manutenzione del depuratore. Per anni non forniscono tende parasole alla scuola elementare. Non eliminano pericolose buche lungo marciapiede.  Non curano la manutenzione delle poche strutture per i giovani. Basta andare al campo sportivo per rendersi conto del suo degrado e di quello del campetto da calcetto: posto sotto cavi di alta tensione, pavimento di cemento con crepe riparato alla meglio da un volenteroso immigrato, privo di messa a terra e con pericoloso impianto elettrico. (E  basta andare a Bugnara per ammirare il campetto in erba sintetica dietro il Municipio e la disponibilit à di ben due sale conferenze in centro!!!  A Introdacqua si attende ancora l'ultimazione della "Tela di Penelope", di quel Palazzetto dello Sport mastodontico, antiestetico e peraltro inservibile per praticarne le attivit à sportive date le ridotte dimensioni dello spazio ad esse riservato !). Non richiedono in tempo utile alla Telecom l'attivazione della ADSL nel centro abitato, come hanno fatto ed ottenuto vari altri sindaci della Comunit à Montana Peligna. Il sindaco di Introdacqua si è attivato tardi e perché "pressato", con la Giunta ha temporeggiato alla ricerca di "opportune iniziative", ha raccolto finalmente ed in malo modo circa 100 firme e, bench é sollecitato, forse non ha inviato né richiesta né firme raccolte. Da informazioni assunte in ambiente Telecom è emerso che ormai Introdacqua "ha perso il treno" e che deve aspettare l'instabile collegamento via etere.
Nonostante abbiano aumentato la TARSU del 55% nel 2007, continuano a disattendere le norme sulla raccolta differenziata con conseguenti nuovi aumenti nei prossimi anni. Anzi, sembrano disincentivarla spostando il cassonetto vetri da P.za Cavour, dove sono i bar, in viale Tripoli!
 Insomma, non curano i servizi e ne aumentano anche i costi per le famiglie ! Per non parlare della promessa ma disattesa trasparenza amministrativa:
Vengono creati intralci all’opera di controllo della stessa minoranza consiliare; visionare ed ottenere copia di documenti amministrativi risulta problematico, ovviamente non per tutti!
E, come abbiamo dimostrato sulla vicenda del Centro Parrocchiale in Torrone, dopo aver posto le premesse di un possibile risarcimento danni a carico della cittadinanza, si arriva a proferire  palesi menzogne in Consiglio Comunale ! Di sicuro sono molto impegnati in altre attivit à, sempre a danno del paese:
Nell’applicare il motto latino “dividi et impera”, provocando spaccature sociali.
E’ il caso del duro attacco alla Pro Loco prima e dopo averne tentato "la scalata" ed una "Cencelliana" spartizione. E ’ il caso della favorita e controllata nuova associazione anti-Pro Loco. Nulla di scandaloso nel favorire attivit à culturali o "cutturali". Scandaloso è il suo utilizzo clientelare e di potere. A seguito degli screzi insorti nel gruppo dirigente della Pro Loco, un buon amministratore avrebbe cercato di sanarli. In mancanza, avrebbe comunque invitato alla partecipazione democratica secondo lo Statuto che prevede la presenza negli organi direttivi di tutte le componenti. E nel caso ritenesse inefficiente la maggioranza eletta, avrebbe incentivato l'iscrizione di soggetti da lui ritenuti idonei per un possibile democratico rinnovo delle cariche.
Di sicuro, considerata l’importanza della Pro Loco ed il modesto numero di abitanti del paese, non avrebbe favorito la scissione, come invece interessatamente è stato fatto.
Il risultato è noto: boicottaggi incrociati, tensione sociale, addirittura nuovi iscritti alla Pro Loco timorosi di ritorsione; il che testimonia l ’effetto dei vili schiaffi di potere alla dignità umana dei cittadini deboli. Un clima sociale degradato che produce indignazione e vergogna di appartenenza ad una comunit à così governata ed in parte sottomessa, da profondo Sud e forse ancora medioevale. Epoca non a caso rivalutata dal sindaco       in un intervento in piazza Susi lo scorso agosto.
Nel tentare di intralciare la libertà di espressione come il       divieto di posa di bacheche in P.za Cavour (argomento su cui
torneremo).
Ma soprattutto sono super attivi nella pratica clientelare per tentare di essere “ancora” rieletti, pur avendo condotto il paese al coma sociale, civile, economico e culturale.
 L’elenco dei favori, degli auto-favori e delle discriminazioni a "geometria elettorale variabile ” è talmente lungo che in questa sede possiamo solo indicarne i settori:
Urbanistica (terreni edificabili); Lavori pubblici (opere di competenza privata finanziate con fondi pubblici, bitumazioni e lampioni sparsi, ecc);  Edilizia (necessità o meno di permessi, tolleranza o meno verso  opere abusive e lavori in nero, recinzioni, sanatorie, ecc); Occupazione di suolo pubblico; Controlli (superfici TARSU, contatori, ecc); Amministrativo (residenze, ecc);  Utilizzo immobili comunali; Corsi; Contributi; Affissioni; Posizionamento cassonetti; Eccetera.

I FATTI
21.07.2007 - La Giunta Comunale, con deliberazione n.96, assegna in locazione alla neonata associazione “Futura” uno dei tre vani dell’ex bar (quello fornito di servizi igienici e dove sono posti caldaia e contatore Enel). Sulla base di una stima di mercato che avrebbe effettuato il Servizio Tecnico, ai sensi della L.R. n.120/1997 la Giunta (con voto favorevole dell ’assessore fratello del presidente dell’associazione - sic!) ritiene di applicare un canone pari al 10% di quello stimato, ovvero 51,65 euro annui (guarda caso pari a quello minimo di legge !!!).
Ai sensi dell’art.7, il Comune può rescindere il contratto di locazione in qualsiasi momento, con termine di rilascio non superiore a sei mesi.
27.08.2007 - L’ASVINT, vista la delibera, “considerato che l’amministrazione comunale, presumibilmente per mancanza di richieste da parte di operatori economici, ha deciso di concedere in affitto anche ad associazioni senza scopo di lucro i locali … chiede in locazione i due residui locali dell’ex bar… ad un canone pari a quello determinato sulla base dei valori in comune commercio, ovvero senza sua riduzione al 10% ”.
A tutt’oggi non abbiamo ricevuto risposta e ci riserviamo di contestare l’intero operato della Giunta presso le Autorità competenti.
Ottobre 2007 - L’associazione “Futura” prende possesso del locale, ma a tutt’oggi il contratto d’affitto non risulta stipulato. A che titolo occupa da 4 mesi il locale?
17.12.2007 - La Giunta comunale, con deliberazione n.167, dà mandato al responsabile del Servizio Tecnico di procedere alla locazione dei (soli) due locali residui dell'ex bar sulla base dei seguenti indirizzi:
• Privilegiare l’attività di bar, per cui solo se non ci saranno offerte per tale attività saranno valutate quelle per esercizi di vicinato;
• I lavori di adeguamento dell’immobile saranno a carico del locatario con riduzione del canone dovuto.
07.01.2008 - Il responsabile del Servizio Tecnico predispone il Bando di Gara, con offerte da pervenire al Comune entro il 28.01.2008.
 Il canone mensile a base d’asta è di 300 euro mensili, pari a 1800 euro annui a vano. (Perché quello del vano con bagno e non bisognoso di lavori è stato stimato in soli 516  euro? - ndr).
 Chi intende partecipare alla gara deve effettuare un sopralluogo ai locali e sottoscrivere relativo verbale. (Tra l'altro, cos ì si conoscono in anticipo i probabili concorrenti - ndr).
 In caso di realizzazione di bagno per bar il locatario non dovrà corrispondere il primo canone annuo; se per altre attività commerciali i primi sei mesi di canone. (Somme irrisorie rispetto al costo reale delle opere, con conseguente riduzione delle offerte proponibili - ndr).
 Per l’aggiudicazione sono assegnati: a) per l’offerta economica: 40 punti a chi avrà offerto il prezzo più alto, proporzionalmente agli altri; b) a giovani minori di 36 anni: massimo 20 punti (Chiss à perché non è stato specificato il criterio di assegnazione dei punti in base all’età - ndr).
 L’Amministrazione si riserva il diritto di non procedere ad alcuna assegnazione senza che nessun offerente possa vantare diritto alcuno. (Il che è tutto dire!!! - ndr).
 Le offerte presentate saranno ritenute valide per 180 giorni dalla data di esperimento della gara. (Guarda caso, il tempo massimo di rilascio del vano con bagno concesso alla "Futura" !!!).

Considerazioni sullo sconcertante operato
Appurato di recente che già prima del mese di luglio 2007 vi erano state richieste verbali di  affitto di tutto l'immobile da parte di operatori economici, sorgono spontanee alcune domande:
1)  Perché, come logica e correttezza esigono, non è stato indetto un libero Bando di Gara a maggior offerente per l’intero già funzionale immobile?
2) Perché dividerlo malamente (prima concedendo per soli 51,65 euro annui il locale con bagno e poi indicendo un bando per i restanti locali bisognosi di opere impiantistiche e di servizio igienico-sanitario, dal rilevante costo di molte migliaia di euro), per far spendere denaro a gestori e ricavarne minore canone d ’affitto?
L’immobile non è proprietà privata degli amministratori comunali, è della cittadinanza !!!
Di sicuro, qualunque assemblea di condominio licenzierebbe un amministratore che riducesse le entrate condominiali !!!
Qualcuno provi a farlo a Campo di Giove …!
3) Se vi si reputa prioritaria l’attività di bar, perché ridurne l’appetibilità e la funzionalità con la divisione operata?
Oppure la “priorità bar”, dichiarata ma ostacolata nei fatti, è appositamente “fuorviante” con conseguente preventiva riduzione di concorrenti e quindi di offerte più vantaggiose?
Cosa si nasconde dietro tutta la manfrina?
Circolano varie ipotesi, di cui una con sicura  rilevanza penale e pertanto irriferibile. Il tempo è galantuomo e dirà …
Comunque sia, il risultato è: riduzione di funzionalità dell’immobile, spreco di denaro e minori entrate nelle casse comunali.  
Di sicuro, la poco trasparente condotta è un altro caso di mala amministrazione a spese della cittadinanza !!!
Ed essendo l’ennesimo caso, c’è da riflettere !
 Molti si chiedono cosa fare per contrastare “caste” e “castine” che “spergiurano” di operare a servizio dei cittadini ma in realtà operano per occupare il potere per più tempo possibile, onde ricavarne duraturi privilegi di ogni tipo.
 Qualcuno ha proposto un Vaffa-Day introdacquese: non sarebbe fuori luogo. Ma l’ovvia risposta è: informarsi, organizzarsi e propagandare per opporvisi e scalzarle.

 Contro la mala politica gli atteggiamenti sociali sono diversi:
• Molti tacciono (per viltà o per interesse) e pertanto acconsentono.
• Pochi ne sono indignati e cercano di opporsi.
• Moltissimi si lamentano, non operano e poi nelle elezioni pensano di scegliere.
 Il fatto è che non basta lamentarsi, occorre attivarsi direttamente (e senza neanche tanto coraggio visto che finora nella nostra zona almeno la lupara non opera) e delegare il meno possibile.
 Anche perché, in generale, vale il detto: ogni popolo ha i governanti che merita.
 E come recita un vecchio proverbio: chi è causa del suo male, pianga se stesso. Anche chi ne è spettatore passivo e, pertanto, complice.
 Intanto il paese sta morendo e la sua fine sarà irreversibile se ignavia, omertà, apatia e pigrizia non saranno tempestivamente rimosse.

Perché un’altra politica è possibile
• quella con la P maiuscola;
• fondata sull’analisi scientifica della realtà socio-economica, sulla solidarietà civile, sul rispetto della dignità umana e della legalità;
• scevra da pratica intimidatoria e discriminatoria, tesa all’unione e non alla divisione del paese, per una convivenza libera e civile
• finalizzata non all’interesse clientelare (e di ritorno personale) ma al bene ed al progresso collettivo, per un futuro migliore.
Per attuarla occorrono impegno, passione politica e civile, onestà intellettuale e materiale, capacità di gestione e programmazione, progetti di sviluppo.
 Riteniamo che Introdacqua possa esprimere tali potenzialità. Occorre che emergano e presto, prima che sia troppo tardi.
 
ASVINT - Associazione Sviluppo Introdacqua