| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
BABBO NATALE
A VILLALAGO
| |||||||||||||||
VILLALAGO - Come per gli altri anni, la sera del 24 Dicembre arriverà in Piazza Celestino Lupi Babbo Natale, per portare i doni ai bambini del paese.
Il suo arrivo è stato annunciato con la seguente letterina: «Cari Bambini, eccomi di nuovo a rinnovare, come da tradizione, il nostro allegro
appuntamento. Vi attendo la Vigilia di Natale alle ore 18,00 nella vostra
splendida piazza. Non mancate e siate numerosi come gli altri anni. Con
simpatia, il vostro Babbo Natale
».
Essendoci la neve in paese arriverà certamente con la sua slitta, trainata da un cavallo. E’ un Babbo Natale misterioso con la sua folta bianca barba, che nasconde la sua
vera identit
à.
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
NATALE 2007 AD ANVERSA DEGLI ABRUZZI
| |||||||||||||||
ANVERSA DEGLI ABRUZZI - L’amministrazione comunale ha predisposto il seguente calendario di eventi in
occasione delle feste natalizie. Dal 22 Dicembre al 6 Gennaio ci sar
à la MOSTRA PRESEPIALE nella Chiesa di San Marcello; 22 e 30 Dicembre, 6 Gennaio
MERCATINO del BARATTO e USATO in Piazza Roma; Venerd
ì 28 Dicembre ore 16.30 – Parco Letterario “Una specie minacciata dal bracconaggio” DOCUMENTARIO SULL’ORSO MARSICANO a cura WWF e Corpo Forestale dello Stato; Venerdì 28 Dicembre ore 18.30 CONCERTO DI NATALE - Chiesa S. Maria d. Grazie; Sabato 29
Dicembre ore 17.30
– Parco Letterario; Una specie minacciata dal bracconaggio” DOCUMENTARIO SUL GORILLA DEL CONGO, a cura Regione Abruzzo, Sabato 5 Gennaio
ore 17.30
– Parco Letterario, presentazione del libro
BUGNARA, ANVERSA, CASTROVALVA Pagine inedite di storia dall’archivio di P.Destephanis, a cura di ROBERTO CARROZZO e ANTONIO GENOVESE Edito da: Ass.Cult. L’ATELIER.
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
E’ in edicola il numero natalizio
DEL GAZZETTINO DELLA VALLE DEL SAGITTARIO
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
Accordo con L’Enel perchè nella nostra Valle
IL FIUME SAGITTARIO RILASCI PIU’ ACQUA
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
ANVERSA - Il nostro “Bel Fiume” presto rientrerà nella sua galleria, per andare al pozzo di carica della Centrale idroelettrica
di Anversa e precipitare sulle turbine. Tuttora scorre nel suo letto naturale,
dopo il disastroso incidente di un anno fa alla centrale, che ne determin
ò la chiusura. I lavori di riparazione sono stati eseguiti e ben presto la
centrale dovrebbe tornare a produrre l
’energia elettrica. In questi giorni ci sono stati incontri tra l’amministrazione di Anversa e i responsabili dell’Enel. Sembra che su richiesta di Anversa, l’Enel abbia accettato di rilasciare dalla diga di Villalago più acqua, in modo tale che il fiume, anche se con una portata minina, possa tener
viva la Valle con la sua fauna ittica e dare la possibilit
à di praticare la pesca. Va detto anche che il Fiume rende più maestosa l’Oasi di Cavuto con le sue acque che vanno ad unirsi alle varie sorgenti del
luogo.
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
LA DOMENICA CALCISTICA NELLA NOSTRA VALLE
2ª: CAMPO DI FANO vs PIZZOLI 2-2
2ª: PITINUM vs FEDERLIBERTAS BUGNARA 5-1
3ª: HOPE 2000 vs BARREA rinviata
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
BUON NATALE A TUTTI
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||
Editoriale
NATALE DA PENSARE (e da amare)
di Mario Setta
| |||||||||||||||
Natale: Dio che nasce. In verità Dio non nasce, perché esiste dall’eternità. Ma, per i cristiani, Dio si è incarnato, assumendo la natura umana ed è venuto sulla terra. “Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode”, si legge nel secondo capitolo del Vangelo di Matteo. Certamente non il 25 dicembre, ma in un giorno anagraficamente sconosciuto. Il Natale
cristiano di oggi
sostituisce l’antica festa romana del natale del Sole invitto, il solstizio d’inverno.
L’incarnazione di Dio in Gesù Cristo è certamente la più bella notizia che sia mai stata diramata, perché “evangelo” significa “buona notizia”. Può apparire strano ma il Cristianesimo è la religione più “materialistica” che ci sia, perché ha umanizzato Dio. E, contemporaneamente, ha divinizzato l’uomo. Non più quindi “homo homini lupus” (Plauto), ma “homo homini Deus”. Cristo ha sublimato la materia. L’ha spiritualizzata. Teilhard De Chardin, un grande sacerdote antropologo,
scriveva, nel 1919, l
’Inno alla Materia: “Benedetta sii tu, Materia, nelle altezze serene dove si crede a torto che ti
evitino i Santi: Carne cos
ì trasparente e mobile, che non riusciamo più a distinguerti da uno spirito”. E’ il leitmotiv di tutta l’opera del famoso scienziato gesuita, che nel libro“L’ambiente divino” scriveva: “In virtù della Creazione e, più ancora, dell’Incarnazione, nulla è profano, quaggiù, per chi sa vedere”. Per Teilhard, come per altri teologi che si sono trovati ai confini tra verità ed eresia, il punctum dolens sta nella concezione dogmatica del peccato
originale:
“La storia della Caduta - afferma Teilhard - paralizza sotto il nostro sguardo la
formazione, cos
ì necessaria, di una ‘weltanschauung’ cristiana, pienamente umana e umanizzante”.
La nascita di Cristo, teologicamente, è la realizzazione della promessa di redenzione dal peccato originale: Cristo
come nuovo Adamo. Ma una simile
“verità dogmatica” sembra più una visione antropomorfica di Dio: l’espiazione d’una colpa verso un dio vendicativo. L’uomo, essere finito e contingente, non può meritare una pena eterna (l’inferno). “Se c’è un dogma completamente squalificato - ha scritto Sergio Quinzio, un grande
teologo laico -
è il dogma della dannazione eterna”. Già Senofane, VI sec. a.C., smascherando le varie forme di antropomorfismo,
affermava:
“Dio non è affatto simile agli uomini, né nell’aspetto né nel pensiero”. E il filosofo greco Aristotele sosteneva che Dio, Intelligenza che pensa se stessa, è assolutamente distante dall’uomo e, in quanto Bontà e Perfezione infinita, non può nemmeno conoscere il male, perché ne verrebbe sminuito.
Nella religione ebraica Dio è ineffabile, indicibile. Il suo nome “YHWH” era pronunciato solo una volta l’anno, nel Sancta Sanctorum del tempio, dal sommo sacerdote. Era il nome che Mosè aveva ricevuto sul Sinai, alla consegna delle tavole della Legge: “Io sono Colui che sono”. Erich Fromm, in Voi sarete come Dei, scrive: «La traduzione libera della risposta di Dio a Mosè sarebbe: ‘Il mio nome è Senzanome; di’ loro che Senzanome ti ha mandato’ ». Secondo Fromm “c’è uno sviluppo e un’evoluzione del concetto di Dio che accompagnano lo sviluppo e l’evoluzione di una nazione”.
L’idea di Dio, da Abramo a Gesù Cristo e fino ai nostri giorni è un’idea in divenire. Ogni qual volta si tenta di “comprendere” Dio, di fatto lo si misconosce. Le religioni che parlano in nome di Dio, che lo
“posseggono” nelle chiese, nelle moschee, nelle sinagoghe, rischiano di farne un “idolo”. Il sociologo Zygmunt Bauman ha scritto: “La storia è piena di massacri e omicidi di massa commessi nel nome della unica e sola verità… Al contrario, è difficile individuare anche un solo esempio di atto di crudeltà perpetrato in nome della pluralità e della tolleranza… Eppure capita di sentire ancora che ‘se Dio non esiste, allora tutto è permesso’ , sebbene la storia insegni che si è verificato proprio l’opposto: se Dio c’è, non c’è crudeltà, anche atroce ed efferata, che non si possa commettere nel Suo nome”.
In realtà un Dio imprigionato dalle religioni istituzionali è un falso Dio. Meister Eckart, domenicano del XIII secolo, ha scritto: “Il più grande onore che l’anima possa fare a Dio è liberarsi di lui”; ed anche: “preghiamo Dio di essere liberi da Dio e di accogliere la verità”. Kant, il grande filosofo della morale (e non solo), con un certo tremore, ha
osato affermare:
« Per quanto le mie parole possano sorprendervi, non dovete biasimarmi se
affermo:
“Ogni uomo crea il proprio Dio.… anche voi dovete creare il vostro Dio, per venerare in Lui il vostro creatore” ». L’unico attributo, pur sempre improprio, nei riguardi di Dio è “Amore” (I Giov 4, 8). E’ l’Amore che si fa carne in Cristo: nella sua Parola e nella sua Vita. In quell’Uomo-Dio, nato povero a Betlemme e ucciso come un “malfattore”, a Gerusalemme.
Stiamo vivendo un momento, che si ripete ormai da secoli, in cui il problema-Dio
assume
un’importanza decisiva sia per chi crede e sia per chi non crede: dallo “scontro di civiltà” di Samuel Huntington alle opere di Gilles Kepel, dal libro di Richards Dawkins “L’illusione di Dio” al “Dio non è grande” di Christofer Hitchens e a “La vita eterna” di Fernando Savater. E in Italia, dal libro “Di nessuna chiesa” di Giulio Giorello al “Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)” di Piergiorgio Odifreddi. Un dibattito in cui al fanatismo dei credenti si
contrappone il furore dissacrante dei non-credenti. Un problema umanamente
(razionalmente) impossibile da risolvere, perch
é resta l’antica e sempre attuale domanda, alla quale nessuno, neanche il maggiore
cosmologo vivente, Stephen Hawking,
ha saputo dare la risposta: perché c’è l’essere piuttosto che il nulla?
| |||||||||||||||
| |||||||||||||||