Per i lavori di recupero e valorizzazione del centro storico di Villalago
bando di gara di pubblico incanto
Presentazione delle offerte entro il 6 Ottobre
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VALERIA MARCANTONIO
Nella finalissima di Miss Italia
Valeria Marcantonio ha rappresentato l’Abruzzo con la fascia Miss Sasch Modella Domani Abruzzo al concorso di Miss
italia 2007, col numero 024.
E’ entrata nel gruppo delle 100 finaliste che ieri sera a Salsomaggiore Terme si
sono conteso l
’ambito titolo della più bella d’Italia. Valeria è nata a L'Aquila il 10/03/1985 e residente da sempre a Sulmona (AQ). Ha capelli
biondo-castani e occhi cerulei.
È alta cm. 168. Possiede la maturità scientifica ed è studentessa universitaria iscritta al terzo anno della facoltà di Scienze Manageriali a Pescara. L’abbiamo seguita ieri sera in televisione tifando per lei. Non ha vinto il
titolo, ma le resta la soddisfazione di aver partecipato alla finalissima del
concorso.
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LE PARTITE DI CALCIO NELLA VALLE DEL SAGITTARIO
Due belle vittorie in Seconda Categoria
CAMPO DI FANO vs CASTEL DEL MONTE 2-0
MONTICCHIO 88 vs FEDERLIBERTAS BUGNARA 1-2
CAMPO DI FANO - Al Comunale di Prezza, dove ha fatto un gran caldo, gli uomini di Venanzio
Ciampa non mancano all'appuntamento con tre punti importanti per conquistare
subito una bella posizione in classifica. E' stata una partita che ha
presentato poche emozioni, in cui il Campo di Fano ha badato principalmente a
mantenere il controllo del gioco e a non sbagliare le occasioni costruite,
senza forzare il ritmo, considerato che la condizione atletica migliore
è ancora da raggiungere. Al 25' p.t. Mattia "Bobo" Ventresca, entrato in campo da
dieci minuti per l'infortunio di un suo compagno, ha segnato con la spalla il
punto dell'1-0, risultato con cui si
è andati al riposo. Nel secondo tempo il Campo di Fano si è portato sul 2-0 al 55': punizione di seconda battuta rapidamente, che ha
smarcato solo davanti al portiere "Bobo" Ventresca, il quale ha centrato per la
seconda volta il bersaglio. Il Castel del Monte ha avuto la possibilit
à di riaprire la partita grazie a un rigore, ma Giuseppe Frattaroli ha parato il
tiro dal dischetto, mettendo la sua firma sul 2-0 finale.
BUGNARA - La Federlibertas si impone di misura sul campo del Monticchio 88 e conquista i
primi tre punti. La squadra di Giuseppe Verrocchia non ha sbagliato niente
sotto il profilo tattico e la vittoria sarebbe potuta essere ben pi
ù larga, con un pizzico di fortuna in più sotto rete. La partita per circa mezz'ora è stata giocata alla pari, i padroni di casa hanno anche colpito la traversa con
un cross indirizzato male, ma poi la Federlibertas si
è impadronita del centrocampo e ha iniziato a rendersi pericolosa, tanto che al
40' Alex Zappolla ha siglato la rete dello 0-1, risultato con il quale
è terminato il primo tempo. Nella ripresa il colpo di grazia per il Monticchio 88
è arrivato subito, al 50', grazie allo 0-2 ottenuto con una punizione di Cristian
Marinucci. Da qui in poi, c'
è stata solo una squadra in campo, quella di Bugnara, che ha giocato per
arrotondare il punteggio, colpendo due pali e mancando tre-quattro occasioni
favorevoli. Nei minuti di recupero gli aquilani hanno approfittato della
stanchezza degli ospiti e sono riusciti a marcare il punto della bandiera,
stabilendo l'1-2 conclusivo.
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Il Lago di Scanno con la sua siccità restituisce armi e proiettili
Affondati dai Tedeschi quando lasciarono Scanno
Dopo la ritirata dalla linea Gustav sconfitti dagli Alleati
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SCANNO - Il Lago di Scanno ha raggiunto il massimo storico del ritiro delle acque. Sono
scese oltre i tre metri e mezzo. Il bagnasciuga si
è allungato di molto. Qui tra le pietre e la sabbia emerge di tutto: vecchi
orologi, monete, bottiglie, cavatappi, barattoli e cos
ì via. Nella zona delle Acquevive, però, sono venute alla luce armi e proiettili dell’ultima guerra mondiale, in dotazione dell’esercito tedesco. I carabinieri della stazione del comando di Scanno hanno
effettuato un sopralluogo. I proiettili sono risultati inoffensivi. Hanno tutti
il bossolo eroso dall
’acqua e l’innesto inservibile per la deflagrazione della carica. I Tedeschi, come si
racconta, prima di lasciare Scanno caricarono sui muli munizioni e armi,
ammassate in paese per un
’eventuale resistenza, che andarono a buttare al lago, per non farle trovare all’esercito Alleato e per rendere la ritirata più spedita. Negli anni addietro alcuni Scannesi riuscirono a recuperare pistole e
mitragliatrici con l
’aiuto di grosse calamite, che calavano in acqua. I carabinieri hanno messo sotto
sorveglianza i bossoli recuperati e conservati in cassette di legno.
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CIRCA 25.000 ULTRASESSANTACINQUENNI
NELLA ASL AVEZZANO-SULMONA
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La piana di Navelli come la Val Torcia e le Cinque Terre
di Ezio Pelino
Lo scempio della Piana di Navelli si è compiuto. Bisogna abbandonare la strada, voltarle le spalle e dimenticarla,
inoltrarsi nei prati, sostare sotto i mandorli, sollevare lo sguardo in alto al
Gran Sasso, per ritrovare le emozioni dell
’antica magia dei luoghi. Quelle emozioni che provarono gli scrittori Laudomia
Bonanni:
“se si fa il viaggio a marzo, dall’Aquila a Sulmona è tutt’una nuvola di mandorli” e Ignazio Silone: ”che splendide coltivazioni. I ben ordinati campi di zafferano... avevano la
bellezza di un giardino e dimostravano un amore per la terra che commuoveva
”, con l’amara profezia: “come ogni amore di cui si sente l’estinzione”. E l’estinzione fu voluta dall’Anas, con il plauso dei Comuni dell’altopiano e l’assenso della Regione. Se gli enti locali abruzzesi non hanno avuto remore nello
sfregiare un eccezionale patrimonio di storia, cultura e natura, se non ne
hanno saputo capire l
’importanza anche turistica e, quindi, economica, c’è chi si preoccupa di salvare quello che resta della Piana di Navelli. Una
senatrice, peraltro non abruzzese, Loredana De Petris, ha inserito nel disegno
di legge (n
° 1600) per la tutela e la valorizzazione del paesaggio rurale italiano di pregio
il
“paesaggio della transumanza e colture dell’altopiano di Navelli”. La Piana figura al 13° posto fra i 19 comprensori territoriali nazionali da salvare in maniera
prioritaria. Alla Piana umiliata e offesa dai nostri politici
è riconosciuta la stessa dignità e importanza dei luoghi più famosi e incantevoli d’Italia, sistemi di paesaggio profondamente e mirabilmente modellati dall’attività umana, patrimonio culturale dell’umanità: la Val Pusteria, la Lomellina, le Langhe, la Val Policella, la Val Torcia, le
Cinque Terre, la costa amalfitana e sorrentina.
Il problema ovviamente non è solo abruzzese, anche se la nostra regione è fra le più minacciate. Si tratta più in generale del fenomeno della progressiva riduzione della superficie agricola
utilizzata. Nel breve periodo intercorso fra il 1990 ed il 2003 tale superficie
- i dati sono stati forniti recentemente dall
’ANBI - si è ridotta nientemeno del 20,4 %, passando da 15 milioni di ettari a poco più di 12, con 3 milioni di ettari (10% del territorio nazionale) conquistati dalla
cementificazione o dai processi di abbandono o desertificazione. Nell
’Abruzzo, il fenomeno è veramente impressionante: nello stesso periodo si è passati dal 48% di superficie coltivata al 27%! Le cause sono da ricercarsi
nella diffusa urbanizzazione, nella disordinata politica delle infrastrutture,
con crescente impatto ambientale, nei fenomeni di marginalizzazione di aree
agricole periferiche nelle quali le difficili condizioni di redditivit
à e il forte tasso di invecchiamento accelerano l’abbandono dell’attività. Il ministro per i beni e le attività culturali ha denunciato lo “sfregio silenzioso del paesaggio italiano”. Uno dei più grandi poeti italiani viventi, Andrea Zanzotto, ha affermato con amarezza:” Una volta esistevano i campi di sterminio, oggi siamo allo sterminio dei campi”. Il disegno di legge vuole quanto meno mettere in salvo i sistemi territoriali
di paesaggio storico-rurale di inestimabile importanza per il Paese. Nella
convinzione che il paesaggio rurale pu
ò essere il volano di un nuovo sviluppo economico-territoriale duraturo e sostenibile, fatto di prodotti tipici e dell’artigianato alimentare integrati con servizi culturali e di fruizione del
paesaggio, contempla strumenti
finalizzati al mantenimento e alla valorizzazione delle imprese agricole e zootecniche, in
particolare le produzioni di qualit
à, quale da noi lo zafferano. Rende deducibili dall’ IRPEF e dall’IRES gli interventi di privati per il recupero e la riqualificazione ambientale
paesaggistica, come pure possono godere della
riduzione delle imposte i soggetti che esercitano la propria attività nei comuni caratterizzati da declino demografico e da diminuzione della
superficie agricola utilizzata. Propone una disciplina giuridica finalizzata a
prevenire il consumo del territorio agricolo, privilegiando alternative di
riuso o di riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture
esistenti, e difendendolo dalla localizzazione di impianti di produzione
elettrica a generazione eolica di potenza superiore a 50 kw e di linee ad alta
tensione di portata superiore a 220 kw. Un importante disegno di legge che
partendo da angolazioni diverse va nella stessa direzione delle proposte
formulate dall’economista Antonio Porto, su “Il Centro” del 21/09/07, in merito alla valorizzazione dell’ ”oro rosso” della Piana di Navelli e delle aree limitrofe. E’ da sperare fortemente che il disegno diventi legge e che i parlamentari
abruzzesi della costa e della montagna, uniti, al di l
à degli schieramenti politici, si impegnino in questo senso. Staremo a vedere.
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