Per i lavori di recupero e valorizzazione del centro storico di Villalago
bando di gara di pubblico incanto
Presentazione delle offerte entro il 6 Ottobre
VILLALAGO - Entro le ore 14,00 del prossimo 6 Ottobre dovranno pervenire al Comune di Villalago le offerte da parte delle ditte interessate per la partecipazione alla gara di pubblico incanto, relativo ai lavori di recupero e valorizzazione del centro storico. L ’importo complessivo è di 159.531 euro. E’ previsto il restauro di alcuni edifici civili, che l’amministrazione intende adibire a luoghi museali, per aumentare gli spazi espositivi
dell’attuale museo del lavoro. Questi sono situati nella parte alta del paese, in localit à Colle. I giorni previsti per l’esecuzione dei lavori sono 240, naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di consegna. I ritardi saranno puniti in euro 200 per ogni giorno in pi ù. Per la garanzia si richiede una somma di euro 3.190, pari al 2% del valore posto a base d ’asta, con l’impegno di un fideiussore intermediario finanziario, iscritto nell’elenco speciale di cui all’art. 107 del D.L. 1.9.1993 e, in caso di aggiudicazione, di una garanzia definitiva pari al 10% del valore del contratto che sar à stipulato in forma pubblica a rogito dal segretario comunale. I lavori potranno essere subappaltati ad imprese in possesso della relativa qualificazione. L ’apertura delle offerte in seduta pubblica, avverrà il giorno 8 Ottobre alle ore 10,00 presso la sede municipale.
 
“Il governo regionale
deve superare la politica finanziaria del tappa buchi”

Lo ha dichiarato il Coordinatore regionale dell’Italia dei Valori Alfonso Mascitelli in relazione alla proposta di modifica della legge Omnibus da parte dell ’Assessore regionale al Bilancio. “La legge Omnibus, con la distribuzione di risorse economiche ai Comuni, può anche essere corretta, in quanto tutte le leggi sono perfettibili, ma a due condizioni. La prima è che il governo regionale contemporaneamente presenti al consiglio per l’approvazione il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria,
definendo concretamente la priorità degli obbiettivi, dei progetti e delle azioni che intende mettere in campo con le relative previsioni di copertura, chiare e congrue. Per Statuto regionale, era un suo preciso obbligo farlo entro il 30 giugno, ma è evidente che si continua a perdere tempo con una navigazione a vista o aspettando incerti assistenzialismi di Stato. La seconda: il governo regionale riferisca in maniera dettagliata al Consiglio quali iniziative sono state adottate per il recupero dei milioni di euro di crediti non esigibili, pagati a imprenditori della sanit à privata. Se non diamo una risposta chiara su questo delicato problema, si rischia di far passare il messaggio che a dover pagare per una gestione approssimativa sono sempre i soliti noti: comuni, imprese e famiglie ”. Alfonso Mascitelli Coordinatore regionale IdV.
 
VALERIA MARCANTONIO
Nella finalissima di Miss Italia

Valeria Marcantonio ha rappresentato l’Abruzzo con la fascia Miss Sasch Modella Domani Abruzzo al concorso di Miss italia 2007, col numero 024.  E’ entrata nel gruppo delle 100 finaliste che ieri sera a Salsomaggiore Terme si sono conteso l ’ambito titolo della più bella d’Italia. Valeria è nata a L'Aquila il 10/03/1985 e residente da sempre a Sulmona (AQ). Ha capelli biondo-castani e occhi cerulei. È alta cm. 168. Possiede la maturità scientifica ed è studentessa universitaria iscritta al terzo anno della facoltà di Scienze Manageriali a Pescara. L’abbiamo seguita ieri sera in televisione tifando per lei. Non ha vinto il titolo, ma le resta la soddisfazione di aver partecipato alla finalissima del concorso.
 

LE PARTITE DI CALCIO NELLA VALLE DEL SAGITTARIO

Due belle vittorie in Seconda Categoria
CAMPO DI FANO vs CASTEL DEL MONTE 2-0
MONTICCHIO 88 vs FEDERLIBERTAS BUGNARA 1-2

CAMPO DI FANO - Al Comunale di Prezza, dove ha fatto un gran caldo, gli uomini di Venanzio Ciampa non mancano all'appuntamento con tre punti importanti per conquistare subito una bella posizione in classifica. E' stata una partita che ha presentato poche emozioni, in cui il Campo di Fano ha badato principalmente a mantenere il controllo del gioco e a non sbagliare le occasioni costruite, senza forzare il ritmo, considerato che la condizione atletica migliore è ancora da raggiungere. Al 25' p.t. Mattia "Bobo" Ventresca, entrato in campo da dieci minuti per l'infortunio di un suo compagno, ha segnato con la spalla il punto dell'1-0, risultato con cui si è andati al riposo. Nel secondo tempo il Campo di Fano si è portato sul 2-0 al 55': punizione di seconda battuta rapidamente, che ha smarcato solo davanti al portiere "Bobo" Ventresca, il quale ha centrato per la seconda volta il bersaglio. Il Castel del Monte ha avuto la possibilit à di riaprire la partita grazie a un rigore, ma Giuseppe Frattaroli ha parato il tiro dal dischetto, mettendo la sua firma sul 2-0 finale.

BUGNARA - La Federlibertas si impone di misura sul campo del Monticchio 88 e conquista i primi tre punti. La squadra di Giuseppe Verrocchia non ha sbagliato niente sotto il profilo tattico e la vittoria sarebbe potuta essere ben pi ù larga, con un pizzico di fortuna in più sotto rete. La partita per circa mezz'ora è stata giocata alla pari, i padroni di casa hanno anche colpito la traversa con un cross indirizzato male, ma poi la Federlibertas si è impadronita del centrocampo e ha iniziato a rendersi pericolosa, tanto che al 40' Alex Zappolla ha siglato la rete dello 0-1, risultato con il quale è terminato il primo tempo. Nella ripresa il colpo di grazia per il Monticchio 88 è arrivato subito, al 50', grazie allo 0-2 ottenuto con una punizione di Cristian Marinucci. Da qui in poi, c' è stata solo una squadra in campo, quella di Bugnara, che ha giocato per arrotondare il punteggio, colpendo due pali e mancando tre-quattro occasioni favorevoli. Nei minuti di recupero gli aquilani hanno approfittato della stanchezza degli ospiti e sono riusciti a marcare il punto della bandiera, stabilendo l'1-2 conclusivo.
 
Il Lago di Scanno con la sua siccità restituisce armi e proiettili
Affondati dai Tedeschi quando lasciarono Scanno
Dopo la ritirata dalla linea Gustav sconfitti dagli Alleati
SCANNO - Il Lago di Scanno ha raggiunto il massimo storico del ritiro delle acque. Sono scese oltre i tre metri e mezzo. Il bagnasciuga si è allungato di molto. Qui tra le pietre e la sabbia emerge di tutto: vecchi orologi, monete, bottiglie, cavatappi, barattoli e cos ì via. Nella zona delle Acquevive, però, sono venute alla luce armi e proiettili dell’ultima guerra mondiale, in dotazione dell’esercito tedesco. I carabinieri della stazione del comando di Scanno hanno effettuato un sopralluogo. I proiettili sono risultati inoffensivi. Hanno tutti il bossolo eroso dall ’acqua e l’innesto inservibile per la deflagrazione della carica. I Tedeschi, come si racconta, prima di lasciare Scanno caricarono sui muli munizioni e armi, ammassate in paese per un ’eventuale resistenza, che andarono a buttare al lago, per non farle trovare all’esercito Alleato e per rendere la ritirata più spedita. Negli anni addietro alcuni Scannesi riuscirono a recuperare pistole e mitragliatrici con l ’aiuto di grosse calamite, che calavano in acqua. I carabinieri hanno messo sotto sorveglianza i bossoli recuperati e conservati in cassette di legno.
 
CIRCA 25.000 ULTRASESSANTACINQUENNI
NELLA ASL AVEZZANO-SULMONA
Nel territorio della Asl Avezzano-Sulmona sono presenti circa 25.000 persone con più di 65 anni. Un dato che, in percentuale, è superiore di oltre il 2% alla media nazionale. Anche la Regione, sia pure con margini lievemente inferiori, si situa oltre gli standard nazionali. ‘Numeri’ scaturiti dal convegno, che si è tenuto nei giorni scorsi a Pescina, incentrato sulla prevenzione cardiovascolare nell ’anziano. Presenti relatori di alto profilo dell’Abruzzo e di altre Regioni. Abruzzo. L’Italia invecchia rapidamente. Con una percentuale del 5% di ultraottantacinquenni, l ’Italia è seconda sola al Giappone nella graduatoria delle nazioni più vecchie. Gli ultrasessantacinquenni rappresentano invece il 32% della popolazione. La crescita del numero di anziani è da ricondurre al progressivo calo di nascite e all’aumento di aspettativa
di vita. L’Abruzzo. La Regione registra una percentuale del 21,1% di persone con età superiore ai 65 anni, a fronte di un dato nazionale del 19,5.
La Asl Avezzano-Sulmona. In tutto il comprensorio dell’azienda sanitaria, coloro che hanno tagliato il traguardo dei 65 anni costituiscono il 22%, corrispondente a circa 25.000 persone. Ci ò significa che, nel territorio della Asl, si registra oltre il 2% in più dei valori nazionali. Longevi ma spesso disabili. Per gli esperti queste cifre, pur lasciando sperare in un futuro di longevi, suscitano ovviamente preoccupazione. Oggi, infatti, la longevit à tende spesso a far rima con disabilità. Attualmente, in Italia, quasi un ultraottantenne su due è parzialmente dipendente da altre persone per le esigenze del vivere quotidiano.
 

La piana di Navelli come la Val Torcia e le Cinque Terre
di Ezio Pelino

Lo scempio della Piana di Navelli si è compiuto. Bisogna abbandonare la strada, voltarle le spalle e dimenticarla, inoltrarsi nei prati, sostare sotto i mandorli, sollevare lo sguardo in alto al Gran Sasso, per ritrovare le emozioni dell ’antica magia dei luoghi. Quelle emozioni che provarono gli scrittori Laudomia Bonanni: “se si fa il viaggio a marzo, dall’Aquila a Sulmona è tutt’una nuvola di mandorli” e Ignazio Silone: ”che splendide coltivazioni. I ben ordinati campi di zafferano... avevano la bellezza di un giardino e dimostravano un amore per la terra che commuoveva ”, con l’amara profezia: “come ogni amore di cui si sente l’estinzione”. E l’estinzione fu voluta dall’Anas, con il plauso dei Comuni dell’altopiano e l’assenso della Regione. Se gli enti locali abruzzesi non hanno avuto remore nello sfregiare un eccezionale patrimonio di storia, cultura e natura, se non ne hanno saputo capire l ’importanza anche turistica e, quindi, economica, c’è chi si preoccupa di salvare quello che resta della Piana di Navelli. Una senatrice, peraltro non abruzzese, Loredana De Petris, ha inserito nel disegno di legge (n ° 1600) per la tutela e la valorizzazione del paesaggio rurale italiano di pregio il “paesaggio della transumanza e colture dell’altopiano di Navelli”. La Piana  figura al 13° posto fra i 19 comprensori territoriali nazionali da salvare in maniera prioritaria. Alla Piana umiliata e offesa dai nostri politici è riconosciuta la stessa dignità e importanza dei luoghi più famosi e incantevoli d’Italia, sistemi di paesaggio profondamente e mirabilmente modellati dall’attività umana, patrimonio culturale dell’umanità: la Val Pusteria, la Lomellina, le Langhe, la Val Policella, la Val Torcia, le Cinque Terre, la costa amalfitana e sorrentina.
Il problema ovviamente non è solo abruzzese, anche se la nostra regione è fra le più minacciate. Si tratta più in generale del fenomeno della progressiva riduzione della superficie agricola utilizzata. Nel breve periodo intercorso fra il 1990 ed il 2003 tale superficie - i dati sono stati forniti recentemente dall ’ANBI - si è ridotta nientemeno del 20,4 %, passando da 15 milioni di ettari a poco più di 12, con 3 milioni di ettari (10% del territorio nazionale) conquistati dalla cementificazione o dai processi di abbandono o desertificazione. Nell ’Abruzzo, il fenomeno  è veramente impressionante: nello stesso periodo si è passati dal 48% di superficie coltivata al 27%! Le cause sono da ricercarsi nella diffusa urbanizzazione, nella disordinata politica delle infrastrutture, con crescente impatto ambientale, nei fenomeni di marginalizzazione di aree agricole periferiche nelle quali le difficili condizioni di redditivit à e il forte tasso di invecchiamento accelerano l’abbandono dell’attività. Il ministro per i beni e le attività culturali ha denunciato lo “sfregio silenzioso del paesaggio italiano”. Uno dei più grandi  poeti italiani viventi, Andrea Zanzotto, ha affermato con amarezza:” Una volta esistevano i campi di sterminio, oggi siamo allo sterminio dei campi”. Il disegno di legge vuole quanto meno mettere in salvo i sistemi territoriali di paesaggio storico-rurale di inestimabile importanza per il Paese. Nella convinzione che il paesaggio rurale pu ò essere il volano di un nuovo sviluppo economico-territoriale  duraturo e sostenibile, fatto di prodotti tipici e dell’artigianato alimentare integrati con servizi culturali e di fruizione del paesaggio, contempla strumenti  finalizzati al  mantenimento e alla valorizzazione delle imprese agricole e zootecniche, in particolare le produzioni di qualit à, quale da noi lo zafferano. Rende deducibili dall’ IRPEF e dall’IRES gli interventi di privati per il recupero e la riqualificazione ambientale paesaggistica, come pure possono godere della  riduzione delle imposte i soggetti che esercitano la propria attività nei comuni caratterizzati da declino demografico e da diminuzione della superficie agricola utilizzata. Propone una disciplina giuridica finalizzata a prevenire il consumo del territorio agricolo, privilegiando alternative di riuso o di riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti, e difendendolo dalla localizzazione di impianti di produzione elettrica a generazione eolica di potenza superiore a 50 kw e di linee ad alta tensione di portata superiore a 220 kw. Un importante disegno di legge che partendo da angolazioni diverse va nella stessa direzione delle proposte  formulate dall’economista Antonio Porto, su “Il Centro” del 21/09/07, in merito alla valorizzazione  dell’ ”oro rosso” della Piana di Navelli e delle aree  limitrofe. E’ da sperare fortemente che il disegno diventi legge e che i parlamentari abruzzesi della costa e della montagna, uniti, al di l à degli schieramenti politici, si impegnino in questo senso. Staremo a vedere.
 
lunedi’ 24 settembre  
s. Pacifico da Sanseverino
martedi’ 25 settembre  
s. Aurelia vergine