Sabato 11 agosto 2007 ore 20.30
Recital di Poesia Dialettale Abruzzese
VIII Manifestazione culturale castrese
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Un adolescente con la Brigata Maiella
di Enzo Pelino
Ennio Pantaleo di Sulmona è stato il più giovane partigiano della Brigata Maiella. Dopo oltre sessant’anni, giunto all’età dei ricordi, ha voluto scrivere le sue memorie. Il libro, dal titolo “Avevo solo quattordici anni.” e il sottotitolo ”Il più giovane patriota della Brigata Maiella”, è stato pubblicato dall’Amministrazione Provinciale dell’Aquila. L’autore ha voluto parlare ai giovani, perchè non abiti mai in loro l’indifferenza verso la libertà, la democrazia e la pace, e si guardino dal ritenere che ci siano seducenti scorciatoie per costruire società più giuste e felici. Il fascismo è stata questa seduzione che attrasse molti, forse la maggioranza, ma è finito con la guerra e la rovina fisica e morale dell’Italia. Ennio ha messo a rischio la propria vita per riconquistare i valori conculcati dalla
dittatura. Sa e teme
che, come l’aria, si apprezzino solo quando vengono a mancare. Perciò, passato per il fuoco di quella tremenda esperienza, sente l’obbligo di ricordare per tenere sveglie le coscienze. Ed Ennio lo fa con
semplicit
à, con sobrietà. Fa parlare i fatti con la stessa spontaneità e ingenuità con cui li ha vissuti. Non si erge a maestro nè enfatizza le sue azioni. E’ altro rispetto al miles gloriosus, il suo racconto è tanto onesto e sincero da non nascondere le umane debolezze, come quando per la
prima volta , solo, di guardia, di notte,
venne preso dalla paura.
La “Banda della Maiella”, come allora si chiamava, entrò per prima a Sulmona il 9 giugno del ’44. Fu una sorpresa: la città era stata tappezzata con manifesti di saluto in inglese quando vide arrivare
una formazione italiana, mal vestita, dall
’ armamento più vario, ma un vero anche se piccolo esercito. Superata l’incredulità, furono grandi e calorosi i festeggiamenti. Fu in piazza Garibaldi che Ennio Pantaleo, vide per la prima volta i maiellini circondati dalla folla
curiosa ed esultante. Era la liberazione, la fine della guerra, la fine dell
’apprensione, della paura che dall’armistizio, dall’occupazione tedesca, era diventata un incubo collettivo. Fu in questa
circostanza che Ennio, adolescente, cominci
ò ad interessarsi a questa compagnia di ventura per maturare lentamente il grande
passo della decisione di
essere uno di loro. Era la prima volta che vedeva una formazione partigiana.
Infatti, nella zona non avevano operato formazioni
armate. Tutte quelle bande, di cui si è favoleggiato, sono note dopo la guerra, come il moltiplicarsi di garibaldini
dopo le imprese di Garibaldi. Liberate Sulmona e la regione, la Banda si
sarebbe
dovuta sciogliere e i volontari sarebbero dovuti tornare a casa, dove li
attendevano gli affetti e l
’immane compito di ricostruire dalle macerie le case, i paesi e la necessità di riprendere, dopo anni, le attività economiche. Ma i maiellini lasciano l’Abruzzo e riprendono la marcia verso il nord. A Recanati, in previsione dell’ultima impegnativa spallata ai tedeschi riorganizzatesi dietro lo scudo di una
nuova linea difensiva, la linea
Gotica, si provvede a rimpolpare e rafforzare i ranghi. Sono i giorni in cui
matura in Ennio Pantaleo la decisione di farsi soldato. L
’amore per la mamma non gli impedirà di scappare di casa con un compagno per raggiungere con passaggi di fortuna
Recanati. Ma quando la mamma angosciata lo andr
à a trovare per riportarselo a casa, l’abbraccio fra i due sarà fortemente drammatico. Il ragazzo soldato piange. Ma non torna indietro. Aveva dichiarato il falso per arruolarsi, attribuendosi diciotto anni invece dei quattordici. Non se ne accorsero perchè era già abbastanza alto e anche il viso non era proprio da ragazzino. Ma venne
successivamente scoperto. Fu il Comandante Troilo che,
apprezzando che aveva fatto carte false non per evitare, come solitamente
avviene, ma per andare in guerra, non volle umiliarlo rispedendolo a casa. Si
era, inoltre, fatto stimare per l
’inappuntabile servizio. E così Ennio seguì la Brigata nella sua avanzata verso il nord, oltre la linea Gotica, attraverso
il fuoco delle battaglie. Il 21 aprile del
’45 la Maiella entrava finalmente a Bologna. Per prima. Quell’avventura straordinaria, tragica ed eroica di una formazione del tutto atipica
aveva vittoriosamente termine. La Brigata si scioglie con una solenne cerimonia
il 15 luglio a Brisighella. Il comandante dell
’8° Armata Britannica, il tenente generale McCreery, aveva scritto dal suo Quartier
Generale a Troilo:
”In ogni occasione i Patrioti della Maiella hanno saputo dimostrare quali siano gli ideali e la tempra degli italiani liberi
[ ...]. Ad essi che, finite ormai le operazioni belliche si accingono
a ritornare alla vita civile col proposito di essere ancora, come lo furono in guerra, tra i migliori figli d’Italia, giunga il riconoscimento dei soldati Alleati, in Italia, che li hanno visti al loro fianco, disciplinati e coraggiosi, nell’ora del combattimento.” L’epica storia della Brigata era costato il sacrificio di 55 morti, 151 feriti,
dei quali 36 mutilati. Il sacrario sulla rupe rocciosa del Vallone di
Torricella Peligna, ai piedi della Maiella, ne ricorda ai viandanti l
’epopea.
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Non perdere l'opportunità, anche se non bevi, di far capire a molte persone
che la tua stessa vita è in pericolo
Campagna contro la guida in stato di ebbrezza
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CASTROVALVA SENZA ACQUA POTABILE
Caro direttore, ancora una volta Castro è senza acqua, tutta la parte alta; quest'anno senza neve la sorgente delle
Faete, da cui Castro si approviggiona, si
è abbassata notevolmente, ed entrando meno acqua nel serbatoio posto a sud di
Castro si creano problemi di approviggionamento. Quello della mancanza di acqua
nel periodo estivo
è per Castrovalva un problema annoso, ma non si prendono provvedimenti. Il
serbatoio di carico non
è adeguato a mantenere un livello costante di acqua in un paese che nel periodo
estivo aumenta di molto le utenze. Ora il comune di Anversa quali provvedimenti
intende prendere, a mio parere bisognerebbe quanto meno raddoppiare il
serbatoio di carico, previsto al tempo della costruzione (1960 quando le
esigenze idriche erano minime) per soddisfare
un centinaio di persone. Per avere nel periodo estivo una maggiore quantità di acqua a disposizione qualche provvedimento bisogna prenderlo, soprattutto se
si punta sul turismo. Ora iul Comune di Anversa che
è il diretto interessato non venga a dire che non ci sono disponibilità finanziarie visto come vengono spesi i soldi. Con questo ti saluto. Antonio
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