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Presentato presso l’aula consiliare il libro
“IL RITUALE DI SAN DOMENICO A COCULLO”
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COCULLO - Nel pomeriggio di giovedì, 3 Maggio, festa di san Domenico, ha avuto luogo, presso la sala consiliare del
Comune, la presentazione del libro di autori vari,
“Il rituale di san Domenico a Cocullo”. Erano presenti: il sindaco di Cocullo, Nicola Risio, l’assessore provinciale, Teresa Nannarone, il presidente della Comunità Montana Peligna, Antonio Carrara, il vicepresidente APTR, Enzo Giammarino, e
gli studiosi, Emiliano Giancristofaro, Mario Santucci, Nino Chiocchio e Lia
Giancristofaro. Il coordinatore del libro, Giancristofaro, ha spiegato che il
libro, dedicato al prof. Di Nola,
è un omaggio al grande studioso di antropologia, a cui è dedicato il museo multimediale di Cocullo, nella ricorrenza dei dieci anni
dalla sua morte. Nel presentare il libro, il prof. Santucci ha messo in
evidenza la novit
à dello studio sul culto di san Domenico, fatto dai proff. Di Nola e Profeta, che
si discostano dalle precedenti per lo pi
ù descrittive, ma si addentrano, invece, nell’analisi antropologica, dal punto di vista religioso e sociale del fenomeno. Nino
Chiocchio, studioso locale della storia del suo paese, ha ritessuto la storia
del rito dei serpari, mettendo in evidenza il contrasto
delle varie ipotesi sull’origine della particolare tradizione
cocullese. I politici presenti hanno espresso il loro
fattivo interessamento perché Cocullo possa avere una
ricaduta economica con presenze nazionali e internazionali,
interessate ad un turismo fatto di religione e tradizione.
Il libro, in carta patinata e nel formato 22x30, è un insieme di
testi e immagini. Le fotografie, d’epoca e attuali, sono di
Paolo Gizzi di Cocullo, fotografo per passione. Esse
raccontano il “rituale di san Domenico” in tutti i suoi aspetti.
Nella prima di copertina è riportato un acquerello di Estella
Canziani, nota studiosa inglese dei primi del Novecento.
I testi sono, nell’ordine, di Lia Giancristofaro, Alfonso M.
Di Nola, Giuseppe Profeta, Mario Santucci, Nino Chiocchio,
Ireneo Bellotta.
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Quell’angolo plurireligioso del Monte Morrone
di Ezio Pelino
C’è un angolo nel Parco della Majella, alle pendici del Monte Morrone, che può definirsi eccezionale, anzi unico. Sacro da millenni: prima al culto pagano, poi a quello cristiano. Nella stessa area si trovano tre
monumenti di grande interesse storico, architettonico, archeologico e
religioso: il maestoso tempio di Ercole Curino, riportato alla luce negli anni
sessanta, dopo che per
tutto il medioevo era stato ritenuto la villa di Ovidio; l’eremo di Pietro da Morrone, papa Celestino V, il protagonista della siloniana “ avventura di un povero cristiano”, che ebbe inizio proprio da quell’eremo con l’annuncio dell’elezione portato direttamente dal re Carlo II d’Angiò e dal figlio Carlo Martello; l’ abbazia di Santo Spirito, fondata dallo stesso eremita, e dal 1293 al 1807 sede
dell
’Abate supremo dell’ordine celestino, arricchitasi e divenuta bellissima e imponente nel corso dei
secoli. Un angolo straordinario
anche per le sue bellezze naturali. Ma poco conosciuto, poco frequentato e valorizzato. Noi abruzzesi, infatti, solitamente non ci rendiamo conto di quello
che abbiamo,
e spesso lasciamo in stato di abbandono luoghi di alto pregio. L’abbazia, che per imponenza e monumentalità fa il paio, per rimanere nella regione, con il forte spagnolo de L’Aquila, è stato umiliata fin dai tempi dell’unità d’Italia, destinata prima ad ospizio e poi a carcere. Da una quindicina di anni
restituita all
’utilizzo del territorio, è in via di restauro. I primi lavori, eseguiti magistralmente, hanno restituito
una chiesa dalla stupenda
facciata in stile borrominiano, e sale, refettorio, scalinate, corridoi, cortili
magnifici imponenti suggestivi. Ma i lavori sono
a metà dell’opera. Sono ancora da restaurare due cortili e le relative ali dell’edificio, e quella perla che è la cappella Caldora, dal guerriero che vi dorme da mezzo millennio in una tomba
monumentale circondata da preziosi affreschi sulla vita di Ges
ù. Si tratta di un’area di grande interesse turistico. Ma appare abbandonata e lasciata al degrado.
L
’eremo è chiuso e visitabile solo la domenica, grazie ad una encomiabile associazione di volontari. Il santuario di Ercole Curino, una decina di anni fa è stato, con notevole impegno finanziario, dotato di un eccezionale impianto di
illuminazione e inutilmente recintato rimanendo permanentemente aperto e
incustodito. Lo spettacolo, in assenza di
vigilanza e di cura, è di sporcizia e di infestazione di erbacce. Quest’angolo prezioso potrebbe costituire il volano turistico della Valle Peligna se si
progettasse seriamente di valorizzarlo. Si dovrebbe costituire all
’interno del Parco della Majella un parco delle religioni nel rispetto più rigoroso dell’ambiente. Le cose da fare non sono poche. In primo luogo va assolutamente
ultimato il restauro dell
’abbazia di Santo Spirito destinando l’edificio a un utilizzo del tutto degno del suo valore. Va garantita l’accessibilità ai tre monumenti con servizio di guide turistiche. L’eremo e l’area vanno promossi con un intelligente marketing, vanno inseriti nei tour turistici, in particolare di quelli religiosi che interessano il volto Santo di Manoppello e il santuario del
miracolo eucaristico di Lanciano. Per gli sportivi
è possibile promuovere una rete di trekking sul Morrone e la Majella attraverso le tante grotte e i tanti eremi frequentati da fra Pietro: S. Croce e Santa Maria in Criptis, San Bartolomeo in
Legio e Santo Spirito a Majella, San Giovanni d
’Orfento, Madonna dell’Altare. Il contesto ambientale va riportato alla sua naturale bellezza,
rinaturalizzando le vecchie cave in disuso e
delocalizzata la pista di go-kart. Perchè proprio sotto l’eremo e il tempio pagano – incredibilmente – non molti anni fa è stata costruita una pista molto impattante visivamente e del tutto incompatibile per la sua rumorosità con il silenzio millenario dei luoghi sacri. Una vera bestemmia. Anche l’edificio della scuola di polizia penitenziaria contribuisce a deturpare l’ambiente e andrebbe trasferito altrove. Ma è possibile sperare in tanta saggezza, se, mentre stiamo scrivendo, le ruspe lavorano per produrre un ulteriore scempio ai piedi dell’eremo e del santuario: abbattute le secolari querce, si costruisce un’enorme inutile bretella - via Lamaccio - larga più di un’autostrada, una luccicante ferita, una sevizia al paesaggio.
Sulmona, 2/05/07/
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TAVOLA ROTONDA SU
“PROGETTUALITA’ CONDIVISA PER LO SVILUPPO
DELLE ZONE INTERNE
SCANNO - La Segreteria della Sezione di Scanno dei Democratici di Sinistra ha organizzato, per sabato 12 Maggio 2007, alle ore 17,00, presso l’autitorium delle Anime Sante, una tavola rotonda sul tema: PROGETTUALITA’ CONDIVISA PER LO SVILUPPO DELLE ZONE INTERNE - Idee, proposte, soluzioni per il
rilancio.
Sono stati invitati a partecipare:
Giovanni D’AMICO, Assessore Reginale
Stefania PEZZOPANE, Presidente Provincia dell’Aquila
Stefania MISTICONI, Segretario regionale Democratici di Sinistra
Teresa Nannarone, Assessore provinciale
Antonio CARRARA, Presidente della Comunità Montana Valle Peligna
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LA FESTA DELL’ORGOGLIO SCANNESE
In occasione delle nozze d’argento di Maria e Claudio
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SCANNO - Grazie all’iniziativa dei coniugi D’Alessandro, ieri, domenica 6 Maggio, gli Scannesi hanno manifestato tutto il
loro orgoglio, tutta la loro passione per il
“costume”, l’abito della grande tradizione scannese.
“Ju Catenacce”, in questa manifestazione, era quello vero, sentito dai partecipanti, e non
quello rievocato ad Agosto per i turisti. Hanno partecipato ben 46 coppie,
tutte scannesi. Nell’aria si palpava quella “scannesità” che i coniugi D’Alessandro hanno saputo ravvivare con la loro lodevole e appropriata iniziativa.
Nei giorni precedenti essi hanno dato vita ad altre manifestazioni, tutte
inerenti al Costume. Nel pomeriggio di sabato scorso le donne in costume hanno
passeggiato liberamente per le strade del paese. Ieri, il giorno del
“catenacce”, il corteo, con le donne col costume festivo, si è mosso dall’auditorium “Anime Sante, passando davanti alla Fontana Sarracco, è salito verso Via De Angelis. Continuando per Via Roma, davanti al monumento
della Donna Scannese ha avuto luogo la
“Sciarra”, lancio di confetti e monete. Ha proseguito per Via Napoli, per ridiscendere
attraverso Porta della Croce nel centro storico. Da Via Silla a Piazza san
Rocco, quindi, lungo Via Vincenzo Tanturri e Via Abrami, per concludersi
davanti alla chiesa madre. Dopo la foto di gruppo il corteo si
è sciolto per ritrovarsi insieme agli sposi a pranzo.
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DIFFIDATO
IL CONSIGLIO
COMUNALE
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SCANNO - Il Prefetto dell’Aquila ha diffidato il Consiglio Comunale di Scanno di provvedere all’approvazione dell bilancio di previsione per il corrente esercizio finanziario
ento il prossimo 20 Maggio, con l
’avvertenza che in caso di inadempienza. si darà corso alle procedure di scioglimento del Consiglio stesso. Il bilancio di
previsione doveva essere approvato entro il 30 Aprile scorso.
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FIORI D’ARANCIO
SCANNO - Auguri a Eliana Fusco e a Maurizio Del Monaco che sabato scorso, 5 Maggio, si
sono uniti in matrimonio. Auguri anche ai loro genitori Anna e Gregorio e Maria
e Giuseppe.
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