- PRIMO MAGGIO -
FESTA DEI LAVORATORI
Il 1°  Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, n é tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi comuni e per migliorare la propria condizione sia nel luogo di lavoro, sia come persone.
"Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" fu la parola d'ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato. A sviluppare un grande movimento di lotta sulla questione delle otto ore furono soprattutto le organizzazioni dei lavoratori statunitensi. Lo Stato dell'Illinois, nel 1866, approv ò una legge che introduceva la giornata lavorativa di otto ore.
L'entrata in vigore della legge era stata fissata per il 1 Maggio 1867 e per quel giorno venne organizzata a Chicago una grande
manifestazione. Tutto si svolse pacificamente, ma nei giorni successivi scioperi e manifestazioni proseguirono e nelle principali citt à industriali americane la tensione si fece sempre più acuta. Il lunedì la polizia fece fuoco contro i dimostranti radunati davanti ad una fabbrica per protestare contro i licenziamenti, provocando quattro morti. Per i fatti di Chicago furono condannati a morte otto noti esponenti anarchici malgrado non ci fossero prove della loro partecipazione all'attentato. Due di loro ebbero la pena commutata in ergastolo, uno venne trovato morto in cella, gli altri quattro furono impiccati in carcere l'11 novembre 1887. Il ricordo dei "martiri di Chicago" era diventato simbolo di lotta per le otto ore e riviveva nella giornata ad essa dedicata: il 1 Maggio. Nell'agosto del 1891 il II congresso dell'Internazionale, riunito a Bruxelles, assunse la decisione di rendere permanente la ricorrenza.
D'ora in avanti il 1 Maggio sarebbe stato la "festa dei lavoratori” di tutti i paesi. Le profonde trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini, hanno profondamente cambiato il significato di una ricorrenza che aveva sempre esaltato la distinzione della classe operaia. Il modo di celebrare il 1 maggio è quindi cambiato nel corso degli anni. Nel nostro Paese da diversi anni Cgil, Cisl, Uil hanno scelto di celebrare la giornata del 1 Maggio promovendo una manifestazione nazionale dedicata ad uno specifico tema. E' diventato un appuntamento anche il tradizionale concerto rock che i sindacati confederali organizzano in piazza San Giovanni a Roma.
 
Dopo un anno
la Madonnina
del Lago
DI SCANNO
è tornata in paese
SCANNO - Le campane hanno iniziato a suonare a festa quando la Madonnina del Lago, portata a spalla dai confratelli della Madonna delle Grazie e del Carmine, è giunta all’inizio del paese. Il tempo è stato clemente per tutto il percorso, nonostante la giornata umida e piovigginosa. La processione ha fatto sosta in Piazza Madonna del Lago, ex Codacchiola, come è tradizione. Ad attendere, il parroco, che ha rivolto il saluto alla Vergine supplicandola per le famiglie, gli ammalati, i giovani. Attraversando Via Tanturri, Piazza san Rocco, Via Silla, Via Roma, la Madonnina è stata portata in chiesa, dove c’erano i fedeli più anziani, che non si sono potuti recare al lago, per pregarla ancora dopo un anno per tutto il mese di maggio.
 
ANVERSA ADERISCE A “PICCOLA ITALIA”
Seppure senza organizzare alcun evento
né dare molta pubblicità alla manifestazione
ANVERSA - Lo scorso anno il gruppo di opposizione Uniti per Anversa fu tacciato di essere “di parte” e di scoprire l’ambientalismo e l’impegno per i piccoli centri “in ritardo”, per aver chiesto all’Amministrazione comunale con un’interrogazione perché non aveva voluto aderire alla manifestazione “Piccola Italia”. La giornata nazionale di mobilitazione, che già nel 2006 aveva l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica (difficilmente ottenibile da manifestazioni “di parte”) e coinvolgeva l’ENEL, quest’anno vede le adesioni e il sostegno di moltissime associazioni ed enti, dall’ANCI (Comuni Italiani), all’Associazione dei Presidenti delle Regioni, dagli Scout alla Compagnia delle Opere, dall ’ARCI all’Associazione Nazionale Alpini, e molte altre ancora. Forse finalmente convinta da queste ampie adesioni, che dimostrano
ulteriormente che al contrario di quel che qualcuno crede e sostiene la difesa della cultura locale, della ricchezza materiale, sociale, artistica e storica dei piccoli comuni, del territorio, non hanno una “parte” soltanto (magari quella che riceve più fondi), anche l’Amministrazione Comunale di Anversa degli Abruzzi ha deciso finalmente di aderire alla giornata di “Piccola Italia” il 6 maggio prossimo, seppure senza organizzare alcun evento, né dare molta pubblicità alla cosa. Il fatto che finalmente la maggioranza del Comune di Anversa degli Abruzzi abbia fatto marcia indietro rispetto alle posizioni oltranziste dell ’anno scorso, decidendo di aderire ad un evento nazionale in difesa dei piccoli comuni che riunisce cos ì tanti enti ed associazioni non può che farci piacere: ora si tratta di fare un passo in più, e magari (ormai per l’anno prossimo) organizzare anche qualche iniziativa e dare pubblicità alla manifestazione (tenuto anche conto che i materiali vengono inviati gratuitamente dagli organizzatori nazionali), anzich é limitarsi ad una adesione formale. Un’occasione persa – almeno per quest’anno – per dare maggiore visibilità al Comune e al territorio, di cui l’Amministrazione continua a dichiarare la vocazione ad un turismo naturalistico ma poi nei fatti utilizza i fondi pubblici per appalti di tutt ’altro tenore. Per il prossimo anno speriamo che questa opportunità venga sfruttata meglio, considerato anche che diversi comuni limitrofi hanno aderito e approfittando della prossimit à con la Festa dei Serpari a Cocullo, evento di grande richiamo a cui ci si può riallacciare.
(Nunzio Marcelli per il gruppo consiliare “Uniti per Anversa”)
 
UN MANIFESTO IN DIFESA DELLA FAMIGLIA
In vista del “Family day” del 12 maggio a Roma
Si terra’ mercoledi 2 maggio 2007 all’auditorium Flaiano di Pescara ore 21, la presentazione del Manifesto ‘Piu’ Famiglia’, nel quale sono contenute le ragioni del Family Day, la giornata in difesa della famiglia in programma il prossimo 12 maggio a Roma. A spiegare ai cittadini la ‘posta in palio’ di questa importante battaglia ingaggiata dall’associazionismo laicale cattolico, guidato dal Forum delle associazioni familiari, ci saranno la giornalista e saggista Eugenia Roccella, una dei due portavoce nazionali del Family Day (l ’altro e’ Savino Pezzotta), Caterina Tartaglione, presidente nazionale del Sindacato delle Famiglie, e Andrea Pacifico, presidente del Forum delle Famiglie delle Marche ed
esperto giurista. Coordinera’ l’incontro Giuseppe Ranieri, presidente del Sindacato delle Famiglie Abruzzo. Il manifesto ‘Piu’ Famiglia’, con l’importante sottotitolo ‘Cio’ che e’ bene per la famiglia e’ bene per il Paese’, e’ stato sottoscritto il 19 marzo scorso dal Forum delle associazioni familiari, Agesci, Associazione italiana guide e scouts d ’Europa, Associazione Medici Cattolici Italiani, Cammino Neocatecumenale, Centro sportivo italiano, Comunione e Liberazione, Comunita ’ di Sant’Egidio, Cnal Consulta Nazionale Aggregazioni Laicali, Co.Per.Com, Misericordie d’Italia – Retinopera, Unione cristiana imprenditori e dirigenti, Unione Giuristi Cattolici Italiani, Unitalsi.
 
Il sentiero della libertA’ fra storia e utopia
Hanno partecipato più di 500 persone, giovani e vecchi di varie nazionalità
di Ezio Pelino
Viene da domandarsi perchè oltre cinquecento persone, giovani e vecchi di varie nazionalità: italiani, francesi, inglesi, canadesi, sudafricani, neozelandesi si ritrovano ogni anno sulle montagne abruzzesi ad affrontare una tre giorni faticosa, una marcia  di  sessanta chilometri non agevoli fra vento, sole e più spesso pioggia. E che cosa spinge quel centinaio e più di volontari di varie associazioni a prestare gratuitamente ed entusiasticamente la loro opera per assicurare che tutto funzioni nel migliore dei modi. E perch è vecchi novantenni, reduci dei campi di concentramento,  affrontino un lungo viaggio per tornare nei luoghi in cui hanno passato  parte della loro gioventù nell’incubo nero dei fili spinati, delle fughe, della fame,  del freddo, della ricattura e dell’internamento in Germania.
Il sentiero della libertà, che corre da Sulmona  a Casoli, attraverso Campo di Giove e Taranta Peligna, ha il sapore di una favola, di un sogno, di un ’utopia. Ci si ritrova affratellati, di generazioni diverse, di nazionalità diverse, di culture e ceti diversi per rivivere quella realtà che nella drammaticità della guerra  “subito si stabilì fra italiani ed evasi in nome di oppressi e sofferenti, di violentati ed offesi che rianelavano alla libert à e alla vita” e che oggi nella società dell’opulenza si desidererebbe fosse condizione “naturale” della vita sociale.  Che  la solidarietà e addirittura l’amore regolino e vivifichino i rapporti fra gli uomini. Scrive Silone, parlando di un reduce del campo 78 di Fonte
d’Amore, lo scrittore sudafricano Uys Krige autore di “Libertà sulla Majella, che questi gli parlò “con le lacrime agli occhi dei pastori di Roccacasale, di Campo di Giove, di Castel Verrino, di Pietrabbondante, di Cupello. Egli non esitava ad affermare che il tempo passato fra essi era il pi ù bello della sua vita, avendo allora intravisto, per la prima volta, la possibilit à di relazioni umane assolutamente pure e disinteressate”. E Krige gli racconta  il caso di un fattore di Casa Giovina, sulle pendici del Morrone, che  diede a lui e ad altri due evasi ricovero e nutrimento per più di un mese, anche quando un’ala della fattoria era stata  requisita dai tedeschi e il rischio della fucilazione per il padrone di casa, per la moglie e i figli si era fatto pi ù minaccioso. Gli racconta anche di Roccacasale dove loro tre  furono accolti a braccia aperte nonostante il villaggio fosse gremito di prigionieri, non vi fosse famiglia che ne fosse sprovvista e  i tedeschi affiggessero manifesti che minacciavano la pena di morte a chiunque aiutasse  gli evasi. E gli racconta del loro affiliarsi alla transumanza con il pastore Bartolomeo e dello scoprire che anche tanti altri al suo seguito erano falsi pecorai. Strada facendo incontrarono altri greggi con la stessa sovrabbondanza di pastori diretti verso il sud. E che Bartolomeo, di fronte allo  scetticismo dei colleghi sulla possibilità di ingannare i tedeschi con quei giovani “biondi e signorini” per quanto vestiti da contadini, rispose risoluto:”Abbiamo portato  questi uomini fin qui, sono forestieri, non conoscono la montagna. Come possiamo abbandonarli? Siamo cristiani, no? ”. Sono decine e decine i libri di memorie di reduci che riferiscono situazioni analoghe,  innumerevoli episodi di spontanea e temeraria solidarietà. Si è parlato di “epopea di popolo”, di “saga della solidarietà”. Fu la resistenza più diffusa, la resistenza umanitaria, la resistenza alla barbarie. Un fatto straordinario, eccezionale. Un popolo  - martoriato dai bombardamenti, fra le macerie dei  paesi stipati di sfollati, con i propri figli uccisi, dispersi, riparati in montagna,  banditi -  “divise il pane che non c’era” con coloro che solo il giorno prima dell’armistizio erano nemici. E li guidavano sulle montagne per riportarli a casa.
Sembra una storiella edificante, buonismo di maniera. Fu una realtà. Krige e il popolo degli ottantamila prigionieri di guerra ne furono colpiti e intravidero la possibilit à di una società diversa, fatta di  relazioni umane  disinteressate. Ecco perché il novantenne John Bourn non si stancava di  ringraziare la popolazione di paese in paese. Ringraziava per un sogno che una volta si era realizzato. E i ragazzi spegnevano i loro telefonini per ascoltare che una dimensione esistenziale diversa era stata possibile e che forse è possibile. Senza la guerra, nella pace. Fa bene credere nell’uomo e nell’al di qua. E per tre giorni  non è difficile.
RINNOVATO IL CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE
DELL’ASCOM FIDI

Domenica 29 Aprile, l’assemblea dei soci Ascom Fidi si è riunita per il rinnovo delle cariche sociali. Il Consiglio di amministrazione risulta composto da Claudio Mariotti, Diego Cocco, Roberto Soccorsi, Luca Colecchi, Andrea La Morticella, Carmine Mastrolillo, Fiorella Di Renzo; il Collegio sindacale da Aurelio Rotolo, Patrizia Di Meglio, Fabio Spinosa; il Collegio sindacale supplente da Fabio Sette e Lauro Franceschelli. Nei prossimi giorni il Cda dovr à nominare il presidente. L’Ascom fidi è una delle realtà più importanti del territorio e conta oltre un migliaio di
soci (1170) che lavorano nel commercio in valle Peligna, valle Subequana, alto Sangro, alta val Pescara. Ma all ’indomani dell’assemblea dei soci per il rinnovo delle cariche il presidente Claudio Mariotti stigmatizza l ’assenteismo dei soci e lancia un appello ad una maggiore partecipazione alla vita associativa.
“Anche se si ottengono dei buoni risultati per quanto riguarda il bilancio e l’attività della cooperativa” sottolinea Mariotti “purtroppo molti soci disertano gli appuntamenti principali, sempre più spesso siamo costretti a sollecitarli telefonicamente alla partecipazione ad assemblee e riunioni. Chiediamo ai tanti soci di dimostrare maggior attaccamento alla cooperativa e pi ù coinvolgimento nelle attività svolte. Il settore in cui opera Ascom fidi è delicato e articolato ed è necessario l’impegno di tutti”.
 
martedi’ 01 maggio
s. Giuseppe artigiano
mercoledi’ 02 maggio
s. Atanasio vescovo