OGGI SI S’ACCENDONO I FUOCHI DI SANT’ANTONIO
A Scanno ci sarà l’offerta delle “Sagne con la ricotta”
L’amministrazione comunale di Scanno ha accolto con entusuasmo
la proposta del Presidente della Giunta Regionale di istituire
un premio alla menoria di Henry Mancini
Il Sindaco ha espresso il suo consenso al Presidente Del Turco
SCANNO - Il Sindaco di Scanno, dr. Angelo Cetrone, ha inviato una lettera al Presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, on. Ottaviano Del Turco, nella quale comunica che “con immensa gioia si è appreso della volontà di istituire il Premio biennale internazionale alla memoria di Henry Mancini, figlio di uno scannese, e che Scanno è ben felice di ospitare”. Nella stessa missiva il Sindaco prosegue: “Quando da Lei deciso trova la Municipalità di Scanno in piena sintonia, tanto più che si porta così a concreta realizzazione un progetto ambizioso che l’attuale Amministrazione Comunale ha in animo da tre anni”. Il Sindaco, inoltre, prosegue ringraziando il Presidente della Regione Del Turco
per “la felice intuizione che sarà certamente foriera di una preziosissima collocazione della nostra Regione nel panorama culturale nazionale ed internazionale, dagli infiniti risvolti promozionali”.Il Sindaco, infine, si rende disponibile da subito per una proficua collaborazione.
Ricordiamo che Henry Mancini è morto in America nel 1994. Nacque il 16 aprile 1924. Il padre, Quinto, era di Scanno e la madre, Anna, di Penne. Si avvicinò alla musica sin da bambino, grazie al padre, un suonatore di flauto. A dodici anni iniziò a studiare pianoforte, per proseguire poi con la composizione.
Lungo è l’elenco di films famosi di cui ha composto le colonne sonore, come è altrettanto lungo quello dei
suoi successi. Qui basterà ricordare che ha avuto 14 nominations e quattro Oscar.
La sua autobiografia costituisce una fonte importante per la conoscenza del mondo dell’emigrazione, impastato di grandi sacrifici, come quelli fatti dal padre, operaio, emigrato nel 1923 in America nell’Ohio. A Scanno la famiglia di Henry Mancini ha ancora parenti di primo grado
AUGURI AD ANTONIETTA
La nonnina del calendario
delle “Nonne di Villalago”

VILLALAGO - Auguri ad Antonietta che oggi compie 97 anni. E’ nata nel lontano 1910. E’ stata sposata con Aspreno ed ha avuto due figlie. Attualmente vive con la figlia Nina. E’ stata una delle tredici modelle del “Calendario delle nonne di Villalago”, realizzato nel 2001, dalla nostra associazione, insieme con tutte le donne che avevano superato il 90° anno di età. Delle tredici sono quattro le nonne ancora in vita. Ad Antonietta auguriamo di arrivare e superare il traguardo dei 100 anni.
Auguri vivissimi da tutta la nostra redazione.
UN CALDAIO FUMANTE DAVANTI LA CHIESA
DI SANT’ANTONIO ABATE
Per l’offerta delle “Sagne con la Ricotta”
SCANNO - Si è rinnovata ieri, 17 gennaio, la tradizionale offerta delle sagne con la ricotta. Già dalle prime ore del mattino è stato preparato il fuoco per far bollire l'acqua di un grosso caldaio. Alle 10,00 le campane della chiesa hanno annunciato la Santa Messa, celebrata nella piccola chiesetta di Sant'Antonio Barone, situata nel centro storico del paese. Intanto Pasquale, Antimo, Lanfranco e Gregorio accudivano il fuoco. Prima della fine della messa sono state calate nell'acqua le sagne e poi la ricotta che ha fatto da condimento. E' stato don Carmelo a benedire il caldaio fumante con le sagne ormai cotte. Dopo la benedizione sono state distribuite ai numerosi presenti, che avevano con sé tegami e scodelle
L’Amministrazione Comunale di Anversa con manifesti
Affissi ai muri del paese risponde alle accuse dell’opposizione
“BASTA CON LE FALSITA’ SUL SERVIZIO RIFIUTI” 
ANVERSA - Ieri mattina su alcuni muri delle case di Anversa sono apparsi dei manifesti, firmati dall’Amministrazione Comunale, in risposta alle critiche dei consiglieri di minoranza, in merito.alla raccolta dei rifiuti solidi urbani.
“Basta con le falsità sul servizio rifiuti di Anversa”. Questo è il titolo del manifesto, che accusa la minoranza di aver “diffuso comunicati stampa e volantini totalmente non veritieri ed improntati alla facile demagogia”.
Dopo aver spiegato ai cittadini l’orientamento dell’Amministrazione comunale, il manifesto riporta in forma schematica i costi relativi al servizio, effettuato nel 2006 dalla
cooperativa Daphene e quelli preventivati nel 2007 con l’affidamento al COGESA, e al servizio “porta a porta” della Cooperativa sociale, che avrebbe dovuto effettuare quotidianamente la raccolta, provvedendo anche a differenziare i rifiuti. Il costo del servizio si aggirerebbe sui 91 mila euro annuali, mentre quello del COGESA sugli 89 mila euro, con una raccolta di soli due giorni settimanali.
“Vanno quindi - sostiene l’Amministrazione - rigettate con decisione tutte le insinuazioni fuorvianti espresse dai Consiglieri di opposizione sull’argomento perché, se solo avessero assunto
un atteggiamento costruttivo e di collaborazione con l’Amministrazione invece di ostacolarne i programmi, dall’inizio di quest’anno avremmo potuto inaugurare un Servizio migliore ed innovativo senza maggiori disagi per i cittadini, anche in considerazione che – nonostante il parere del Ministero dell’Interno sono innumerevoli su tutto il territorio nazionale le Cooperative sociali che gestiscono egregiamente i Servizi di raccolta e smaltimento rifiuti”.
Sabato prossimo, alle ore 18,30, ci sarà sulla questione un’assemblea pubblica.
Leggi il manifesto
Nascerà oggi con atto notarile la nuova società
“BACINO TURISTICO DI SCANNO E ALTA VALLE DEL SAGITTARIO”
Lamberto Petrocco, Generale in pensione, sarà l’amministratore delegato
SCANNO - Oggi, sulle ceneri della “Bacini sciistici”, sarà costituita legalmente, con atto notarile, la società “Bacino turistico di Scanno e Alta Valle del Sagittario”, a responsabilità limitata. Lamberto Petrocco, Generale in pensione ed ex Presidente della ex “Bacini”, sarà designato alla carica di Amministratore delegato, mentre Aurelio Rotolo sarà revisore dei conti.
La nuova società non dovrà solo amministrare la gestione degli impianti sciistici di Monte Rotondo, ma provvederà anche alla gestione di tutti gli impianti legati al turismo sia
invernale che estivo. Il Sindaco, dr. Angelo Cetrone, prevede che nella nuova società entrino a far parte anche i rappresentanti dei Comuni dei paesi dell’Alta Valle del Sagittario, per poter realizzare un bacino turistico integrato con risorse ambientali messe a sistema. Della nuova società non farà parte la Provincia dell’Aquila, che è stata un patner molto importante per la ri-costruzione della seggiovia.
Il signor Luca Lallini della società Sacmif ha dato la sua disponibilità a gestire gli imjpianti sciistici.
INCENDIO
IN UN DEPOSITO
EDILE DI
CASALE
CASALE DI COCULLO - Un improvviso incendio è divampato ieri nel deposito edile di Casale. A nulla sono serviti i primi soccorsi. Le fiamme minacciavano di attaccare il vicino Bar-alimentari, per cui è stato necessario richiedere subito l’intervento dei vigili del fuoco. Sono arrivate due squadre: una da Sulmona e l’altra dall’Aquila. Grazie al loro soccorso, le fiamme, dopo due ore di lavoro, sono state domate. E’ andato distrutto un grande quantitativo di materiale infiammabile. Si suppone che l’incendio sia stato innescato da un corto circuito elettrico.
L’EDITORIALE
L’addio al vescovo di Sulmona-Valva Giuseppe Di Falco
Episcopato grigio - epilogo nero
di Mario Setta

Parte o non parte? Questo, il dilemma che, da qualche tempo, tormenta la chiesa sulmonese. Ma non sarebbe male proporre una  riflessione sul passato, per esorcizzare un passato che non passa. Una meditazione a voce alta. Anzi, a più voci. C’è una domanda che Gesù rivolge ai discepoli: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?” (Mt. 16,13). Sembra una domanda da sondaggio di opinioni. La verità è che Gesù si preoccupa del giudizio della gente. E alla risposta di Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” Gesù lo interrompe promettendogli che sarà  “la Pietra” sulla quale edificherà la sua Chiesa.
La prassi normale degli uomini al potere difficilmente fa uso della metodologia evangelica. Il motto al quale i capi si attengono è quello di Luigi XIV: “L’état c’est moi”. Ma se per i politici e per i laici, un simile atteggiamento può essere comprensibile (anche se non accettabile), per i religiosi e gli uomini di Dio è assolutamente esecrabile. Purtroppo, anche nella Chiesa, non sono mai mancati personaggi che hanno usato il potere come privilegio personale e non come servizio. “Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere primo sarà il servo di tutti” (Mc. 10, 42-43).Nella sua azione pastorale più che ventennale, nella diocesi di Sulmona-Valva, monsignor Di Falco ha svolto il ruolo del vescovo-burocrate. Il suo motto, implicito, è stato “Quieta non movère”. Nei primi giorni del suo arrivo, tre sacerdoti diocesani (il sottoscritto, Pasqualino Iannamorelli e Raffaele Garofalo) furono convocati in vescovado per un colloquio. Il vescovo disse: “Nessun dialogo teologico o pastorale con voi. Solo obbedienza.” Fu il primo e l’ultimo colloquio. Con una visione teologica di stampo devozionistico e da teo-con, attento alle esperienze misticheggianti  neo-catecumenali o “fascinose”,  non poteva che favorire una pastorale da retroguardia. La parrocchia ridotta ad  “agenzia di servizi”, con prestazioni e  tariffe, atte a soddisfare i fedeli-clienti. Forse il successo più consistente è stato quello delle casse diocesane, sempre gonfie di introiti di varia provenienza. D’altronde, l’amministrazione affidata ad un ragioniere-monsignore non poteva che produrre un bilancio in attivo. E’ per questo che, qualche malalingua ha coniato un aforisma, acido e tagliente: “Non si leggono libri, si contano soldi”.
L’arrivo di molti sacerdoti stranieri, ai quali sono state affidate varie parrocchie vacanti, non pare si sia dimostrato un evento profetico, degno di attenzione per il rinnovamento della pastorale parrocchiale. Sembrano invece funzionari, che percepiscono il loro stipendio, esercitando un ministero da burocrati. Impiegati che cercano di svolgere con scrupolosità il servizio liturgico: dalla celebrazione della Messa alla distribuzione dei Sacramenti. Nulla di più. Forse è ormai questa la nuova tipologia ecclesiastica: “Station service”.  Preti-funzionari, non preti scomodi. Preti obbedienti, non preti ribelli. Probabilmente il vescovo Di Falco se ne andrà soddisfatto per aver compiuto la sua missione. Ma era questo il mandato evangelico? Con amarezza, bisogna riconoscere che sembrano passati secoli dal Concilio Vaticano Secondo! E sono poco più di quarant’anni!  Ma in questa fase conclusiva dell’episcopato-Di Falco, le disavventure clericali hanno varcato i confini della Diocesi per essere sbattute sulla cronaca nazionale. E’ stato così per il funerale negato a Bagnaturo, ed è ancora così per il funerale negato a Corfinio. Sciocchezze, equivoci, strumentalizzazioni, si dirà, ma resta la macchia nera della realtà diocesana sulmonese. Una situazione ecclesiale agonizzante. E non da oggi. Ai tempi dell’episcopato-Delogu, fu lo stesso vescovo ad abbandonare la diocesi, per delusione, sconforto, amarezza, di fronte ad un clero retrivo e recalcitrante. Anche in precedenza, durante  l’episcopato-Amadio, pur nel mezzo d’uno scontro aspro, contestuale al più ampio dissenso nella Chiesa italiana, c’erano l’ardore  della discussione e lo zelo della testimonianza. In seguito, con la vittoria  del “Termidoro clericale”, è arrivata la restaurazione. Si è tornati all’ancien régime. Oggi, dopo l’episcopato-Di Falco, la speranza è riposta sull’arrivo di un nuovo vescovo, che, finalmente, risollevi le sorti della Comunità Diocesana, ridandole voglia di impegnarsi, desiderio di stabilire rapporti di rispetto, di amicizia, di collaborazione  con tutti e a tutti i livelli. In sintesi: il tentativo di realizzare una Chiesa, “santa insieme e sempre bisognosa di purificazione [che] mai tralascia la penitenza e il suo rinnovamento” (Lumen Gentium 8,c).
Mercoledì 17 Gennaio
Giovedì 18 Gennaio
Il rito del fuoco, in onore di sant’Antonio Abate, protettore del bestiame, si svolgerà questa sera in quasi tutti i paesi della nostra Valle. Ad Introdacqua, per la prima volta, verrà accesa una "Fracchia", costruita per l'occasione dal dr. Massimo Tardio, trasferitosi in paese alcuni anni fa da San Marco in Lamis. Come è consuetudine attorno al fuoco si svolgerà un’allegra conviviale. A Scanno, invece, questa mattina, alle ore 11,00, si rinnoverà la tradizione dell’offerta delle “Sagne con la ricotta”. Un’usanza antica che nel giorno della festa di sant’Antonio offriva un pasto della tradizione dei pastori ai poveri del paese. Oggi è tutto il popolo che prende “le sagne”, in segno di devozione.