Venerdì 15 Dicembre
EDITORIALE

Quando la fede acceca   di Ezio Pelino
Si può criticare un libro? Certo, ci mancherebbe altro. Ma non gli si possono attribuire affermazioni e tesi non sue. E’ quanto accaduto nella rubrica “L’intervento” de “Il Centro”, 12 dicembre, con l’articolo “Il mistero che ha cambiato il mondo”. Il libro è “Inchiesta su Gesù”, un libro intervista in cui  Corrado Augias  interroga Mauro Pesce, uno dei più eminenti biblisti di tutto il mondo, titolare della cattedra di storia del cristianesimo a Bologna,  autore  del recente e fortunato volume “Le parole dimenticate di Gesù”.
Per cominciare, si accusa Augias di presentare “al posto dell’autentico Cristo”, l’ “uomo, amante della Maddalena, come emerge dai vangeli apocrifi”. Al contrario, il libro incriminato tratta sì l’argomento, ma per negargli ogni fondatezza. Non solo sostiene che si tratta di una interpretazione “frutto di una sensibilità di tipo contemporaneo” ma si spinge a  togliere ogni ombra sulla  figura della Maddalena, escludendo che  fosse stata una prostituta. I vangeli non lo dicono, e la sua trasformazione in prostituta pentita, come vuole la nostra tradizione e l’ iconografia  artistica, viene fatta risalire al VI secolo. Se si cita il Vangelo di Filippo,  che “contiene affermazioni che possono far credere a un rapporto amoroso fra Gesù e Maria”, lo si fa per definirle “interpretazioni errate
del testo”. Il bacio sulla bocca di Gesù alla Maddalena, che si sarebbe potuto prestare a letture scandalistiche, considerati i nostri tempi, viene interpretato, al contrario, come “un bacio santo, uno degli atti praticati nelle riunioni liturgiche delle Chiese primitive. Rivela l’intenzione di dare al gesto una particolare intensità religiosa”
L’articolista, continuando a fantasticare, sostiene che secondo Augias:  “Gesù avrebbe avuto particolare propensione per il sesso. Augias impiega molto spazio nella sua opera ad analizzare le insinuazioni su presunte relazioni omosessuali tra Gesù e Giovanni, “il discepolo che egli amava”. Niente di più falso. La questione viene licenziata sobriamente in poche righe:“Il fatto che nell’ultima cena egli (Giovanni)giacesse con altri tre o quattro discepoli sullo stesso triclinio in cui era disteso Gesù e che poggiasse la testa  sul suo addome significa solo che gli era destinato un posto d’onore, secondo l’etica ellenistica. Che poi egli fosse”amato” significa  solo che aveva con Gesù  un particolare rapporto di conoscenza e di fedeltà. A lui, infatti, Gesù affida addirittura sua madre al momento della morte”. Anche  sul delicatissimo tema della  della nascita verginale, gli autori procedono con la cautela che richiede il rispetto verso i fedeli di una religione plurimillenaria e
verso i testi. Si limitano a leggere i vangeli e a  compararli, notando come “ nè nel vangelo di Marco nè in quello di Giovanni si trova   traccia del concetto di una nascita verginale”. Dov’è lo scandalo?
L’ autore dell’articolo continua a stupirci sostenendo che alla resurrezione di Gesù  hanno assistito “migliaia di testimoni”. Non occorre leggere il volume di Augias e Pesce per sapere  che, secondo i vangeli, Gesù apparve la prima volta alla Maddalena vicino al sepolcro, poi agli apostoli in una stanza chiusa,  ancora agli stessi, presente lo scettico Tommaso, la quarta volta, mentre stanno pescando. Quest’ultima apparizione  Giovanni la colloca dopo la morte di Gesù, mentre Luca  durante la sua vita. Non i vangeli canonici, ma il solo San Paolo parla di una apparizione davanti a cinquecento persone, cinquecento non “migliaia”!
Per finire, il volume di Augias-Pesce è bollato, con una stroncatura inappellabile, come “opera editoriale spregiudicata, senza alcuna credibilità oggettiva”. Viene da domandarsi se la fede  come “scelta esistenziale”, di cui fa esplicita professione  l’articolista, può accecare a tal punto da far considerare  nemico un tranquillo serio  studioso che vuole leggere nei vangeli quel che c’è, non quello che non c’è.
Sabato 16 Dicembre
Cocullo è la sua Festa in onore di san Domenico
Al “NATIONAL GEOGRAPHIC” - ITALIA
COCULLO - Il periodico, del mese di novembre, nell’articolo “Con i santi non si scherza”, di Luigi Maria Lombardi Satriani, tra le varie feste religiose di cui parla, di Cocullo dice: “…un’immagine d’epoca di una delle feste religiose più singolari d’Italia: il rito dei serpari di Cocullo, in provincia dell’Aquila. Ogni primo giovedì di maggio si celebra san Domenico, protettore contro il veleno dei rettili: tutto il villaggio segue in processione la statua del santo, che sfila avvolta da serpenti vivi catturati nei mesi precedenti. Un rito che ha evidenti origini pagane”. Riporta la foto qui inserita rappresentata dai signori: Marinilli Settimio ed, il più alto, Marinilli Ernesto. La foto, stante l’età dei due giovani, dovrebbe essere stata scatta alla fine degli Anni Venti..(Eraldo Biasetti)
Contributo al Comune di Villalago
per la ristrutturazione del Centro Storico
VILLALAGO - La Giunta Regionale nella seduta del 27 Novembre scorso ha adottato la delibera relativa all’approvazione della graduatoria per la concessione di finanziamenti per il recupero e la valorizzazione dei Centri Storici, ai sensi dela legge regionale n. 12 del 17
Marzo 2004. Al Comune di Villalago, classificatosi al 22° posto, è stato assegnato un contributo di 150 mila euro, per un progetto di sitemazione e riutilizzo a fini turistici-sociali di alcuni fabbricati comunali situati nella parte più alta e degradata del paese.
LA DOMENICA CALCISTICA
Nella Valle del Sagittario
In seconda categoria, per la tredicesima di andata, il Campo di Fano affronterà in trasferta il Monticchio 88. Questa potrebbe diventare una gara importante, perché vincendo la squadra della Valle del Sagittario scavalcherebbe in classifica gli avversari e proseguirebbe la graduale risalita verso posizioni che più le competono. Il Monticchio 88 ha una differenza reti peggiore del Campo di Fano, ma ha una caratteristica rilevante: in casa ha finora conquistato 16 punti su 18 disponibili. Non sarà facile.
In terza categoria domenica sarà l'undicesima giornata, ultima di andata. L'incontro di cartello è quello tra Hope 2000 e
Castelvecchio Subequo, che si disputerà al comunale di Villalago. Per la squadra dell'Alta Valle è un incontro fondamentale, per mantenere intatte le speranze di salire in seconda categoria bisogna vincere. Infatti, considerando assegnato il primo posto (l'Ateleta sembra avere una marcia in più), il secondo piazzamento dista attualmente cinque punti e le concorrenti sono agguerritissime. Il Castelvecchio è tra queste, si presenta con una media-gol peggiore dei nostri e con un rendimento costante tra partite in casa e partite in trasferta. Sarà dura, ma la Hope 2000 saprà farsi valere con l'appoggio del pubblico amico. Per quanto riguarda la Federlibertas, vale lo stesso discorso fatto per i cugini della Valle del Sagittario riguardo alle aspirazioni di classifica. Le piccole differenze sono che per la squadra di Bugnara il secondo posto dista quattro lunghezze e la prossima avversaria, in casa, è il Paganica Calcio, cenerentola del torneo con appena quattro punti, di cui uno solo conquistato in trasferta. La squadra aquilana ha il peggior attacco (sette gol realizzati) e la seconda peggior difesa (ventitre gol subiti). Se la lezione inflitta alla Federlibertas dalla Sirentina è stata recepita, sicuramente non ci saranno problemi a vincere.