Giovedì 23 Novembre
Per commercianti, albergatori e ristoratori
IL FUTURO
E’ IL PARCO RELIGIOSO
Per il progetto sulla “Riqualificazione del Lago di Scanno”
PRONTO IL PARCHEGGIO SULLE RIVE DI VILLALAGO
VILLALAGO - L’Amministrazione Provinciale dell’Aquila ha realizzato il parcheggio, presso le rive del Lago di Scanno, in zona “Coda” a Villalago, nell’ambito del progetto di “Riqualificazione del Lago di Scanno”, che ha impegnato per tutte le opere previste una spesa totale di euro 432.120, finanziate con i fondi DOCUP 2000-2006. L ’impresa subappaltatrice è stata la COLAFOR - Villalago. I posti macchina sono circa quaranta e dovrebbero essere gestiti e curati dalla Provincia, a cui il Comune di Villalago ha ceduto il terreno per la realizzazione dell ’opera.

CONVEGNO NAZIONALE “DIALOGO E PACE”
Attualità di Celestino V

SULMONA - Si svolgerà sabato 25 Novembre, ore 15,30, presso l’Auditorium del Palazzo dell’Annunziata, il convegno nazionale su “Dialogo e Pace” - Attualità di Celestino V. Parteciperanno in qualità di relatori: d.ssa Angela Dogliotti Marasso del Centro per la Noviolenza “Sereno Regis” di Torino; la d.ssa Shahrzad Housmand Zadeh, docente di cultura islamica presso la terza universit à di Roma; il dr Raniero La Valle, giornalista e scritttore.
Domenica mattina, 26 Novembre, tempo permettendo, è prevista una visita guidata all’Eremo di Celestino V sul Monte Morrone.
Venerdì 24 Novembre
L’Amministrazione comunale di Cocullo ha istituito per gli anziani
IL SERVIZIO GRATUITO DI VISITE DOMICILIARI
Attivato anche il servizio a chiamata telefonica
COCULLO - Per il Piano Sociale 2006-2007 l’amministrazione comunale ha attivato nei confronti degli anziani del paese un servizio gratuito di visite domiciliare da Settembre a Maggio, nel periodo in cui il disagio è maggiore. Il servizio è stato affidato alla locale Piccola Società Cooperativa “Il Faro” per un compenso complessivo di euro 15 mila. La società gestisce in paese il servizio di pulizia stradale e già lo scorso anno aveva svolto quello domiciliare presso gli anziani. Il contratto prevede sei giorni settimanali per tutto il periodo invernale fino al prossimo mese di  maggio. Le visite consistono in prestazioni di piccole necessità quotidiane, come il ritiro della spesa, dei medicinali, il rifornimento della legna, lo sgombero della neve, ecc. I giorni e le ore dovranno essere programmate con gli interessati. Gli anziani, comunque, possono usufruire, per necessit à urgenti, anche del servizio a chiamata telefonica, con un costo di 2,28 ad ora, iva compresa.
LETTERA APERTA AL VESCOVO DI SULMONA
Sul progetto del Parco Religioso alle falde del Morrone
SULMONA - Sul progetto del Parco Religioso alle falde del Monte Morrone si è acceso un forte dibattito tra chi è favorevole, (sperando nel ritorno economico) e chi è contrario per motivi culturali e religiosi. Tra quest’ultimi, un gruppo di persone ha inviato la seguente lettera aperta al Vescovo della Diocesi di Sulmona, che si riporta qui di seguito.
«1. LA NOTIZIA. In merito al Progetto del Parco religioso da realizzarsi alle falde del Morrone leggiamo sulla stampa (cfr. “il Corriere della Sera” del 18.11.2006) che esiste il placet ufficioso delle autorità ecclesiastiche e che Franco Iezzi, ideatore e promotore del progetto abbia ottenuto “un primo via libera informale dal vescovo di Sulmona, Giuseppe Di Falco”. Non si conosce nessuna decisione ufficiale da parte del Vescovo e della Curia sulla questione del Parco-religioso. Si pu ò quindi presumere che le notizie della stampa siano infondate. Ci sentiamo tuttavia in dovere di esprimere apertamente le nostre valutazioni sul progetto.
2. NESSUNA PREGIUDIZIALE, MA UN DUBBIO. Non abbiamo nessuna pregiudiziale ad un progetto che intenda valorizzare il territorio della zona morronese, notoriamente carica di storia, di spiritualit à, di bellezze artistiche e ambientali. Abbiamo però un dubbio, questo sì fondato, che si voglia stravolgere e violare ulteriormente un ambiente, già maltrattato da cave, piste di go-kart, capannoni di fabbriche abbandonate, edifici e superstrade superflue. La zona industriale di Sulmona è la fotografia più straziante d’una città in coma profondo. E le responsabilità sono anche di chi, oggi, rincorre la carta del turismo religioso. I responsabili del disastro di ieri si trasformano in promotori del disastro di domani.
3. IL MERCATO DEL SACRO. L’uso del Sacro in funzione commerciale è antico quanto l’uomo. Ma ciò non autorizza a dilapidare un patrimonio umano e culturale di inestimabile valore. I luoghi di Pietro da Morrone-Celestino V con l ’Eremo e l’Abazia, le case di Fonte d’Amore con le baracche del Campo di concentramento, dove i Prigionieri di Guerra respirarono “lo spirito di Sulmona”, la chiesetta di S. Onofrio, il tempio di Ercole Curino e tante altre grandi minuzie storico-artistiche rappresentano un tesoro da tutelare. Non per il gusto di aggrapparsi ad un passato morto e sotterrato, ma per apprendere  una lezione ed un messaggio di grande attualità, per vivere quello spirito che proietta verso i veri e intramontabili Valori Umani.
4. LA CARICATURA. L’idea di valorizzare questi luoghi di spiritualità, mediante un “parco religioso”, riproducendo santuari o ambienti evangelici rischia di tradursi in autentica caricatura. In tempi in cui meccanismi diabolici stritolano ogni cosa, non poteva mancare chi osa perfino afferrare
un po’ di cielo per rivenderlo sulla terra. Un’idea bislacca. Un parco-kitsch di cattivo gusto che snaturerebbe l’ambiente e lo svuoterebbe di quel clima storico-spirituale, acquisito nei secoli.
5. IL PELLEGRINAGGIO VIRTUALE. La montagna di Pier da Morrone-Celestino V sembra assistere impotente ad uno scempio che la riduce a terra per turisti da turlupinare. E ’ semplicemente ridicolo pensare che un mini-Calvario o una mini-Lourdes possano sostituire la vera Gerusalemme o la vera Lourdes. Un pellegrinaggio non è mai virtuale. Così è per i cristiani. E ancor più per i musulmani, che sono tenuti a fare il pellegrinaggio (al-hadjj) a La Mecca, almeno una volta nella vita.
6. CELESTINO, POVERO CRISTIANO. Pier da Morrone-Celestino V è un santo-papa che non è stato ancora digerito dal mondo ecclesiastico e dal mondo laico. Un caso eccezionale. E come ogni eccezione riemerge periodicamente. Pi ù lo si tenta di addomesticare, di farne un santo normale, più sfugge alle forme di istituzionalizzazione. Per questo, forse solo un papa alla ricerca dell ’Assoluto, lacerato interiormente, poteva coglierne il profondo messaggio. Fu Paolo VI, unico papa nella storia che il 1 settembre 1966 si rec ò pellegrino al castello di Fumone, in provincia di Frosinone, il luogo dove Celestino era stato imprigionato dal suo successore, il papa Bonifacio VIII e dove era morto. Paolo VI vi and ò come segno d’una lezione da apprendere e d’un cammino da riscoprire: la via di Celestino. Su questa via, il Papa voleva incamminarsi nell ’ultimo periodo della sua vita, avendo stabilito per tutti i  vescovi la disposizione di rassegnare le dimissioni, raggiunti i limiti di età (75 anni). Disposizione alla quale anch’egli intendeva sottoporsi. Per questo aveva espresso, timidamente, il desiderio di dimettersi da papa, come Celestino e ritirarsi in preghiera sulla montagna del Morrone, a Sulmona, per prepararsi all ’ultimo passo verso l’aldilà. Quel desiderio rimase tale. Ancora oggi la linea di demarcazione è quella di sette secoli fa: o con Celestino o con Bonifacio. O con la Profezia  o con l’Istituzione. O con Cristo o con i mercanti.
7. UN GESTO AVVENIRISTICO. Ci sarebbe un modo per far confluire le folle verso il Morrone. Oggi, come sette secoli fa. Sperare e pregare che Benedetto XVI, data l ’età avanzata, si dimetta e si ritiri all’Eremo di Celestino, sul Morrone. Il gesto rivoluzionario che non riuscì a Paolo VI potrebbe riuscire a papa Benedetto XVI. E se non potesse o volesse farlo il papa, ci auguriamo e preghiamo che possa farlo Lei, vescovo di Sulmona, Giuseppe Di Falco ».
Seguono le firme.
L’EDITORIALE

Il progetto-scempio
sul Morrone di Celestino

di Mario Setta

Una notizia, apparsa su “il Corriere della Sera” del 18.11.2006, lanciata da Giuseppe Guastella, giornalista dalle origini sulmonesi, lascia profondamente sgomenti. L ’idea, degna di attenzione, di valorizzare un luogo, da tempo immemorabile centro di religiosit à e di spiritualità, rischia di tradursi in un totale disastro. Una autentica caricatura. In tempi in cui  meccanismi diabolici stritolano ogni cosa, non poteva mancare chi osa perfino afferrare un po ’ di cielo per rivenderlo sulla terra.  Il progetto di realizzare alle falde del Morrone un “Parco religioso”, alla maniera di Disneyland  o di Gardaland, riproducendo santuari o luoghi della Terrasanta e dove convogliare i pellegrini, sembra proprio un ’idea bislacca. Un parco-kitsch di cattivo gusto che snaturerebbe l’ambiente e lo svuoterebbe di quel clima storico-spirituale, acquisito nei secoli. E ’ semplicemente ridicolo pensare che un mini-Calvario o una mini-Lourdes possano sostituire la vera Gerusalemme o la vera Lourdes. Un pellegrinaggio non è mai virtuale. Così è per i cristiani. E ancor più per i musulmani, che sono tenuti a fare il pellegrinaggio (al-hadjj) a La Mecca, almeno una volta nella vita.
Sul Morrone, contrafforte della Majella, presso l’eremo di S. Onofrio, si era ritirato fra’ Pietro Angelerio, che ne fece il luogo privilegiato della sua vita eremitica. Di S. Onofrio si sa ben poco. Era, probabilmente, un eremita, vissuto nel deserto egiziano della Tebaide, nei primi secoli del Cristianesimo. Esiste per ò una raffigurazione di S. Onofrio, nella Yilanli Kilise di Goreme, in Cappadocia, che lo presenta con lineamenti femminili, sulla base di una leggenda che ne parlava come di donna convertita e consacratasi alla vita eremitica. Ma è Pier da Morrone-Celestino V, il personaggio così sconvolgente che si ha persino timore di  parlarne.
Ignazio Silone, prima di scrivere L’avventura d’un povero cristiano, si recò pellegrino sul Morrone, raccontandone l’itinerario: «Una tenera luce verde dorata bagna i campi gli alberi i paesetti pedemontani il grandioso scenario della Maiella e d à una proporzione armoniosa a ogni minimo oggetto. Benché nato e cresciuto in una valle attigua, da cui la Maiella è invisibile, nessuna montagna mi tocca come questa. Elementi emotivi assai complessi si aggiungono all ’ammirazione naturalistica. La Maiella è il Libano di noi abruzzesi».  
Nella Bibbia il Libano è simbolo di maestosità e di potenza, tanto che Mosè chiese a Dio di vederlo e non fu esaudito (Deut. 3,25-26).  Ma anche di  gioia e di bellezza,
come  viene  spesso descritto nel Cantico dei Cantici. Non solo la Majella, ma in generale le montagne abruzzesi erano considerate luoghi di nascondiglio e di difesa dalle persecuzioni dei tiranni.  Angoli di speranza e di libertà. Gioacchino Volpe, famoso storico abruzzese, nel volume “Movimenti religiosi e sette ereticali”, riferisce di una bolla di Bonifacio VIII “contro quei bizochi o altrimenti chiamati che, ricoveratisi nei monti dell’Abruzzo, in abiti ovini, ma veri vampiri, spargevano eresia tra i semplici uomini ”.
Pier da Morrone-Celestino V è un santo-papa che non è stato ancora digerito dal mondo ecclesiastico e dal mondo laico. Fu Paolo VI, unico papa nella storia che il 1 settembre 1966 si rec ò pellegrino al castello di Fumone, in provincia di Frosinone, il luogo dove Celestino era stato imprigionato dal suo successore, il papa Bonifacio VIII e dove era morto.  Paolo VI vi andò come segno d’una lezione da apprendere e d’un  cammino da riscoprire: la via di Celestino. Su questa via, il Papa voleva incamminarsi nell ’ultimo periodo della sua vita, avendo stabilito per tutti i  vescovi la disposizione di rassegnare le dimissioni, raggiunti i limiti di età (75 anni). Disposizione alla quale anch’egli intendeva sottoporsi. Per questo aveva espresso, timidamente, il desiderio di dimettersi da papa, come Celestino e ritirarsi in preghiera sulla montagna del Morrone, a Sulmona, per prepararsi all ’ultimo  passo verso l’aldilà. Quel desiderio rimase tale. Ancora oggi la linea di demarcazione è quella di sette secoli fa: o con Celestino o con Bonifacio. O con la Profezia  o con l’Istituzione.  O con Cristo o con i mercanti.
Il Presidente Mariotti dell’Ascom Fidi ha invitato le istituzioni a indirizzare i cinque milioni di euro, stanziati dalla Regione per la Valle Peligna, verso il progetto che prevede la realizzazione del “Parco Religioso”, alle falde del Morrone. Dello stesso avviso sono il presidente dell’associazione albergatori e il presidente del consorzio “Centrostorico”. La motivazione è che quello del “Parco Religioso” è l’unico progetto, rispetto a tutti gli altri, che possa dare una spinta al turismo, necessario per infondere una nuova vitalit à a tutto il comprensorio peligno.
Il Sindaco di Sulmona, comunque, è più favorevole alla proposta per la metropolitana leggera, per unire la città a Pescara.