VILLALAGO - L’amministrazione comunale ha organizzato per i giorni 4 e 5 di settembre una gita sociale per gli anziani di Villalago. L’itinerario comprende le città di Matera e Bari, San Giovanni Rotondo e tour turistico del Gargano.

L’iscrizione presso gli uffici comunali è aperta a tutti gli anziani residenti nel Comune di Villalago, che abbiano raggiunto i limiti di età per il conseguimento della pensione e che siano autosufficienti. La quota di partecipazione, comprensiva di

trasporto, alloggio, colazione, cena e pranzo, è di euro 60,00. La gita è aperta anche a tutti gli altri cittadini. Per essi la quota è di euro 120,00. Le prenotazioni si ricevono fino al prossimo 1 settembre.

SCANNO - E’ successo quello che si temeva, ma che tutti si aspettavano. La società Leitner di Vibiteno dopo lo smontaggio delle sedioline della seggiovia del Carapale ha fatto arrivare l’elicottero per il trasporto a valle dei piloni di sostegno alle funi. Le tante chiacchiere e le tante lettere di questi ultimi giorni ai politici regionali e al Prefetto non sono servite a nulla. La Leitner

ha recuperato, per il mancato pagamento da parte di Valle Orsara e dopo che il tribunale di Bolzano le ha ridato il possesso, tutto l’impianto che già ha venduto ad altri. Sembra che la società sia stufa di chiacchiere, del clima politico ostile che le si è creato intorno e che abbia ripetutamente rifiutato le offerte del Comune di Scanno, decisa ad abbandonare il paese.

INTRODACQUA - Dal 31 Agosto al 3 Settembre prossimo Introdacqua parteciperà al Festival dei Borghi più Belli d’Italia, che avrà luogo a Valeggio sul Mincio e Castellano Lagusello, dove ci sarà una mostra promozionale dei prodotti artigianali ed enogastronomici

tipici dei Comuni aderenti al club dei Borghi più Belli. La Giunta comunale di Introdacqua ne ha deliberato la partecipazione “trattandosi - così come si legge nella delibera - di importante vetrina per l’esposizione e valorizzazione dei prodotti tipici del paese”.

SCANNO - Fallita la Politica, sia di destra sia di sinistra, andate a ramengo le trattative, entrano in campo i comitati cittadini per cercare di risolvere il problema della stagione sciistica a Monte Rotondo, che rischia lo stallo completo. I comitati per il momento sono due. Senza fare i nomi delle persone che li stanno organizzando, «sembra - come ha tenuto a sottolineare il capogruppo di maggioranza, Pasquale Di Cesare, da noi intervistato sulla questione - che questi stiano partendo con il piede sbagliato, perché sono legati a schieramenti partitici, spesso contrapposti e in lite tra di loro». Secondo Di Cesare: «ben venga un comitato di cittadini, ma che stia lontano da certi personaggi politici,

responsabili di quanto accaduto, perché all’attuale amministrazione hanno consegnato problemi enormi e di grave difficoltà, di cui non si è ancora riusciti a venirne fuori, nonostante l’impegno per risolverli e sono proprio loro che oggi buttano benzina sul fuoco. Questi personaggi - seguita il capogruppo di maggioranza - andrebbero allontanati da qualsiasi comitato, che dovrebbe essere apolitico e fatto di cittadini politicamente disinteressati». E’ stata inviata a tutti gli operatori economici la seguente lettera, senza firma alcuna, in cui è scritto: «E’ giunto il momento di fare il punto sulla passata stagione estiva e “pensare

insieme” cosa fare per la imminente stagione invernale, ma soprattutto decidere il futuro del nostro amato paese e dei nostri figli. Se ritieni opportuno, come ne son certo, dare un contributo attivo con la tua presenza, sei invitato alla riunione di soli operatori ed imprenditori locali, che si terrà presso l’Albergo seggiovia, giovedì 31 alle ore 21,30». Intanto Cesidio Giansante, presidente dell’altro comitato, che è ancora in fase di costituzione, si è incontrato con il curatore fallimentare della società Valle Orsara, dottor prof. Trizio, per verificare se sia possibile il “fitto d’azienda” e quale l’entità della somma richiesta per tale operazione.

ANVERSA - Si è svolto ieri, nella sede municipale di Anversa degli Abruzzi, un convegno, organizzato dal WWF, in cui si è discusso del ruolo delle aree protette per la conservazione di habitat e specie e per il dialogo tra culture diverse. Hanno partecipato l’assessore regionale alla cultura, Betty Mura, il presidente del comitato regionale per la cooperazione internazionale, Gianni Melilla, il responsabile nazionale del WWF per la cooperazione

internazionale, Laura Ciacci, il presidente dell’associazione Mediterraqua, Chiara Rizzi, il direttore WWF del programma Mediterraneo, Luca Biddau, esperto di cooperazione e Luca Mancini, componente di Architettura senza frontiere. Le conclusioni sono state che la difesa dell’ambiente non può essere distinta dalla soluzione dei problemi dei paesi del Sud del Mondo, più poveri e privi di mezzi, ma soprattutto senza uguaglianza sociale. Non si può

pretendere, tra l’altro di salvaguardare l’Umanità senza la conservazione della Natura. Le aree protette hanno il dovere di intavolare un dialogo con i popoli di qualsiasi cultura per veicolare il principio della necessità della protezione di tutte le specie naturali, per la salvaguardia stessa dell’Uomo. Al termine della tavola rotonda è seguita la proiezione del documentario “Congo”, prodotto dal premio Ilaria Alpi, dal WWF e dal Coopì.

COCULLO - Il biglietto da visita di Cocullo dovrebbe essere una visione positiva per chiunque arriva in Paese. Vedere un ambiente pulito e ordinato, case in buone condizioni, baracche inesistenti nelle zone dei centri abitati, qualche indicazione in più e ubicate alla bisogna. Sono tante le persone che, particolarmente durante il periodo estivo, giungono a visitare Cocullo. Ma quali sensazioni ricevono i loro occhi quando, superato il Cimitero, dopo la curva di Capo Croce, incominciano ad ammirare, non la bellezza che il vecchio Paese presentava ma la fortificazione, simile a quelle costruite ai confini alpini nei primi quarant’anni del secolo scorso. Avanzando

vedono sì la struttura della Chiesa di San Domenico, vedono i segnali indicatori per l’accesso, ma vedono anche una strada sconnessa e ingombra di rovi ed erbacce che la invadono. Procedendo gli si apre davanti lo scenario della baraccopoli Aralizza. Giunti in Piazza Madonna delle Grazie, leggono i cartelli o chiedono, e magari decidono per una visita alla Mostra Fotografica. Non al Centro Multimediale che a mio avviso non esiste. O, se ci sono le attrezzature non c’è chi è in grado di farle funzionare e/o usarle. Si avvicinano al mal riattato edificio comunale e cosa vedono subito i loro occhi? Altre baracche. Poi visitata la chiesa della Madonna delle Grazie,

interessante Monumento Nazionale, si avviano, da quel che segnalano i cartelli, per via San Domenico. Possono passare sotto la Torre Civica, Porta Ruggeri poi San Domenico. A questo punto guardano i due lati della Chiesa e, come capita se c’è qualcuno, chiedono se quella è la Chiesa del Santo e se si può visitare. Questa estate gli si è detto che era chiusa per restauro. Poi la richiesta di sempre è “ dove si trova la fontana medievale?”. Basterebbe un cartello. Queste sono le problematiche che fanno di un Bel Paese, posto su un colle da cui si ammira la splendida Valle Pezzana, un Borgo d’Italia poco attraente.