COCULLO - Si è svolta ieri pomeriggio la terza edizione della gara podistica “Trofeo San Domenico” La partecipazione degli atleti è stata numerosa. Le Società che si sono scritte sono state: OPOA Team Trasacco, Ranners Club Luco dei Marsi, Atletico Luco, Atletica Pomezia, GS K 42 Roma, Atletica Arce, Podistica Ostia, Dragonero Caragliese, Rimmel Colleferro GS CAT Sport, Podistica Casoria, Sora Ranger Club,

Smile& Go Avezzano, L.A.G.O.S. Gioia dei Marsi, Running Sulmona, GS Marsica Podistica AZ, Atletica Abruzzo Pizzeria il Podista. La gara, sulla distanza di Km 10+800, è stata vinta da Scappucci Gianni della Running Sulmona, in 37 minuti e 49 secondi con un vantaggio di 1' e 4'' sul secondo classificato, De Santis Gaetano della Running Sulmona e terzo arrivato Ciaffelli Fabio Running Luco dei Marsi.

La partecipazione del “giovane” Orfeo Chiocchio, classe 1935, ha tenuto alto il morale dei Cocullesi. Orfeo ha impiegato meno di 1 ora a portare a termine la gara.

SULMONA - Iniziano oggi i tre giorni per dialogare “per fare la pace” e, soprattutto, per restituire a Pietro da Morrone il suo giusto posto nella storia. Il Comitato Estate Celestiniana, costituito spontaneamente da oltre dieci associazioni culturali, si propone con la prima edizione dell’Estate Celestiniana (17, 18 e 19 agosto 2006) di riempire i luoghi fisici (il monte Morrone e l’Eremo) e dell’anima, di significati e significanti più profondi, che rappresentino, oltre ad un momento di aggregazione per il territorio, anche un momento di riflessione e produzione sui significati del messaggio celestiniano e in particolare sui temi della pace, della fratellanza tra i popoli, dell’eremitaggio e del perdono. Per oggi e domani sono previste le seguenti manifestazioni. ll fuoco del Morrone  (giovedì 17 agosto ore 20) Da oltre venticinque anni l’Associazione Celestiniana Sulmona tiene viva la tradizione del Fuoco del Morrone. Ogni 17 di agosto in collaborazione con la Perdonanza Aquilana viene organizzata una fiaccolata che rievoca simbolicamente la partenza di Pietro da Morrone alla volta dell’Aquila per essere incoronato Papa. Il Fuoco del Morrone appunto, che sta a rappresentare la fiamma luminosa dello spirito di Celestino V, la cui storia dopo oltre sette secoli mantiene ancora forte il legame  che le nostre popolazioni hanno con quest’uomo singolare. Non è un caso che alla fiaccolata che conduce il Fuoco prima nella modesta chiesa di San Pietro Celestino al Bagnaturo ed il giorno successivo a Sulmona e Pratola Peligna, partecipino ogni anno centinaia di persone di ogni età ed estrazione sociale, credenti e non credenti. DipingEremo  (venerdì 18 agosto ore 10-20) Ventuno giovani artisti provenienti da tutto il mondo si cimenteranno nel concorso di estemporanea di pittura. Il tema, chiaramente, sarà quello della pace, del dialogo, del messaggio di Celestino V. A giudicarli una giuria composta da giovani critic

i e presieduta da Doron Elia, artista di fama mondiale e docente di Storia dell’Arte presso l’Università di Haifa, del quale, durante la manifestazione, sarà allestita una mostra personale all’interno dell’Eremo di Celestino V. I concorrenti avranno dieci ore per realizzare, con tecnica libera, le loro opere che poi verranno esposte nello stesso Eremo. I concorrenti si disporranno lungo il percorso che porta all’Eremo e nell’Eremo stesso: alle ore 20 i lavori saranno portati in quella che fu la casa di Celestino V dove, la giuria, si ritirerà per scegliere i migliori tre lavori. Ai vincitori (le cui opere resteranno di proprietà dell’Estate Celestiniana) andranno in premio <Le pietre del Morrone> e un compenso in denaro di 2000 euro (al primo classificato), 1000 euro (al secondo) e 500 euro (al terzo). La premiazione si terrà la sera di sabato 19 agosto.Tutte le opere prodotte, poi, resteranno in mostra all’Eremo fino alla fine del mese di agosto. Convegno: Il dialogo via per la pace  (venerdì 18 agosto ore 18-20) Le tensioni internazionali degli ultimi anni hanno parallelamente fatto nascere e crescere una “cultura della pace” secondo cui il dialogo tra i popoli è l’unica, seppur più lunga, via da percorrere per arrivare a risultati concreti e duraturi. Parole e propositi che si sposano perfettamente con il messaggio di Celestino V: nonostante la sua scelta eremitica, è stato sempre un grande uomo di dialogo. Nel 1273, quasi sessantenne, intraprese un lungo e faticosissimo viaggio, dall'Abruzzo a Lione, dove dialogò con Papa Gregorio X, intenzionato a sopprimere l'ordine monastico fondato da Pietro da Morrone. Con quel dialogo coraggioso salvò non solo la sua creatura ma anche tutto il movimento francescano. Ha dialogato con il re Carlo d'Angiò, con i cardinali, con il sottile “politico” Bonifacio VIII, ma soprattutto è stato capace di dialogare e quindi di capire e farsi capire con i folti gruppi di

donne e uomini che accorrevano a lui attratti dalla sua disponibilità all'ascolto. Per non parlare del dialogo con i fraticelli spirituali, scomunicati da Papa Niccolò III e da lui accolti nei suoi eremi. Sta proprio qui tutta la modernità di un personaggio come Celestino V: per dialogare occorre possedere la capacità di ascoltare le ragioni dell'altro, mettendosi continuamente in gioco. Non essere consapevoli dei propri limiti porta all'integralismo. Di qui alle guerre il passo, purtroppo, è breve e le recenti cronache di guerra, con i loro bollettini di morte e distruzione, lo hanno dimostrato: il conflitto in atto si gioca, oggi, molto, se non interamente, sui territori mediorientali e in particolare lì dove, nelle terre di Israele e Palestina, si incontrano e si scontrano culture, religioni ed economie diverse. Al convegno curato dalla Casa della Pace interverranno Adnane Mokranì, giornalista dell’Adn Kronos e docente di Dottrine Islamiche presso le Università cattoliche di Roma; Doron Elia, docente di Storia dell’Arte presso l’Università di Haifa; Alì Raschid, primo deputato arabo nel Parlamento italiano e Sharif Wagih Presidente dell’associazione palestinesi di Roma. Moderatore sarà Pasquale Iannamorelli della Casa della Pace di Sulmona. Visioni di pace  (venerdì 18 ore 21) Proiezione del video: “Muri” di Gianni Giovannetti e Patrizio Iavarone. Montaggio Claudio Del Signore. Produzione Sulmonacinema Issam, ragazzo palestinese, e Giulia, ragazza israeliana, si cercano e si rincorrono lungo le strade di Gerusalemme, separati dai muri ideali e reali del conflitto tra i rispettivi popoli di appartenenza. Tra check point e intifada, amore e odio, “Muri” è un affresco musicale e visivo di una terra divisa e lacerata, dove anche l’amore diventa impossibile e dove l’inno alla gioia risuona in una inevitabile stonatura.

COCULLO - Alla luce dei risultati elettorali lo scrivente, entrato in Comune come consigliere di minoranza, propose, subito dopo le elezioni, all'eletto Sindaco, di voler dare piena e fattiva collaborazione. Telefonicamente ci fu una collimazione di idee, come riportato sul “Gazzettino della Valle del Sagittario” edizione estate 2006, per cui mi ero permesso di pensare in senso positivo. Eliminare nel piccolo paese il muro separatore tra la maggioranza e minoranza doveva essere la conditio sine qua non per mettere in marcia un buon programma operativo, onde risollevare le sorti di un agglomerato morente. Nella riunione tenuta presso la casa Comunale, il 10 c.m., i fatti hanno dato un risultato ben diverso. Non c'è stata una iniziazione di colloquio da parte del Sindaco. Ha dato apertura alla riunione il Capogruppo di maggioranza. Si è subito entrato sull'argomento riguardante

allevatori, pascoli e assegnazioni delle superfici. L'origine di ciò è stata una mia lettera di chiarimenti inviata al Sindaco qualche giorno prima, perché dalla lettura della documentazione relativa all'argomento allevatori, pascolo, assegnazione e utilizzo delle superfici pascolative, si evidenziano errori ed omissioni nonché mancato rispetto di quanto stabilito dal Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo n° 9 Straordinario dell'anno XXXIII (Deliberazione della G.R.A del 29.03.2002, n° 172) e dalle tante delibere, determine e riunioni comunali. Quindi logica richiesta di spiegazioni. Tornati sull'argomento di cui si sarebbe dovuto discutere, e cioè le condizioni per l'apertura di una piena collaborazione, non c'è stato nemmeno un inizio di colloquio. Alla logica richiesta, da parte della minoranza, di avere due assessorati, quale condizione necessaria per poter dare un contributo costruttivo nel

momento in cui vengono prese le decisioni, il Sindaco ha replicato con chiarezza (posso dire scontata): «Noi abbiamo avuto la fiducia del popolo e quindi non è possibile accettare la proposta». La replica è stata semplice e lineare. Ognuno torna a svolgere il proprio ruolo senza problema alcuno. Su chi seguiteranno a pesare i problemi che le stesse persone, da tanti anni in Comune, non riescono a risolvere? La risposta è lapalissianamente chiara: sui Cocullesi. Noi volevamo essere parte attiva di questa amministrazione, entrando in Giunta, per decidere insieme sulle linee amministrative, apportando il nostro contributo di idee. Questo, per volere della maggioranza, non ci è possibile. Al Sindaco evidentemente piace tenere in Consiglio un gruppo di opposizione, che certamente svolgerà al meglio il suo ruolo di controllo. (Eraldo Biasetti)