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VIAGGIO
SENTIMENTALE
A PARIGI
Il Panthéon
dei Francesi
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IL PANTHEON - Scendiamo con il metrò ai giardini di Lussemburgo, uno dei più belli e vasti di Parigi. Siamo nel cuore del quartiere latino, dove pulsa la
vita universitaria della Sorbona, con studenti che riempiono di allegria bar e
bistrot. Saliamo in cima al colle di Sainte Geneviève, dove è situato il Panthéon dei Francesi, che custodisce i resti mortali dei personaggi illustri. Fu
dapprima esclusivamente una chiesa, fatta costruire dal re Luigi XV, come voto
per essersi ripreso da una grave malattia. Venne realizzata in stile
neoclassico dall'architetto Soufflot. Quando scoppiò la Rivoluzione Francese, il governo rivoluzionario la commutò da santuario a mausoleo per le personalità più importanti della Francia. Nel 1821 Luigi XVIII destinò la costruzione al culto di Sainte Geneviève, ma poi nel 1830 venne definitivamente trasformata in un immenso tempio
laico. Sul frontone triangolare è posta l'iscrizione: "Ai grandi uomini, la patria riconoscente". Il Panthéon è su due livelli: la parte superiore, adibita a “Tempio della Patria”; la parte inferiore a necropoli dei grandi uomini. Vi sono sepolte 27
personalità. Visitiamo prima la parte superiore, a forma di Croce greca, illuminata da
immensi finestroni laterali. Ci
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attrae subito la parte centrale dove sotto la grande cupola oscilla il pendolo
di Foucault, qui posto in ricordo del famoso esperimento avvenuto proprio in
questa sede. Alla parete di destra leggiamo il nome di Saint-Euxpery, l’autore de “Le petit prince”, sepolto tra i grandi di Francia. Poi scendiamo alla necropoli. Ci accoglie una luce opaca,
flebile, come se non volesse turbare il sonno dei grandi letterati, quali
Victor Hugo, Emile Zola, e dei grandi illuministi, come Diderot, Voltaire,
Rousseau. Mentre sostiamo davanti alla statua di Voltaire, mi tornano in mente
le parole di Luigi XVIII, rivolte a coloro che volevano togliere la sua salma,
perché la ritenevano intollerabile in una chiesa: "Il est bien assez puni d'avoir à entendre la messe tous les jours.". E quindi la punizione per l’anticlericale Voltaire era quella di ascoltare messa tutti i giorni. Grande
commozione per Victor Hugo e Rousseau. Poi terminiamo la visita risalendo al
piano superiore. Un ultimo sguardo alla grande palla che oscilla e poi di nuovo
fuori dove gli studenti sono a manifestare e a urlare la loro rabbia, da veri
francesi rivoluzionari.
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